Omaggio ad Alicia Alonso

 Alicia Alonso s à la fin de la représentation de GiselleIl Balletto Nazionale di Cuba (BNC) ha compiuto 65 anni, ma li deve a colei che lo ha fondato a L’Avana, e che a sua volta ha recentemente compiuto 92 anni: Alicia Alonso, la più grande ballerina data alla luce da quell’isola piccolissima, perla del Caribe, che è Cuba. Alicia è nata a L’Avana il 21 dicembre 1921, ha studiato danza classica nei primi anni della sua formazione alla Sociedad Pro-Arte Musical, una delle poche scuole dell’isola; ma il suo talento era così grande che le viene ben presto suggerito di trasferirsi negli Stati Uniti per continuare a studiare e a crescere. Ancora giovanissima diventa infatti prima ballerina nella compagnia American Ballet Caravan, che in seguito si farà conoscere come New York City Ballet, il mitico ensemble fondato da George Balachine. Nel corso della sua lunghissima carriera ha interpretato e ballato di tutto, con tutti i più grandi interpreti e coreografi, ma al primo posto tra i suoi personaggi resterà sempre Giselle; poi Odette del Lago dei cigni e Carmen. Fortunatamente sono documentati dal video alcuni spettacolari momenti di virtuosismo, risalenti agli anni Cinquanta, in cui la Alonso giunge al III atto del Lago dei cigni e si cimenta in sei pirouettes a punta, una prodezza in cui è rimasta ineguagliata, soprattutto per il perfetto controllo del corpo durante l’intero numero.
alicia alonso epoca 680Anche al termine della sua vita da étoile internazionale, Alicia non ha mai smesso di studiare, lavorare, insegnare; anzi, si può dire che la sfida più difficile della sua esistenza professionale sia incominciata dopo gli anni Cinquanta, quando la propria compagnia (il Ballet Alicia Alonso, fondato a L’Avana nel 1948) diventa il BNC, che ancora oggi dirige. Da parecchi anni Alicia ha perduto la vista, ma non la sua celebre determinazione, e uno spirito che si potrebbe definire “di gesso”, in riferimento al materiale all’interno delle punte delle scarpette di danza. Uno dei suoi più grandi meriti resterà quello di aver ideato e praticato per prima un metodo di ballo, adatto ai ballerini latino-americani; la Alonso ha infatti capito che tra diverse etnie esistono differenze nell’approccio al movimento, e dunque alla danza: non solo differenze fisiologiche, ma anche di temperamento, attitudine alla musicalità e alla gestualità. Se oggi la scuola di danza cubana, pur nella sua piccolezza geografica e nel numero dei suoi danzatori, si trova tra le prime dieci al mondo, questo si deve appunto all’attenzione della Alonso, che con l’aiuto di fisioterapisti e medici ha modificato la tecnica di danza classica della scuola russa e l’ha adattata alle esigenze e alle predisposizioni dei latino-americani. alicia-alonso-2011-8-1-10-30-49La Alonso ha capito, tra l’altro, che per un ballerino cubano è importante estendere al massimo i tendini in fase di esercizio, per poterli poi piegare nel modo migliore e più corretto: così ogni esercizio della scuola cubana è sbarra, centro, e termina con una posa anziché con una posizione, lavora sul corpo al di là dei limiti usuali nel cambré per favorire piuttosto l’arabesque, insiste sulla precisa direzione del piede, anche più di quanto accade nella scuola russa. Tutto è mirato a esaltare l’equilibrio, inteso come il carattere più autentico di un danzatore; ecco perché nei numeri di un balletto di scuola cubana conta soprattutto la concentrazione sull’equilibrio (posa), anche oltre i limiti della musica che guida la danza, anche oltre l’ultimo accordo della partitura (che richiede una più semplice posizione). A Cuba, pochi giorni fa, Alica Alonso è stata festeggiata e applaudita per aver dato così tanto alla storia della danza e del balletto, in termini di bellezza, perfezione tecnica e interpretativa, speranze; applaudiamola anche noi dall’Italia, perché non c’è niente di più bello che onorare le persone che lo meritano quando sono ancora tra noi.