Rossini Opera Festival 2008:”L’equivoco stravagante”

Pesaro, Teatro Rossini, XXIX ° Festival Rossini
L’EQUIVOCO STRAVAGANTE

Dramma giocoso per musica in due atti di Gaetano Gasbarri.
Musica di Gioachino Rossini
Edizione critica della Fondazione Rossini in collaborazione con
Universal Music Publishing Ricordi a cura di Marco Beghelli e Stefania Piana
Ernestina
MARINA PRUDENSKAJA
Gamberotto BRUNO DE SIMONE
Buralicchio MARCO VINCO
Ermanno DMITRY KORCHAK
Rosalia AMANDA FORSYTHE
Frontino RICARDO MIRABELLI
Orchestra “Haydn” di Bolzano e Trento
Coro da Camera di Praga
Direttore Umberto Benedetti Michelangeli
Maestro del Coro Pavel Vanek
Regia Emilio Sagi
Scene Francesco Calcagnini
Costumi Pepa Ojanguren
Pesaro,  22 agosto 2008

A fianco di due opere serie ecco nell’Equivoco stravagante la farsa rossiniana, che proprio farsa non è, ma opera buffa anche se con i connotati di tipici del mondo farsesco tanto caro sia a Rossini sia al periodo settecentesco-primo ottocento. Il titolo è famoso solo perche fu bandito dalla censura e ritenuto immorale, infatti, la protagonista femminile si finge un uomo per scampare al servizio militare. L’opera tutto sommato non decolla pur comprendendo belle pagine: una graziosa sinfonia e arie molto impegnative. Riproposta a Napoli circa trenta cinque anni fa, poi l’oblio; cui penso di dar luce il ROF nel 2002 con questo allestimento provocatorio di Emilio Sagi riproposto oggi. Tenendo conto della stravaganza del libretto, sicuramente non dei più rifiniti, Sagi esaspera l’aspetto comico, con qualche azzardo sexy, l’ambientazione trasportata in un magazzino tipo “spedizioni internazionali” di proprietà del ricco Gambarotto, che appare come una sorta di caricatura di Aristostele Onassis. L’impostazione di Sagi, nel complesso funziona con momenti veramente frizzanti, grazie anche al fondamentale contributo  di Pepa Ojanguren, costumista di classe, e le scene di Francesco Calcagnini, entrambi nell’ottica registica dell’eccesso. La discreta Orchestra Haydn era nelle mani di Umberto Benedetti Michelangeli, un valido e brillante concertatore, attento ai particolari, si sono però notati degli sfasamenti tra l’orchestra e gli interpreti.
La compagnia di canto, omogenea senza dei veri fuoriclasse,  ha comunque avuto in Bruno De Simone, Gamebrotto, un valente interprete, chiaro vocalmente ma sicuro ed istrione e in Marco Vinco, Buralicchio, eccellente attore, cantante apprezzabile ma spesso grossolano. Di Dmitry Korchak avevamo avuto un’ottima impressione lo scorso anno nella Gazza ladra, impressione non confermata in questa performance. La voce di Korchak era spesso ingolata, forzata nei centri e con acuti “traballantii”. Serata no? Auguriamoci di si. Marina Prudenskaja, Rosalina, è anch’essa una valente interprete e un’apprezzabile cantante, ma non è certo un contralto e il disagio di una tessitura non agevole alla sua vocalità si sentiva. Ricordo a proposito che la parte fu scritta per la Marcolini, che poi per Rossini fu Ciro, Clarice ed Isabella! Buone le parti minori interpretate da Amanda Forsythe e Riccardo Mirabelli. Grande successo di pubblico con numerose chiamate.