Pisa, Teatro Verdi: “Nabucco”

Pisa, Teatro Verdi, Stagione Lirica 2012-2013
“NABUCCO”
Dramma lirico in quattro parti, libretto di Temistocle Solera.
Musica di Giuseppe Verdi
Nabucco
GIOVANNI MEONI
Ismaele STEFANO LA COLLA
Zaccaria ELIA TODISCO
Abigaille
CSILLA BOROSS
Fenena SANDRA BUONGRAZIO
Il Gran sacerdote di Belo EMANUELE CORDARO
Abdallo ENRICO BINDOCCI
Anna SERENA PASQUINI
Orchestra Archè
Coro della Toscana
Società Corale Pisana
Direttore Gianluca Martinenghi
Maestro del coro Marco Bargagna
Regia, scene, costumi, luci e proiezioni Antoine Selva
Pisa, 6 dicembre 2012
La stagione lirica pisana continua la sua programmazione nel segno della grande tradizione portando in scena Nabucco, opera giovanile e primo grande capolavoro di Verdi. Le scene e i costumi di Antoine Selva sono prodotte dalle Ramfis Production. Il menorah, leoni alati, colonnati, scalinate e obelischi (elementi spesso anche proiettati) sono elementi visti e rivisti, ma pur sempre efficienti per un allestimento convenzionale e comunque godibile. Piuttosto statica la regia curata sempre da Selva in cui molte scene assumono la valenza di veri e propri tableau vivant (esempio ne è la celeberrima scena del “Va’ pensiero”).
Nel titre du rôle Giovanni Meoni porta in scena un re babilonese assolutamente convincente e che vanta anche una vocalità di non trascurabile spessore. Il bellissimo timbro, la snellezza nelle legature, la mobilità del fraseggio e una tecnica assolutamente consolidata fanno di lui una voce verdiana di assoluto rilievo.
Ismaele è Stefano La Colla che ritroviamo a Pisa dopo il Radames della scorsa stagione che stupì il pubblico per le sue capacità vocali. Anche quest’anno non delude con il suo bellissimo timbro tenorile, dotato di una morbidezza ammirevole. Una prova decisamente egregia anche se il ruolo di secondaria importanza non gli permette di sfoggiare tutto il proprio bagaglio tecnico come lo scorso anno.
Elia Todisco è impegnato nel ruolo di Zaccaria, impersonando un sacerdote di grande teatralità. Bellissimo il timbro di basso profondo, dal fascinoso colore sfumato. Nonostante tutto si sottolinea che l’emissione è piuttosto carente con la conseguenza di un volume fioco che spesso costringe il pubblico a dover ricorrere ai sopratitoli per la comprensione del testo.
La primadonna è Csilla Boross che esce promossa dall’impervio ruolo di Abigaille. Nonostante il volume non torrenziale, la voce è duttile e ben educata: le agilità risultano buone e gli acuti ben emessi. Da sottolineare anche la notevole capacità teatrale: la scena della morte è di grande realismo.
Bruttino il timbro di Sandra Buongrazio in Fenena che comunque riesce a conseguire un risultato complessivamente soddisfacente. Stesso discorso per Emanuele Cordaro (il Gran sacerdote di Belo) ed Enrico Bidocci (Abdallo): brava Serena Pasquini in Anna.
Doppio il coro per questo Nabucco, a cui hanno partecipato il Coro della Toscana e la Società Corale Pisana diretti da Marco Bargagna, che è riuscito a dipingere un bellissimo affresco vocale del popolo ebraico e che ben si lega con la componente strumentale dell’Orchestra Archè guidata da Gianluca Martinenghi. Il direttore si distingue per una lettura forse poco personale, ma decisamente lineare e che quasi sempre ha saputo mantenere una larga intesa con le voci sul palco.
Un caloroso applauso finale per tutti i protagonisti decreta l’ennesimo trionfo di una stagione che qui a Pisa si avvia ad essere collocata tra il novero delle annate indimenticabili. Foto Massimo D’Amato