Les Chorégies d’Orange: Concerto Verdiano con Patrizia Ciofi e Leo Nucci

Les Chorégies d’Orange, Stagione 2013
Orchestre National Bordeaux-Aquitaine
Direttore Roberto Rizzi Brignoli
Soprano Patrizia Ciofi
Baritono Leo Nucci
Giuseppe Verdi: brani da Nabucco, La Traviata, Macbeth, Rigoletto
Orange, 5 agosto 2013
Dopo la cancellazione dell’atteso recital del tenore Roberto Alagna del 19 luglio, l’unico appuntamento lirico-vocale è stato questo trionfale concerto di due beniamini del pubblico di Orange: il soprano Patrizia Ciofi e il baritono Leo Nucci. Due nomi che non abbisognano certo di grande presentazioni, vista la notorietà che li circonda. Sotto la direzione di Roberto Rizzi Brignoli, i due artisti si sono cimentati in repertorio interemente verdiano. Un altro omaggio al bicentenario della nascita del compositore bussetano. Roberto Rizzi Brignoli a capo dell’ Orchestre National Bordeaux-Aquitaine, ha interpretato la Sinfonia dal Nabucco, i Preludi (atto I) di Traviata e Rigoletto e i ballabili di Macbeth. Una concertazione, quella di Rizzi Brignoli, sensibile e allo stesso tempo rigorosa, che ha saputo tenere le fila di un’orchestra non sempre precisa nel rispondere alle sollecitazioni del direttore ma che comunque ha saputo ottenere flessibilità e attenzione al fraseggio e all’espansione vocale. La Ciofi e Nucci nella prima parte del concerto ci hanno offerto pagine da La Traviata: il grande duetto Violetta-Germont (atto II), l’aria “Di Provenza” e la grande scena di Violetta che chiude il primo atto dell’opera. Una sezione del concerto dominata dalla figura di Patrizia Ciofi-Violetta, degnamente supportata dalla personalità interpretativa di Nucci. La Ciofi, che conosce benissimo le insidie di Orange (vento compreso), sa come muoversi e gestire la voce, usufruendo al massimo del canto legato e a mezzavoce. La Violetta della Ciofi si anima a poco a poco, e diventa febbrile nella suo difendere l’amore per Alfredo. La sensibilità interpretativa della cantante tocca il suo vertice in un “Dite alla giovine” carico di ritenuta d’emozione…da “pelle d’oca”! Anche nella grande scena “E’ strano…” la Ciofi ha messo in luce tutta l’ansia, la fragilità del personaggio. La celebre cabaletta è risolta con una vocalizzazione facile e leggera, gli acuti sono sicuri e ben timbrati, compreso il mi bemolle che chiude la scena. Un successo personale per un’artista musicalissima ed emotivamente di grande comunicativa.
La seconda parte è dedicata a Rigoletto, opera che i due artisti hanno qui interpretato integralmente nel 2011. Da “Pari siamo”, al successivo duetto (“Figlia…Mio padre”), al “Caro nome” , al “Cortigiani” per chiudere con duetto che culmina nel “Sì, vendetta”, assistiamo a tutta l’evoluzione psicologico-vocale di Leo Nucci. Anche se privo di costume  e scena, il baritono sfoggia tutto il suo carisma istrionico e con un fraseggio sempre scolpito e intenso, riuscendo a superare gli scogli di una vocalità che mostra i segni di impoverimento soprattutto nel registro centrale. Non dimentichiamoci che Nucci ha interpretato, nella sua lunga carriera, oltre  trecento recite di Rigoletto e questo concerto si inserisce durante le prove dello stesso titolo che il cantante interpreterà all’Arena di Verona. Accanto a lui, tutto il fragile lirismo dell’emissione vellutata della Gilda di Patrizia Ciofi.  Una serata salutata da una vera e propria valanga di applausi e  da una “standing ovation”.