Opera di Firenze: l’Orchestra della Toscana diretta da Daniel Kawka

Firenze, Nuovo Teatro dell’Opera, 75° Maggio Musicale Fiorentino
Orchestra della Toscana
Direttore Daniel Kawka
Baritono Leigh Melrose
Wolfgang Rihm: “Der maler träumt. Ein Traum-Gesicht von Max Beckmann”, per baritono e ensemble.
Prima esecuzione in Italia
Arnold Schönberg: “Pelleas und Melisande”, poema sinfonico op. 5. Versione per orchestra da camera di Cliff Colnot.
Prima esecuzione in Italia
Firenze, 6 giugno 2012
Appare evidente la componente tematica mitteleuropea nel concerto dell’unica orchestra ospite alla 75° edizione del festival del Maggio Musicale Fiorentino che ormai volge al termine. All’interno di un programma di collaborazione tra la fondazione lirico-sinfonica e le maggiori realtà musicali fiorentine e toscane, l’Orchestra della Toscana si esibisce nel Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze sotto la guida del giovane francese Daniel Kawka (che dal giugno 2011 ne è direttore ospite principale) per l’esecuzione di brani di due autori cardini della contemporaneità musicale: Wolfgang Rihm e Arnold Schönberg.
Fondata nel 1980, l’Orchestra della Toscana (già Orchestra Regionale Toscana e formata da 45 elementi) si avvale della direzione artistica di Giorgio Battistelli, mentre ne è direttore ospite principale Daniele Rustioni. Ha sede nello storico Teatro Pagliano di Firenze (oggi Teatro Verdi) e il suo repertorio spazia dal barocco alla contemporaneità con un occhio di riguardo verso il Novecento storico, alla musica d’oggi e a pagine meno eseguite contraddistinguendosi all’interno dell’offerta musicale italiana. Compito di un festival è la proposta della novità, della riscoperta, l’apertura di nuovi territori, la ricerca di nuovi linguaggi del panorama culturale e ad onore di ciò sono ben due le prime esecuzioni italiane: Der Maler träumt del primo e la versione per orchestra da camera che Cliff Colnot ha estrapolato da Pelleas und Melisande del secondo degli autori proposti in quest’occasione.
Riguardo la partitura di Rihm bisogna tener presente che il compositore si è ispirato a uno scritto del pittore Beckmann che sostiene di “ascoltare” ciò che i personaggi dei suoi quadri dicono. Un espressionismo violento che la musica esprime in tutta la sua brutalità. Allucinazioni musicali che la linea di canto del baritono esprime in sbalzi espressivi, rapidi passaggi di scale, come in una scena di follia. Il  duttile e levigato timbro baritonale di Leigh Melrose si è  perfettamente adeguato all’astrusa scrittura  vocale della partitura in sintonia con la direzione nell’orchestra che traduce in musica il carattere espressionista dei dipinti  di Beckmann secondo quanto concepito dal compositore.
Indicata per una formazione cameristica come quella dell’Orchestra della Toscana, la riduzione  che Cliff Colnot ha operato  sul poema sinfonico “Pelleas und Melisande” di Schönberg ha  “il pregio di prosciugare l’organico sterminato della versione originale (…), consentendo l’emergere di una espressività più rarefatta e intensa. Si evidenzia così una sorta di messa a fuoco dei temi e delle linee melodiche che nella versione originale sono accomunate nell’ampio procedere sinfonico che può risultare a tratti lugubre e magniloquente. Qui l’espressività schönberghiana risulta invece più nitida” (Paolo Arcà).  Anche se non ancora dodecafonica, l’eccezionale e difficile (anche all’ascolto) mole contrappuntistica schonberghiana rimane inalterata. La lettura del direttore, attraverso le prime parti in orchestra,  è riuscita a evidenziare i temi dei personaggio (Melisande, Pelleas e Golaud). E’ stata una lettura omogenea, raffinata e di palpitante espressività  nel far risaltare l’alternanza tra  momenti concitati e le frasi di  intenso pathos.