Umberto Giordano (1867-1948):”Il Re”

Novella in tre quadri, libretto di Giovacchino Forzano. Coro Lirico “Umberto Giordano”, Orchestra Sinfonica di Capitanata, Gianni Fratta (direzione), Nucci Ladogana (regia, scene e costumi), Giuseppe Altomare ( Il Re), Patrizia Cigna (Rosalina),  Fabio Andreotti (Colombello), Francesco Facini (Il mugnaio), Maria Scogna (La moglie del mugnaio), Isabella Amati (L’astrologa), Salvatore Gaias (Il prete), Simone Piazzolla (l’uomo di legge). Registrazione:Foggia, Teatro “Giordano”, gennaio 2006 – 1 DVD, Bongiovanni, AB 20014 2009 / 75′.  Libretto con note in italiano, sottotitoli in italiano e inglese.
Ultimo lavoro teatrale di Umberto Giordano che, dopo aver perlustrato i più disparati soggetti drammaturgici, per questo suo ultimo lavoro si cimenta nel melodramma fiabesco. La vicenda, assai semplice, ruota attorno alla capricciosa Rosalina che,  invaghita del Re, manda all’aria il suo matrimonio con Colombello. Il sovrano finge di acconsentire al desiderio della giovana, la invita nelle sue stanze ma, quando   svestite le sue sontuose vesti  le si presenta davanti, in tutta la sua vecchiaia, Rosolina ritorna in se e, senza indugi, torna da Colombello.  L’opera, andò in scena, con grande successo, al Teatro alla Scala il 12 gennaio 1929 con un cast di primor’ordine: Toti Dal Monte (Rosalina), Enzo De Muro (Colombello), Armando Crabbè (Il re), Tancredi Pasero (il mugnaio), Angelica Cravcenco (sua moglie). Dirige Arturo Toscanini. Nella stessa serata vengono proposti Pagliacci con Rosetta Pampanini e Aureliano Pertile.  L’esecuzione che ci viene proposta in questo dvd, registrata al teatro “Giordano” di Foggia,  risale al gennaio 2006 e la possiamo definire dignitosa, considerando la povertà di mezzi che  la caratterizzano. Patrizia Cigna è una Rosolina persuasiva, il resto del cast riesce a portare alla fine l’opera senza troppi danni. La direzione orchestrale di Gianna Fratta è attenta e non manca di senso del teatro. Semplice e tradizionale la messa in scena firmata da Nucci Ladogana. Concludendo, uno spettacolo decoroso che sicuramente ha il pregio di portare a una maggiore conoscenza questa bella partitura di Giordano.