“Luisa Miller” dall’Opernhaus di Zurigo

Opernhaus di Zurigo, Stagione lirica 2009-010
“LUISA MILLER”
Melodramma tragico in tre atti di Salvatore Cammarano, da “Kabale und liebe” di F.Schiller
Musica di Giuseppe Verdi
Luisa Miller
BARBARA FRITTOLI
Federica, duchessa d’Ostheim
LILIANA NIKITEANU
Laura
AGNIESZKA ADAMCZAK
Il Conte di Walter
LASZLO POLGAR
Rodolfo, suo figlio
FABIO ARMILIATO
Wurm, castellano di Walter
RUBEN DROLE
Miller, vecchio soldato in ritiro
LEO NUCCI
Un contadino
ALEJANDRO LARRAGA
Coro e Orchestra dell’Opera di Zurigo
Direttore
Massimo Zanetti
M° del Coro Ernst Reffelberger
Regia Damiano Michieletto
Scene Paolo Fantin
Costumi Carla Teti
Zurigo, 23 aprile 2010
Composta nel 1849, Luisa Miller è l’opera che segna il passaggio di  Verd alla maturità compositiva, lo si capisce nella scelta del soggetto -ci dimostra già punti e momenti del compositore maturo-un’opera che ci racconta una storia di relazioni intrafamiliari difficili, rotte,distrutte. In questa nuova produzione dell’Opera di Zurigo, il regista Damiano Michieletto, in una cornice vesiva estremamente stilizzata, ma efficace, intelligente psichologicamente stringente. Ottima prova per i complessi dell’Opernhaus, sotto la guida di  Massimo Zanetti. Una concertazione, la sua,  espressiva e raffinata, ma allo stesso tempo dinamica e tesa.  Della compagnia di canto dobbiamo dire che tutti hanno offerto una prova notevole  di aderenza drammatica ai ruoli.  Spicca ancora una volta il “vecchio leone”, Leo Nucci che delinea un Miller commovente e  ancora  di otti,ma tenuta vocale. Barbara Frittoli sfoggia il consueto bel timbro vocale, ma riesce a sostenere l’insidioso ruolo di Luisa con maestria, sia nei tutt’altro che facili  passi di agilità, che nelle parti scopertamente drammatiche.  Punto culminante della sua interpretazione, il commovente duetto con il padre dell’atto terzo. Fabio Armiliato voce bella e ben condotta (anche se talvolta tende a “nasaleggiare”)   ha offerto un “Quando le sere  al placido” di bella linea vocale. Il veterano delle scene zurighesi, Laszlo Polgar si è mostrato  un Walter autorevole,  anche se la sua bella voce appare piuttosto affievolita, soprattutto nella zona acuta. Altrettanto convincenti il Wurm di Ruben Drole e la Federica di Liliana Nikiteanu, tutti e due vocalmente e scenicamente  all’altezza dei loro ruoli. Una  serata “verdiana” di grande livello, con molti applausi per tutti i cantanti, in particolare per Leo Nucci, beniamino del pubblico dell’Opernhaus.
Foto di Suzanne Schwiertz