Arena di Verona, 93° Opera Festival 2015: Roberto Bolle and Friends

Arena di Verona – 93° Opera Festival 2015
ROBERTO BOLLE AND FRIENDS
Excelsior” – Pas de deux
Coreografia Ugo Dell’Ara dopo Luigi Manzotti
Musica Romualdo Marenco
Artisti Nicoletta Manni, Roberto Bolle
“Tryst” – Pas de deux
Coreografia Christopher Wheeldon
Musica James MacMillan
Artisti Melissa Hamilton, Eric Underwood
“Don Chisciotte” – Pas de deux
Coreografia Marius Petipa
Musica Ludwig Minkus
Artisti Maria Kochetkova, Joan Boada
“On the Nature of Daylight”
Coreografia David Dawson
Musica Max Richter
Artisti Anna Tsygankova, Matthew Golding
“Romeo e Giulietta” Atto I – Pas de deux
Coreografia Kenneth MacMillan
Musica Sergej Prokof’ev
Artisti Melissa Hamilton, Roberto Bolle
“Delibes Suite”
Coreografia José Martinez
Musica Léo Delibes
Artisti Anna Tsygankova, Matthew Golding
“Voices of Spring”
Coreografia Frederick Ashton
Musica Johann Strauss
Artisti Maria Kochetkova, Joan Boada
“Opus 100 – für Maurice”
Coreografia John Neumeier
Musica Simon & Garfunkel
Artisti Roberto Bolle, Alexandre Riabko
“Qualia”
Coreografia Wayne McGregor
Musica Scanner (Robin Rimbaud)
Artisti Melissa Hamilton, Eric Underwood
“Canon in D Major”
Coreografia Jiři Bubeníček
Musica Johann Pachelbel e Otto Bubeníček
Artisti Roberto Bolle, Jiři Bubeníček, Alexandre Riabko
Orchestra e Tecnici dell’Arena di Verona
Direttore d’Orchestra Fabio Mastrangelo
Verona, 22 luglio 2015

Il pubblico accorso a frotte non teme nemmeno il caldo come lo scorso anno non ha temuto la pioggia. Insomma, il mito di Roberto Bolle e dei suoi friends è ormai sinonimo di sold out ovunque e a qualsiasi temperatura. Alla sempre stupefacente e innegabile bellezza di queste serate c’è però da aggiungere il fatto che la stagione estiva di balletto della Fondazione Arena sia ormai il solo Bolle and friends: tramontata inesorabilmente l’epoca dei balletti-kolossal (Spartacus, Excelsior, Zorba…) le serate estive di danza sono ormai ridotte a due. La seconda sarà un altro gala nella più rassicurante sede del Teatro Romano col Corpo di Ballo dell’Arena. Il che forse è un po’ poco anche in tempi di “carestia” come questi. Chissà se ritornerà una rinnovata fede nel ballo e nella sua cultura anche in Arena… Nella prima parte della serata, Roberto Bolle ha danzato magnificamente due ruoli di repertorio che lo accompagnano con successo da anni: lo Schiavo di Excelsior e Romeo nella coreografia di Kenneth MacMillan. Nel passo a due di Ugo dell’Ara l’ha affiancato la stupenda Nicoletta Manni, Prima Ballerina del Teatro alla Scala, le cui doti tecniche e interpretative abbiamo già lodato tante altre volte da ultimo proprio nel Gala al Teatro Filarmonico. E alla coda, a suon di fouetté lei e giri alla seconda lui, il canonico applauso da stadio è scattato. Il passo a due di Romeo e Giulietta è ormai un classico in Arena e nemmeno stiamo a ribadirne i motivi: la Giulietta di quest’anno è stata una ballerina molto sensibile e versatile, Melissa Hamilton proveniente dal Royal Ballet di Londra. Non solo credibilissima nell’ingenuità e nella purezza della giovane amante ma anche dotata di estensioni prodigiose coniugate a belle linee nei brani del made in England contemporaneo (Tryst di Christopher Wheeldon e Qualia di Wayne McGregor) danzati insieme a Eric Underwood, solista del Royal Ballet. Maria Kochetkova e Joan Boada del San Francisco Ballet hanno invece proposto il passo a due del Don Chisciotte: a dire il vero, solo l’adagio e la coda (seppur prudentemente epurata dei fouetté). Qualche ‘fuoco d’artificio’ in più non avrebbe guastato. Meglio in Voices of Spring di Frederick Ashton, entrata da pochi anni nel repertorio della Compagnia, dove i due ballerini hanno messo in mostra un’ottima musicalità. Considerato il repertorio attuale del San Francisco Ballet si poteva pensare però a qualcos’altro. Giocata sul “neoclassico” la prova di Anna Tsygankova e Matthew Golding (lei Principal all’Het Nationale Ballet; lui dal 2014 Principal al Royal Ballet di Londra ma proveniente dall’Het Nationale Ballet), artisti meravigliosi, che hanno mostrato bel lirismo in On the Nature of Daylight di David Dawson e quel tocco di humor necessario per affrontare Delibes Suite di José Martinez. Quanta bellezza e umanità ha saputo ritrarre John Neumeier? Tanta, tantissima sempre toccante, vivida, tangibile; che colpisce nel segno. Ecco allora Opus 100 – für Maurice, duetto creato per il Gala del 70° compleanno di Maurice Bèjart a Lousanne. Insieme a Roberto Bolle ha danzato Alexandre Riabko artista-simbolo dell’Hamburg Ballett, in tournée alla Fenice di Venezia fino a qualche giorno fa con la Terza sinfonia di Gustav Mahler. Ha chiuso la serata Canon in D Major di Jiři Bubeníček, anch’esso ormai un classico dei gala Bolle & friends; interpreti Roberto Bolle, Jiři Bubeníček e Alexandre Riabko. Fabio Mastrangelo, a capo dell’Orchestra dell’Arena di Verona, ha mostrato una propensione per tempi un po’ rilassati: soprattutto in Excelsior e Don Chisciotte sarebbe stato preferibile un accompagnamento più ‘spumeggiante’… In definitiva, meno american e più internazionale il palmarès presentato quest’anno ma successo egualmente al calor bianco. Foto Francesco Squeglia
Si ringrazia: Film And Produzioni Televisive – Fondazione Arena di Verona