Teatro Nacional de Cuba, “Gala Amistad Cuba-China”

Teatro Nacional de Cuba, Sala Avellaneda
“GALA AMISTAD CUBA-CHINA”
“GISELLE” (scene)
Coreografia ALICIA ALONSO
Giselle ZHANG JIAN
Albrecht DANI HERNÁNDEZ
Hilarion ERNESTO DÍAZ
Regina delle Villi DAYESI TORRIENTE
Villi e contadini CORPO DI BALLO DEL TEATRO NACIONAL DE CUBA
“ESMERALDA” (Pas des deux)
Coreografia BEN STEVENSON
Interpreti WANG YE e SUN RUICHEN
“SPARTACUS” (Duetto d’amore)
Coreografia AZARI PLISETSKI
Interpreti ANETTE DELGADO e CAMILO RAMOS
“DANZANTES”
Coreografia ALICIA ALONSO
Interpreti ESTHEYSIS MENÉNDEZ, DAYESI TORRIENTE, GABRIELA MESA, ROBERTO VEGA, LUIS VALLE, ADRIÁN MASVIDAL
“LE CORSAIRE” (Pas de deux)
Coreografia ALICIA ALONSO
Interpreti AMAYA RODRÍGUEZ e VÍCTOR ESTÉVEZ
“SACRIFICIO”
Coreografia FEI BO
Interpreti QIU YUNTING e ZHANG YAO
“DON QUIXOTE” (scene)
Coreografia ALICIA ALONSO, MARTA GARCÍA, MARÍA ELENA LLORENTE
Kitri VIENGSAY VALDÉS
Basilio MA XIAODONG
Espada ALFREDO IBÁÑEZ
Mercedes IVETTE MONTES
Toreri ALEJANDRO SILVA, SERAFÍN CASTRO, ROBERTO VEGA, JULIO BLANES, OMAR MORALES, ADRIÁN MASVIDAL
Orquesta Sinfónica Nacional de Cuba
Direttore Enrique Pérez Mesa

Un applauso fragoroso e commosso, un boato di entusiasmo nella Sala Avellaneda del Teatro Nacional de La Habana, anche se l’orchestra ha appena finito di accordare gli strumenti, e lo spettacolo non è ancora iniziato; ma ha fatto il suo ingresso, da un angolo della prima balconata, Alicia Alonso, la regina del balletto cubano, l’artefice di una serata di gala in onore del Presidente della Repubblica Popolare Cinese in visita commerciale a Cuba. L’apparizione della quasi novantaquattrenne Alicia Alonso produce emozione e grande ispirazione, sopratutto nei ballerini che la sua scuola ha formato in tanti anni. Risale, per esempio, al 1960-1961 la prima tournée del Ballet Nacional, appena costituitosi come tale, in più città cinesi. Il Balletto Nazionale di Cina, dal canto suo, è contemporaneo alla compagnia cubana e a livello tecnico-artistico i due complessi hanno compiuto un percorso molto simile. Gala Amistad Cuba-China, Cuba 2014Luogo di celebrazione artistica dell’amicizia tra i due paesi è il Teatro Nacional, costruito all’Habana nel 1979 di fronte alla Plaza de la Revolución, dove si tengono tutte le più importanti manifestazioni politiche del paese; la Sala Avellaneda, all’interno del teatro, ha una capienza notevole, e ogni ordine di posti è esaurito: quello cubano è un popolo molto appassionato di arte d’ogni genere, teatro, musica, dramma, e quindi non si lascia sfuggire un’occasione così importante. La rappresentazione si apre con il II atto di Giselle, e il lavoro del corpo di ballo si presenta sin da subito con una perfezione tecnica straordinaria, grazie all’opera del Coordinatore del lavoro artistico (nella cultura coreutica ispanica si chiama Regisserato), Isis Díaz. La cura dello stile romantico e della postura del torso in avanti delle Villi (una caratteristica importante di Giselle) è squisita, totale. Le linee e i disegni coreografici sono eseguiti con una perfezione da macchine: tutto è bello e grandioso, ottimale per un’apertura di programma. Sempre in riferimento allo stile, Zhang Jian mostra un altissimo livello tecnico, sin dagli iniziali devellopées alla seconda e nei grandes rondes de jambe en l’air; nelle batterie manca invece un po’ di altezza, e si nota una piccola difficoltà nell’utilizzo delle braccia in generale. Ma Giselle è uno di quei ruoli che richiede un vissuto artistico e una maturità espressiva da elaborare in tanti anni (la stessa Alicia Alonso, nel periodo iniziale della sua carriera, non sceglieva parti del genere); si può essere certi che la Jian diventerà un’ottima Giselle nel prosieguo della sua carriera. Dani Hernández è un Albrecht di buona routine. La Orquesta Sinfónica Nacional de Cuba (il cui suono è purtroppo amplificato), è diretta da Enrique Pérez Mesa. Se le scelte ritmiche appaiono ovviamente ben proporzionate alle esigenze della danza, le sonorità sono invece quasi sempre eccessive, soprattutto negli ottoni, alla continua ricerca di enfasi e di drammaticità, e nelle percussioni.
Gli interpreti di Esmeralda, tecnicamente fortissimi, si cimentano in una tipica variazione da concorso, eseguendola alla perfezione, con forza scenica dirompente, e tra l’altro con costumi ricchissimi, che magnetizzano l’attenzione del pubblico. Bellissimo il Pas des deux; peccato che non sia perfetto l’allineamento tra orchestra e danzatori, soprattutto nella coda. Bravissimo Sun Ruichen come partner di Wang Ye, molto pulito.
Gala Amistad Cuba-China, Cuba 2014 2Spartacus è forse il momento migliore di tutta la serata, sublime per la coreografia di Azari Plisetski e sublime anche per l’esecuzione, e addirittura per il supporto orchestrale, almeno per una volta bene equilibrato ed elegante. Ottima, del resto, la scelta della scena, non solo perché si tratta di uno dei più celebri duetti coreutici della danza del Novecento, ma perché tra gli anni Ottanta e Novanta era questa una delle scene più eseguite dal Ballet Nacional de Cuba, per la predilezione di Alicia Alonso. Incredibile la simbiosi dei due interpreti, Anette Delgado e Camilo Ramos, al punto che l’attenzione e il silenzio del pubblico diventano completi. Nella coreografia, già realizzata per ballerini eccellenti, si riscontrano combinazioni di una difficoltà più che estrema: tutte le prese sono in movimento, e quindi richiedono uno sforzo muscolare grandissimo, di forza bruta, declinata però nel linguaggio dell’arte plastica più elegante.
Danzantes è un numero coreografico su musica cinese, molto semplice, convenzionale, tendente a melodie occidentali e a rese accordali assai tradizionali; di esotico ha soltanto qualche componente strumentale e l’uso insistito del vibrato negli archi. Si può definire un piccolo trionfo plastico, in cui tre corpi femminili sono affiancati da altri tre maschili.
Il Pas des deux del Corsaire è un altro numero di grande virtuosismo e di dimostrazione delle qualità tecniche: gli interpreti del Ballet Nacional lo eseguono con grande precisione, ma senza troppa passione interpretativa: i passaggi sono perfetti e sottoposti a molte variazioni (ai fouettes Amaya Rodríguez apre con triple pirouettes, continua con i fouettes semplici, a metà esecuzione replica le triple, e prima che intervenga il partner aggiunge altre triple. Va specificato che una donna capace di triple pirouettes, solitamente praticate dagli uomini, rivela di per sé capacità tecniche non comuni). Il gusto un po’ circense e acrobatico della coreografia di scuola cubana è affiancato da analoga esecuzione musicale: gli esasperati ritardando paiono accompagnare i passi di un funambolo, gli squilli dei tromboni sembrano barriti di elefante.
Gala Amistad Cuba-China, Cuba 2014 3Sacrificio è un brano ancor più breve di quello tratto da Spartacus. Moderno, narrativo, perché parla di un legame di dipendenza tra i due personaggi, si conclude con l’abbandono e l’addio della donna; presenta costumi minimali, in quanto i corpi sono avvolti in colori azzurro e grigio chiaro, fino a quando il manto della donna si tinge di rosso sangue, nel congedo finale. La coreografia è costruita su una musica registrata di origine cinese, con inserti vocali: per spiegare la storia di dipendenza il coreografo Fei Bo ha fatto sì che i due corpi non si staccassero mai, con prese e movimenti anche contorsionistici. Del palcoscenico è utilizzata la striscia orizzontale che più si avvicina al proscenio, e i due danzatori si muovono come se stendessero le linee di scrittura di un racconto; soltanto nel finale è utilizzata anche la profondità del palco, quando la donna si allontana verso le quinte oscure.
Nel Don Quixote la scena si apre con il corpo di ballo in atteggiamento piuttosto tranquillo; neppure il gruppo dei toreri è troppo animato. Ma dopo fanno la loro apparizione Viengasy Valdés e Ma Xiaodong, rispettivamente nelle parti di Kitri e di Basilio; la chiusura tocca alla Valdés, perché attualmente è fra i ballerini ‘più veterani’ del Ballet, dalla vastissima esperienza e dai numerosissimi riconoscimenti internazionali (anche italiani: medaglia d’oro al festival di Vignale 1993. Per la conosciutissima rivista «Dance Europa» è al quarto posto mondiale tra le étoiles donna, e al sesto fra i cento migliori ballerini, uomini e donne. Insieme a Ivan Vasiliev è considerata fra le interpreti migliori del Pas de deux del Quixote, che quindi è fra i suoi cavalli di battaglia). Gala Amistad Cuba-China, Cuba 2014 5In coppia con Ma Xiaodong regala infatti un Pas de deux perfetto: lui brillante partner, pur essendo molto giovane è già fra i ballerini principali del Balletto Nazionale della Cina, con tanti premi alle spalle (nel 2008 medaglia di bronzo al festival di Varna, nel 2011 Grand Prix a Pechino). Viengasy gioca in casa, perché amatissima dal pubblico cubano, di cui è l’idolo: appena compare, riceve un’ovazione. Nonostante questo Ma Xiaodong non si presenta per nulla intimidito, ma anzi porta avanti il pezzo con precisione e virtuosismo. Nella variazione la sua versione è caratterizzata da un alto livello di difficoltà, del tutto simile – se non pari – a quella cubana, e riscuote gli applausi sinceri e calorosi del pubblico cubano. Da Viengsay si sapeva che cosa attendere: lunghissimi, interminabili equilibri, già nel corso del Pas des deux, che hanno obbligato più volte l’orchestra a fermarsi (in un passaggio di equilibrio l’étoile parte in arabesque, esegue un retiré, attitude devant, per introdurre la seconda parte del Pas de deux). Alla coda, varia così i fouettes: nei primi sedici alterna ai fouettes un piccolo ronde de jambe en l’air, negli altri sedici esegue tutti i fouettes semplici con le braccia in seconda posizione: altro grado di difficoltà perché a quel punto l’artista è stanca; ma la Valdés vuol far capire di avere grandissima capacità di giro e forza. Proprio questi erano i pregi principali di Alicia Alonso, che sicuramente è riuscita a trasmettere alla scuola cubana. Indescrivibile l’entusiasmo del pubblico, che fa esplodere applausi su applausi all’indirizzo di tutti gli interpreti.
Gli artisti cinesi e cubani sono dunque riusciti a qualificare ottimamente il loro stile, le loro competenze, la propria originalità; e il bello è che lo abbiano fatto in una competizione sana, di notevole esempio per la gioventù. Nella filosofia orientale come in quella occidentale forze diverse si compenetrano e si integrano, in direzione dell’assoluto: i ballerini di Cuba e di Cina hanno saputo offrire un modello di tale fusione virtuosa, come dovrebbe sempre accadere nelle arti, quale augurio di un’umanità più unita e migliore: non una semplice serata di gala, ma un parterre di super-eroi dell’arte, dell’impegno, della bellezza. Servizio realizzato in collaborazione con Michele Curnis. Foto: Ladyrene Pérez/Cubadebate