Roma, S.Giovanni in Laterano:”Johannes Passion”

S.Giovanni in Laterano – Prima Edizione Festival Musica Sacra “In signo Domini”
“JOHANNES PASSION” BWV 245
(Passione secondo Giovanni)
per soli, coro, orchestra e organo, tratta dai capitoli 18 e 19 del Vangelo secondo Giovanni e inframmezzata da arie e corali composti su alcuni testi in poesia di Barthold Heinrich Brockes.
Musica di Johann Sebastian Bach
Evangelista ALESSANDRO CODELUPPI
Jesus MAXIMILIAN LIKA
Pilatus GEORGE GADKER
Soprano SERAP GOGUS
Contralto NICOLA MARCHESINI
Gächinger Kantorei
Orchestra Bach Collegium Stuttgart
Direttore Felix Krieger
Roma, 13 aprile 2011

Nata dalla partnership tra l’Accademia Musicale Europea – che da anni organizza il Concorso Internazionale Musica Sacra – e l’Agenzia Artistica A Voce Sola, il 13 Aprile si è aperta la rassegna  “In Signo Domini: Musica Sacra nelle Basiliche Romane” con la Johannes-Passion di Johann Sebastian Bach nella straordinaria e gremitissima Arcibasilica Papale di San Giovanni in Laterano a Roma. Direttore artistico ed ideatrice di questa pregevole iniziativa culturale la Professoressa  Daniela  de Marco che ha aperto  la serata con parole di toccante passione e, nonostante i tagli e le ristrettezze economiche che hanno impoverito la vita culturale del nostro Paese, inaugurare ex novo un Festival di Musica Sacra è assolutamente illuminante e degno di lode, se non solo per il fatto di dare visibilità ad un genere musicale sempre più spesso trascurato dal grande pubblico.
La composizione sacra, costruita sui capitoli 18 e 19 del Vangelo secondo Giovanni e inframmezzata da arie e corali composti su alcuni testi in poesia di Barthold Heinrich Brockes, venne eseguita per la prima volta nella chiesa di San Nicola a Lipsia il Venerdì Santo del 7 aprile 1724.
Due ore di musica sacra, eseguita da un eccellente coro, il Gächinger Kantorei e dalla notevole  orchestra Bach Collegium Stuttgart. Il Bach Collegium Stuttgart è in questo repertorio un riferimento a livello mondiale tanto che, a  seguito di una  sua  collaborazione  quindicinale  con il coro Gächinger Kantorei  Stuttgart, ha portato a termine la realizzazione di un importantissimo progetto artistico e discografico: l’opera omnia di J. S. Bach – Cantate sacre e Oratori – pubblicata in occasione del tricentenario della nascita del compositore . La finissima professionalità di ogni singolo strumentista non ha dunque deluso le altissime aspettative del pubblico che, nel finale, ha giustamente premiato con lunghi e calorosissimi applausi.
A dirigere cotanta eccellenza il  giovane Maestro Tedesco Felix Krieger, non sempre, in verità, all’altezza di gestire coro, orchestra e solisti. Manca quel piglio, quella  capacità di comunicare la corretta tinta sacrale ed espressiva dello spartito, senza contare la poca attenzione agli attacchi coi solisti che hanno pagato in alcuni attimi l’assenza di una guida realmente esperta. Una prova, la sua, alquanto improvvisata.
Herr, unser Herrscher “, il magnifico coro introduttivo della Passione secondo Giovanni, è stato una dei momenti esecutivi più alti della serata  e la Gächinger Kantorei è riuscita  ad essere, al tempo stesso, commovente e terrificante, restituendo la grandezza spirituale e non solo quella musicale di Bach. Assolutamente toccante anche l’ultimo corale “‘Ach Herr, lass dein lieb Engelein’”. Bravissimi.
Non particolarmente omogenee le voci soliste; è opportuno precisare che molti di questi giovani cantanti non hanno ancora una vita professionale avviata e dunque  ci si augura che possano migliorare attraverso lo studio e l’esperienza.
Il Soprano turco Serap  Gogus possiede oggettivamente un buono strumento  vocale, ma spesso poco controllato e con evidenti limiti tecnici che denotano un eccessivo vibrato nel registro acuto. Nella sua prima aria “Ich folge dir gleichfalls”, assolutamente stridente, l’interpretazione è troppo poco formale rispetto al contesto dell’Oratorio che, va ricordato, tratta della crocifissione e la morte di Gesù Cristo. Molto meglio la sua seconda aria, “Zerfliesse, mein Herze”, anche se l’intonazione, qua e la, era  piuttosto incerta.
Presentato come protagonista  tra le voci soliste per la sua presenza in numerosi ed importantissimi teatri dell’Opera, il tenore Alessandro Codeluppi ha, in verità, completamente deluso  ogni aspettativa su tutti i fronti. Vocalmente inadeguato, ha mostrato fortissimi limiti in quasi tutti i suoi interventi da solista: volume ridotto  e suoni alquanto sbiancati. La voce, pur gradevole, è vuota e secca nei centri ed il registro acuto deficitario. Sembra completamente poco in sintonia con questo repertorio che esige anche una partecipazione emotiva maggiore. Imbarazzante l’esecuzione della famosa aria “‘Erwage, wie sein blutgefarbter Rucken”. Una serata, la sua, probabilmente poco fortunata.
Il controtenore vicentino Nicola Marchesini è un interprete di autentica e  fortissima spiritualità ed espressività in questo repertorio ed ha nuovamente dimostrato di possedere un’assoluta padronanza dei suoi mezzi vocali. In difficoltà nella sua prima aria, “Von den Stricken meiner Sunden”, per evidenti incomprensioni di attacco tra direttore ed orchestra, assolutamente accorato ed intenso nella sua seconda aria, “Es ist vollbracht “, dove ha saputo emergere per intensità, colore ed accento malinconicamente sfumato, intervallando prodezze e controllo nelle parti di agilità.
Maximilian Lika è un Jesus assolutamente dotato e dalla bella voce, ma carente alle volte di eleganza nel tono. E’ mancato qualcosa al suono, senz’altro buono, ma senz’anima. Bach non prevede numerosi interventi per questo ruolo, ma quei pochi devono essere assolutamente gestiti in maniera più evocativa, solenne, visto che si tratta di Cristo. George Gadker, infine, è un Pilatus dalla evidente fisicità gestita forse  con sin troppa consapevolezza . Possiede una bella linea di canto, una voce autorevole, accompagnata da un’emissione ordinata e piena di carattere. La sua, una bellissima interpretazione .
Pubblico assolutamente attento, composto da moltissimi romani, autorità ecclesiastiche e dall’autorevolissimo Comitato d’Onore formato da Ambasciatori presso la Santa Sede e la Repubblica Italiana provenienti dai cinque continenti.