“Senza trucco!”…Nancy Fabiola Herrera

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Protagonista di Carmen all’Arena di Verona, con la direzione di Placido Domingo e con il grande tenore ha condiviso la serata che il grande anfiteatro gli ha dedicato in occasione del quarantennale del suo debutto areniano in Turandot nel 1969. Il mezzosoprano Nancy Fabiola Herrera è una cantante che, quasi in punta di piedi, senza tanti clamori, sta conquistando un posto non secondario nel panorama lirico internazionale. D’altra parte, come si racconta lei stessa in questa intervista,  è arrivata all’opera “per caso” e non mette la carriera al primo posto della sua vita, anche se adora cantare.  Per Nancy non è importante solo l’armonia nella musica, ma soprattutto quella con se stessa e gli altri…

Il tratto principale del tuo carattere?
Credo di essere una persona tranquilla, equilibrata.
Il tuo principale difetto?
La testardaggine e, a volte, mi dicono, sono un po’… “comandona”.
Segno zodiacale?
Bilancia.
Superstiziosa?
Assolutamente no.
Cosa volevi fare da grande?
Ho sempre amato l’antico Egitto e avrei voluto studiare  egittologia. Erano però studi lunghi e complessi e allora sono passata a studi ben più facilmente realizzabili, come quelli di una scuola di turismo. Amavo molto viaggiare e fare la guida turistica poteva sicuramente aprirmi questa possibilità.
E la musica?
La musica era una passione, un piacere, ma nulla più. Quando sono andata a studiare a Madrid, dalla Gran Canaria, dove vivevo, sono casualmente entrata in un gruppo tutto femminile che cantava musica gospel, un genere che ancora adesso amo moltissimo. Da lì è partito il desiderio di entrare al Conservatorio per studiare pianoforte. Non sono stata ammessa e allora, mi è stato consigliato di passare al canto. L’audizione andò bene e così ho lasciato la scuola per turismo mi sono completamente dedicata alla voce e ho scoperto l’opera lirica che, prima di allora non conoscevo affatto .
La tua famiglia ti ha aiutato in queste scelte?
L’aiuto dei miei genitori e in particolare di  mia madre, è stato fondamentale. Non vengo da una famiglia di grandi mezzi economici, ma mia madre, che ha sempre amato la musica nel cuore,  si è sacrificata perchè potessi diventare una musicista.
Un libro che hai amato…
“Il Potere di Adesso” di Hechart Halle. Un libro  sulla spiritualità che ti da dellle sensazioni veramente straordinarie. Tutte le mie letture sono incentrate su questo genere di libri. Un altro titolo incredibile è “La profezia Celestiale” di James Redfield. E’ un racconto che intreccia parabola e avventura per offrire un proprio percorso di iniziazione.
Un po’ nel mondo “New Age”…
Aldilà di queste classificazioni io trovo grande interesse nello sviluppare la propria interiorità. Mi appassionano le tecniche “Reiki” e la “cristallo terapia”. Abbiamo delle energie che possiamo sviluppare per il nostro e per il benessere degli altri.
Cosa ti manca di più nella tua vita di oggi?
Vivo la vita, il presente, cercando di pensare a quello che ho e non ha quello che mi manca, altrimenti, con la scelta lavorativa che ho fatto sarebbe un’autentica e continua sofferenza!
Che importanza dai al denaro?
Sicuramente di rispetto. Lo utilizzo senza ansia, senza quel rapporto di paura che ti spinge a pensare di non averne mai abbastanza. Credo sia come l’energia di un fiume, arriva, ma lasciarlo anche seguire un suo corso.
Raccontami un tuo sogno ricorrente?
Quando mi è capitato di avere qualche sogno fisso era legato a qualche  malessere a qualcosa che non avevo risolto. Qualche volta mi capita di provare la sensazione, bellissima, di volare.
Di che cosa hai più paura?
Non penso a questa parola. Forse per le persone care, sicuramente non per la mia carriera, non è al prima posto della mia vita, anche se cerco sempre di dare il meglio di me stessa. Sono anche convinta che, soprattutto oggi, si deve essere flessibili, pronti anche a improvvisi cambiamenti. Se dovesse cambiare qualcosa in tal senso, sicuramente la mia vita non è distrutta. Ripeto, amo cantare, ma se non lo dovessi più fare troverei altre forme per essere serena.
La situazione più rilassante?
Seduta a contemplare il mare.
Materia scolastica preferita?
La storia e la storia dell’arte, il disegno.
Città preferita?
Parigi e Venezia.
Colore preferito?
Dipende dal periodo e dal momento. Ultimamente amo molto il turchese e l’arancione.
Fiore preferito?
Le rose arancioni e i tulipani.
Vacanza ideale?
Su un’isola della Polinesia: sabbia bianca e mare cristallino.
Giorno o notte?
Il giorno, amo la luce naturale del sole, anhce se la notte ha il suo fascino.
La stagione dell’anno?
La primavera.
Il film più amato?
Il cinema! Adoro!… Non riesco ad andarci come vorrei ! I films che amo sono molti e un po’ di tutti i generi. Il cinema di Benigni, di Almodovar. Mi vengono in mente “Il Postino”, il ciclo di “Star Wars”. Poi mi è piaciuto molto “Essere John Malkovich”, potrei dirtene molti altri perchè, ripeto, amo molto  il cinema!
Il tuo rapporto con la televisione?
La guardo veramente poco. Qualche documentario o film. Non sopporto i “reality”.
Il tuo primo lavoro?
La corista in una compagnia di “Zarzuela” per una tournée di tre mesi in Sudamerica.
Il tuo rapporto con il cibo?
Con il passare del tempo ho sviluppato l’attenzione al  mangiare e bere bene. Il che non vuol dire ristoranti chic. Amo la cucina semplice delle piccole trattorie.
Il posto dove si mangia peggio?
Veramente non saprei dirti. Mi adatto a ogni situazione in cui mi trovo, anzi, ti dirò, sono una curiosa dei cibi locali. Mi piace andare a curiosare nei negozi di alimentari  per scoprire  quali sono le specialità e i sapori locali.
Piatto preferito?
Amo la cucina mediterranea. Come spagnola, ho una particolare predilezione per il prosciutto iberico e per la paella, fatta a regola d’arte. In Italia la pasta e i risotti.
Il tuo piatto forte in cucina?
Le tortillas spagnole, con cipolla e patate, e un pollo cucinato con vino moscato.
Il cantante preferito?
Amo molto il blues e la musica sudamericana, da Maria Creusa, Toquinho,a Vinicio De  Morales, ai “boleros” interpretati dal messicano Luis Miguel.
Il primo disco acquistato?
Sicuramente un disco dei Bee Gees, la mia passione da ragazzina.
A chi non conoscesse la sua voce, cosa le faresti ascoltare?
Qualche brano gospel o qualche momento dalla “Luisa Fernanda” di Torroba.
Parliamo della tua voce e del tuo repertorio che, mi sembra sfugge da classificazioni…
Si, in effetti non amo le classificazioni.  Canto “Carmen”, ma allo stesso tempo Rossini, ad esempio “L’Italiana in Algeri”. Il “belcanto” è un’autentica medicina è una disciplina per la voce, ti aiuta a mantenere la voce sana e controllata. Penso che sarà sempre presente nel mio repertorio.Ho anche cantato “Cavalleria rusticana” ma, almeno per adesso, non è opera che fa per me.
E Verdi?
Non ancora. Al momento non credo di essere una cantante autenticamente verdiana. E’ un autore che merita molta attenzione e cautela nell’affrontarlo. Si tratta di arrivare al giusto equilibrio tra emissione di petto e testa. Ho studiato Azucena, ma per adesso non penso di cantarla.  Lo stesso direi per Amneris. La mia attuale vocalità è più congeniale alla Eboli del “Don Carlo”.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere le opere che vorresti cantare, su quali titoli andrebbe la tua scelta?
Oltre al “Don Carlo”, vorrei cantare Dalila  e  Octavian del “Rosenkavalier”. C’è poi tutto il repertorio cameristico,  francese, tedesco, russo e anche italiano  che voglio ampiare. Amo molto esibirmi in  concerto perchè hai un rapporto più diretto e intimo con il pubblico.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Mi concentro per dare e comunicare al meglio con il pubblico
Il tuo motto?
Io sono “Dio”, non in senso religioso, ma spirituale, ricordarmi che faccio parte di un Universo Infinito.

Nancy Fabiola Herrera, mezzosoprano, riconosciuta come una delle interpreti più quotate del panorama lirico internazionale, entrò di diritto tra i protagonisti del mondo operistico grazie al suo debutto nel Metropolitan Opera House di New York come protagonista dell’opera Carmen, nella produzione di Franco Zeffirelli (2005), consolidando poi il successo ottenuto nell’Opéra National de Paris (2007) come Giulietta di Les contes d’Hoffmann con Rolando Villazón alla Royal Opera House di Londra dove nel 2008 è tornata per impersonare la gitana di Bizet ottenendo un importante successo di pubblico e critica.  Nel 2004, aveva debuttato nelle compagnie del Met e del Covent Garden di Londra come Suzuki di Madama Butterfly e Maddalena di Rigoletto, anno del suo debutto a Roma con Carmen, alle Terme di Caracalla, ruolo che ha anche interpretato alla New National Theatre di Tokio si presentó come Carmen nel 2004, ritornando l’anno seguente come Dorabella di Così fan tutte. Nel 2006  ottiene un personale successo nella Luisa Fernanda di Federico Moreno Torroba al fianco di Plácido Domingo nel Teatro Real di Madrid (la registrazione è pubblicata in CD e DVD). Il suo repertorio comprende, tra l’altro, il  Werther Die Fledermaus, Norma Il Barbiere di Siviglia, La Bruja (La strega) di Ruperto Chapì che ha interpretato al Teatro Real di Madrid: grazie a questa interpretazione ha ottenuto  il Premio alla Migliore Cantante di Zarzuela conferito dalla Fundación Premios Líricos Teatro Campoamor nell’edizione del 2008.
Tra i suoi prossimi impegni Roberto Devereux a Las Palmas de Gran Canaria, Samson et Dalila in Manaos,  La Bruja al Teatro de La Maestranza e, nel 2010, la prima rappresentazione assoluta dell’opera Il Postino, del compositore Daniel Catán, al fianco di Plácido Domingo. Altre notizie su Nancy Fabiola Herrera le trovate sul suo sito ufficiale:
http://www.nancyfabiolaherrera.com