ParmaDanza 2015: “Don Q. Don Quixote de la Mancha” di Eugenio Scigliano per Aterballetto

Parma, Teatro Regio, ParmaDanza 2015
Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
“DON Q. DON QUIXOTE DE LA MANCHA”
Coreografia Eugenio Scigliano
Musica Kimmo Pohjonen e musica classica spagnola
Scene e Luci Carlo Cerri
Video Carlo Cerri e Ooopstudio
Costumi Kristopher Millar, Lois Swandale
Realizzazione costumi Sartoria Aterballetto Giuseppina Carbosiero, Francesca Messori
Realizzazione scene Minelli Restauratori (Gubbio)
Scenografie Peroni
Parma, 28 aprile 2015

Don Q Aterballetto, Parma 2015 2Esiste ancora il balletto ‘a serata’ all’interno delle produzioni di danza italiane? Se sì, come e in quale direzione sta andando? Domande non certo facili ma alle quali si può tentare di rispondere dopo aver assistito a Don Q. di Eugenio Scigliano per Aterballetto. Il motivo per cui si può prendere ad esempio questo lavoro è il fatto che venga presentato proprio come lavoro a serata. Il balletto ha avuto una gestazione complessa – noi l’abbiamo visto in occasione del Festival ParmaDanza -, perché “vive” due versioni: una breve (47 minuti) ed una “lunga” (70 minuti).
Si potrà discutere o meno sul fatto che questo possa essere considerato un lavoro a serata per limiti di lunghezza ma i problemi ci sono sembrati altri. Problemi intrinseci alla natura e alla poetica. Don Q Aterballetto, Parma 2015 1Lo spunto da cui Scigliano muove è il mito Don Chisciotte e nemmeno vale la pena parlare della fortuna del soggetto in campo ballettistico. Il tutto sembra partire per il verso giusto, con un duetto che inquadra da subito Don Chisciotte (o meglio, Don Q.) e il fido Sancho Panza. Questo moderno Don Q. ha tutto quello che serve per essere un eroe dei nostri giorni: lontano dai fasti del mito, senza armature, un po’ dimidiato nel suo essere cavaliere (si muove infatti per gran parte del tempo su una «sedia da studio con zampe da cavallo», secondo le parole del coreografo; metafora non così facile da cogliere per chi vede lo spettacolo da metà platea ma pazienza…). Da qui in poi, questo eroe senza tempo e senza spazio si perde tra molti rivoli smarrendo la strada. Sì, sono individuabili alcune coordinate come l’atmosfera spagnoleggiante di alcune scene così come il richiamo a Dulcinea, impersonata dall’immagine di due danzatrici velate… ma non si capisce quali connotati si voglia dare al lavoro talmente tutto resta inespresso, in ombra. Don Q Aterballetto, Parma 2015 5Eppure, la Giselle costruita per lo Junior BallettO di ToscanA era talmente sincera da lasciare spiazzati. Qui predomina invece un’atmosfera di sottaciuto e “vorrei ma non posso”… Secondo le parole dell’autore accluse al programma di sala: «Don Q., perché potrebbe essere Don Quixote o un altro nome con la lettera “Q” iniziale abbreviata» per poi dire «La fonte è ovviamente il romanzo di Cervantes ma è stata solo un’ispirazione, uno spunto […]». E ancora: «Potrebbe essere la Spagna di Cervantes, o forse no»… e così via.
Questa nuova epopea è solo accennata: vorrebbe essere onirica ma non ci riesce perché i sogni come gli incubi hanno una forza paralizzante che qui non c’è. Ma forse è questo il vero intento del coreografo: anche i sogni, nell’era di internet 2.0, hanno meno sapore. Foto Roberto Ricci – Teatro Regio di Parma