Boston Midsummer Opera:”Trouble in Tahiti” e “Bon Appétit!

Boston, Tsai Performance Center at Boston University
“TROUBLE IN TAHITI”
Opera in Un Atto e sette scene
libretto e musica di Leonard Bernstein
Dinah SANDRA PIQUES EDDY
Sam STEPHEN SALTERS
Solo trio MEGAN ROTH, BRIAN ROBINSON,  DAVID LARA
“BON APPETIT!”
Opera in Un Atto.
Libretto e musica di Lee Hoiby
Julia Child  JUDY KAYE
Orchestra del Boston Midsummer Opera Festival
Direttore Susan Davenny Wyner
Regia di Scott Edminston (“Trouble in Tahiti”)
David Green (“Bon Appétit!”)
Scene Janie Howland
Costumi Chip Schoonmaker
Luci Karen Perlow
Boston 28 luglio 2010
Nel corso delle sue cinque stagioni, il Boston Midsummer Opera, subentrato ad Opera Aperta, la prima fondazione che aveva iniziato a produrre una stagione d’opera estiva al  Tsai Performance Center della Boston University, si è guadagnato una non buona reputazione a causa di produzioni e allestimenti di dubbio gusto. Le due nuove di queste  opere brevi americane, Trouble in Tahiti (1951), la satira agrodolce di Leonard Bernstein sulla vita dei quartieri  periferici della provincia americana , e Bon Appétit! (1989) di Lee Hoiby, un “pout-pourrì” musicale di due episodi della trasmissione di Julia Child, si possono considerare le prime produzione convincenti  del BMO, anche grazie alla presenza della vincitrice  del Tony Award,  Judy Kaye (Julia Child) che ha magnetizzato  il pubblico ai suoi piedi nel ruolo di Julia, e  a due dei migliori cantanti-attori della nuova generazione, il baritono Stephen Salters e il mezzosoprano Sandra Piques Eddy nei  ruoli di  Sam e Dinah, gli infelici abitanti della periferia di Bernstein. La messinscena di Scott Edmiston dell’opera di Bernstein è stata brillantemente originale (anche se talvolta inesatta),  David Green, che è anche marito della Kaye, ha creato un personaggio assolutamente perfetto con tanto di  preparazione di un vero gâteau au chocolat sulla scena.
Bernstein, autore anche del libretto, scrisse il libretto di Tahiti ispirandosi, pare, alla sua famiglia e  aggiungendo un  trio di sorridenti cantanti di jingle radiofonici che lodano la vita in periferia. La vicenda, ambientata in un anonimo e benestante sobborgo americano, racconta la crisi matrimoniale di Dinah e di suo marito Sam, che è più interessato alla sua carriera e ai suoi hobby che alla sua famiglia. Alla fine dell’opera avviene una sorta riconciliazione anche se rimane il dubbio sulla  durata di questa riconciliazione benché rimane il dubbio sulla durata di questo momemto.  Edmiston ha utilizzato il trio (gli eccellenti David Lara, Brian Richard Robinson e Megan Roth) anche per impersonare gli evanescenti colleghi ed impiegati di Bernstein ed ha aggiunto dal vivo un giovane “Junior”, a impersomare  un giovane Berenstjin.
Alltri due elementi negativi della regia di Edmiston sono an esempio : l’”happy ending”  che Edmiston regala a Sam e Dinah, e la lunga aria centrale nella quale Dinah descrive ad una commessa il B-movie esotico — Trouble in Tahiti— che ha appena visto nel pomeriggio. Oltre alla qualità scadente  del film, quest’aria divertente dovrebbe anche essere straziante.  Il regista però la fa cantare alla Piques Eddy non con spontaneità e pathos, ma  trasformandola in una sorta di automa, facendola andare da una parte all’altra del palco agitando in aria sciarpe di seta.
Nonostante ciò la Salters e  la Piques Eddy sono talmente bravi come cantanti molto bravi come interpreti mentree Susan Davenny Wyner è una direttrice d’orchestra talmente capace e convincente che non si può non lasciarsi prendere.
E’ stata poi la volta della Kaye nei panni di Julia Child, il ruolo che Hoiby concepì per Jean (Edith Bunker) Stapleton. Cosa è mancatato alla  Kaye?  Assolutamente nulla:  presenza scenica impeccabile, una voce ampia ed espressiva perfettamente adeguata  al carattere comico-brillante del personaggio, prestata purtroppo a  una musica, quella di Holby che altro non è se non una pallida imitazione  di Richard Strauss. Possiamo paragonare  Bon Appétit! a una utilitaria condotta da un abile pilota…sprecato!
Per completare la serata,  abbandonati i panni della Child, ha voluto rendere omaggio a Leonard Bernstein eseguendo  un brano  trattao dal primo musical di Bernstein rappresentato a Broadway, On the Town, “Lucky To Be Me” .Tutto il pubblico presente è rimasto ammaliato.
Foto di Christopher McKenzie