Giuseppe Verdi (1813 – 1901): “La Traviata”

Opera in tre atti, libretto di Francesco Maria Piave da La signora delle camelie di Alexandre Dumas Jr. Orchestra e Coro dell’Opera Reale di Vallonia, Paolo Arrivabeni (direzione), Stefano Mazzonis di Pralafera (regia), Cinzia Forte (Violetta Valéry), Saimir Pirgu (Alfredo Germont), Giovanni Meoni (Giorgio Germont), Federica Carnevale (Annina), Tineke Van Ingelgem (Flora Bervoix), Patrick Delcour (Marchese d’Obigny), Chris De Moor (Barone Douphol), Cristiano Cremonini (Gastone), Lorenzo Muzzi (Dottor Grenvil), Edoardo Sanchi (scenografia), Kaat Tilley (costumi), Franco Marri (luci), Matteo Ricchetti (regia televisiva). Registrazione Opera Royal de Wallonie, Liegi, marzo 2009 – 2 DVD 33642 – Dynamic 138′
E’ il letto il trait d’union fra i tre atti di questa La Traviata messa in scena a Liège nel 2009, ed ora proposta in DVD dalla Dynamic: nel primo è un letto nero, sommerso di bambole, il viatico che Violetta abbandona in vista della nuova vita; nel secondo un letto bianco, quello da cui Alfredo si sveglia; nel terzo è un letto piccolissimo, dietro il quale si stagliano i letti dei precedenti atti, quello che costringe Violetta alla sua affezione. Forse una lettura non particolarmente accattivante quella proposta dal regista Stefano Mazzonis di Pralafera (il letto come figurazione di nascita e morte?), in alcuni punti visivamente poco riuscita (la piccola platea rossa che costituisce il ballo del primo atto viene ricoperta da un telo all’incontro tra Violetta e Germont padre per poi essere nuovamente scoperta alla festa a casa di Flora, postazione da cui canta il coro delle “zingarelle”  assistendo ad una sorta di sfilata) e carente di originalità (la lettura della missiva al terz’atto fatta fuori campo da Giovanni Meoni). Sono stilizzate e minimali le scene di Edoardo Sanchi, cui fanno contrasto gli sgargianti costumi di Kaat Tilley: tutto prende vita in un’atemporalità non ben precisata. Essenziali gli arredi in scena. Cinzia Forte è una Violetta di bellissima presenza scenica e di pregevole musicalità, alle quali si unisce una buona prova attoriale, risultando tuttavia flebile nei momenti prettamente patetici. Saimir Pirgu si fa valere per la lucentezza del timbro anche se l’emissione non risulta sempre a fuoco; è purtroppo un Alfredo che si muove a senso unico, dal fraseggio monocorde… “croce e delizia” vibrano a fatica nel suo canto. Bene Giovanni Meoni nei panni di Giorgio Germont, il quale risulta a tratti caricaturale per l’eccessivo accoramento e la recitazione ridotta al solo indicare a dito. Non particolarmente degni di nota i comprimari, ad eccezione della puntuale Annina di Federica Carnevale.Piuttosto ordinaria la concertazione di Paolo Arrivabeni; buone, infine, le riprese audio e video. Due DVD per nessun contenuto extra, francamente sono troppi.