“Momix Remix” al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Trieste, Politeama Rossetti,  Sala Assicurazioni Generali,
Danza & Dintorni
“MOMIX REMIX”

Uno spettacolo di Moses Pendleton
Musiche di  Vari autori
Interpreti: Rebecca Rasmussen,Yasmine Lee,Nicole Loizides, Heather Magee, Steven Marshall, Sam Beckman, Brian Simerson, Paula Rivera, Jared Wootan, Cynthia Quinn.
Trieste, 10 dicembre 2010
Bravi! 30 anni e non dimostrarli non è cosa da poco!! No, non parliamo di persone ma di una compagnia che da 30 anni fa sognare spettatori adulti e non (soprattutto!) con degli spettacoli colmi di fantasia, sogno e bellezza.
Li abbiamo trovati in forma smagliante, senza appesantimenti, con la stessa mimica dei danzatori della formazione originaria e la stessa bonaria allegria durante i ringraziamenti che tanto piacciono al pubblico. Il loro è un mondo che fa bene alla danza: spettacoli leggeri, accessibili e comprensibili anche a chi di danza non si intende, ma pieni di sana passione che induce lo spettatore a proseguire nella visione di altri spettacoli di modern o contemporary dance.
Lo spettacolo dei Momix è un collage delle loro coreografie di maggior successo. Di tutta la serata ricordiamo: “Solar flares”, brano per l’intera compagnia che tiene in mano dei lunghi tubi di materiale simil gommapiuma che crea un bellissimo effetto visivo; “Tuu”, un duetto potente, raffinato e intramontabile (visto anche in televisione, riadattato su una canzone di Renato Zero!), che rivela la raffinata atleticità di Rebecca Rasmussen e la bellezza virile di Steven Marshall; “Pole dance” dove Sam Beckman, Steven Marshall e Jared Wootan mostravano tutta la loro abilità nel danzare utilizzando tre pertiche di metallo, sulle quali sciorinavano sospensioni, acrobazie e potenza; “Sputnik” una sorta di giostra umana per paiolo di rame e tre tubi; “Dream catcher” con la stupefacente struttura mobile ideata da Alan Boeding; ancora lo stupefacente Steven Marshall in “Table talk”. Infine la nuova creazione (insieme a Bath of Caracalla, in verità piuttosto dimenticabile) in cui tutti i danzatori, in combinazioni multiple e assortite, danzano con un manichino intero o indossandone solo il busto davanti al proprio, a formare una coppia. Divertente, veloce, al passo con i tempi….
Insomma Moses Pendleton riesce ancora a sorprenderci con le sue visioni stralunate e fantasiose. E’ figlio di quella scuola americana che ha inventato la modern dance e che riesce a continuare a tenerla in vita, grazie alla fantasia.
Per il recensore è difficile raccontare uno spettacolo dei Momix: bisogna vederli. Accadono troppe cose, ci sono troppi dettagli importanti da sottolineare, troppe trovate teatrali da lodare. O almeno bisognerebbe avere sottomano qualche video: non c’è nulla di paragonabile ai loro lavori….si, forse qualche parallelismo con le produzioni del Cirque du Soleil….ma se non si è visto neanche quello, allora bisogna proprio andare a teatro!
Teatro pieno, pubblico entusiasta: routine dei ringraziamenti un po’ troppo stiracchiata per prendersi qualche applauso in più ma, alla fin fine, tutti meritati!