Jacques Offenbach (1819-1880):”Vert-Vert”

Opera comica in tre atti, libretto di Henri Meilhac e Charles Nuitter. Toby Spence (Vert-Vert), Thora Einarsdottir (Mimi), Lucy Crowe (Bathilde), Jennifer Larmore (La Corilla), Mark Le Brocq (Binet), Franck Leguérinel (Baladon). Geoffrey Mitchell Choir, Philharmonia Orchestra, David Parry (direzione). Registrazione: Londra, Henry Wood Hall,  settembre 2008.3 CD Opera Rara ORC41
E veniamo a Offenbach. E’ noto che la casa discografica inglese, ha posta molta attenzione al teatro di questo autore. Non a caso nelle note di presentazione, il direttore David Parry scrive:” Alla sua morte, l’indimenticabile Patric Schmid, direttore artistico di Opera Rara, mi lasciò un ultimo dono: un enorme progetto, la registrazione degli estratti di decine di operette sconosciute di Offenbach…” Parry prosegue nel descrivere l’attuazione di questa operazione e arrivando allo specifico di questa operetta, afferma:”…Gli eventi e i personaggi di “Vert-Vert” sono intenzionalmente assurdi e fuori luogo. Però, in mezzo alla farsa e alla sregolatezza, la storia ha un significato universale: un innocente ingenuo, l’eroe, Valentin/Vert-Vert, totalmente inesperto e ignaro di sé e dei propri sentimenti, impara a conoscere la propria identità di uomo e ad amare…Una storia profonda e importante, ed è perciò che io considero quest’affascinante operetta qualcosa di più che un magnifico svago: è un’opera importante da scoprire e rivelare al mondo”. Ovvio che il direttore che ha appena inciso questo lavoro, non può certo denigrarlo ma, dopo aver ascoltato Vert-Vert non ci si rende conto di avere ascoltato un capolavoro ritrovato.  Poco più di 2 ore di musica che scivola via  piacevolmente senza però che nulla rimanga  particolarmente fisso nella memoria, nemmeno la Barcarolle:”Nuit d’été” del secondo atto che, ancora secondo  Parry, fa parte di una “superba scena notturna, altamente mozartiana” sembra essere un capolavoro d’ispirazione. Un’Offenbach che sa di “già sentito”, affidato a un cast piuttosto modesto , nel comparto maschile. Molto meglio il settore femminile, caratterizzato dalla presenza illuminante di Jennifer Larmore. La direzione di David Parry è onesta, ma non particolarmente  “sottile” e briosa. Un cofanetto per feticisti di Offenbach.