“Early Adventures” di Matthew Bourne al Teatros del Canal di Madrid

EARLY ADVENTURES by Bourne, , Choreographer - Mathew Bourne, Designer - Lez Brotherstoni, Lighting - Andrew Murrell, Theatre Royal Bath, 2017, Credit: Johan Persson/

Madrid, Teatros del Canal, Temporada 2016-2017
“EARLY ADVENTURES”
Trittico coreografico ideato e diretto da Matthew Bourne
Coreografia Matthew Bourne
Scene e costumi Lez Brotherston
Compagnia New Adventures: Joao Carolino, Reece Causton, Tom Clark, Daniel Collins, Paris Fitzpatrick, Sophia Hurdley, Mari Kamata, Jamie McDonald, Edwin Ray
Madrid, 18 marzo 2017

Watch with Mother, Town and Country, Infernal Galop sono i titoli che formano il trittico di Early Adventures, creato da Matthew Bourne per festeggiare il trentesimo anniversario della compagnia New Adventures e quasi per tornare alle origini, con le loro ‘avventure giovanili’. Proprio come promette la locandina, la serata si presenta ingegnosa e irriverente, con un umore così inglese – ma anche così internazionale – da far divertire l’intero pubblico del Teatro Canal di Madrid. È importante ricordare che Bourne, ballerino e coreografo inglese nato nel 1960, a differenza dei comuni mortali destinati alla danza fin da bambini, iniziò a studiarla a soli ventidue anni; prima dirigeva piccole compagnie teatrali con ambizioni di sperimentazione e di avanguardia; quindi decise di iscriversi al Laban Centre for Movement and Dance nel 1982. Sembra quindi aver scoperto tardi la sua vera passione, ma con gli anni ha riscattato tutto il tempo non strettamente dedicato alla danza. Nel 1986 si decise a formare la sua prima compagnia, con il nome originario di Adventure in Motion Pictures, composta soprattutto da amici e colleghi. In pochissimi anni la AMP raggiunse una popolarità di livello nazionale e fu considerata la compagnia più innovativa di tutta la Gran Bretagna, aggiudicandosi tournées internazionali nei principali teatri. Nel 2002 il suo direttore decise di apportare ancora più professionalità, cambiando il nome in quello attuale. Tantissimi i premi ricevuti: un Tony Award e un Lawrence Olivier, tra gli altri, che fanno intendere i forti legami con il teatro e la ricerca sulla recitazione coniugata attraverso la danza.
Nel primo pannello del trittico presentato a Madrid si assapora la vicenda quotidiana di un tipico collegio inglese, con costumi molto bon ton, scolaretti in maglietta a righe orizzontali e foulard, insegnanti in abito a tre pezzi; l’atteggiamento, però, è quello della parodia: la burla si applica al periodo dell’adolescenza, quando la spontaneità e la naturalezza hanno quasi sempre il sopravvento sulle convenzioni sociali. La scena consiste soltanto di due grandi specchi ai lati, un inginocchiatoio sul proscenio e una tettoia sporgente; ogni personaggio porta con sé gli attrezzi e gli oggetti che utilizza nel corso della recitazione, in modo che l’intero contesto sia costruito dall’interno, senza pause o cambiamenti innaturali. La compagnia è composta di nove ballerini (tre donne e sei uomini), quasi sempre tutti presenti sulla scena: il costante entrare e uscire di ciascuno, sincronizzato alla perfezione, dà l’impressione che siano molti di più. Come secondo pezzo, Town and Country, inizialmente ambientato nella vita frenetica di una città, è ancor più centrato sul movimento dei personaggi, che scendono da treni e altri mezzi, si recano al lavoro, si incontrano rapidamente, ma sempre in tempo per prendere una tazza di tè. Poi l’attenzione si sposta su una coppia elegante e sofisticata; allo schioccare delle dita due maggiordomi realizzano tutti i loro desideri, come se fossero il prolungamento delle loro mani e gambe. Un’altra coppia maschile, che giunge a imitare Fred Astaire e Ginger Rogers in un passo a due molto spiritoso, conclude la parte urbana del quadro; il passaggio alla campagna avviene sempre in chiave umoristica, con la sottolineatura caricaturale dei movimenti dei contadini e la rappresentazione delle loro attività, ma senza eguagliare la finezza dell’ambientazione cittadina. Infernal Galop è il blocco che conclude il trittico, tutto ispirato alla vita parigina; improbabili marinai, un immancabile can can, donne altezzose e bellissime con i rispettivi cavalieri, l’amicizia, la vita dei flaneurs: scene convenzionali, ma rivissute con ironia, eleganza, costante buon gusto. Bourne ha coreografato numerosi musical nel corso della sua carriera; da questo peculiare genere gli derivano probabilmente la decisione e il coraggio di creare la base sonora dei suoi balletti assemblando Bach, Chopin, Edith Piaf, Offenbach, Elgar, le colonne sonore di celebri film, in un miscuglio ben riuscito e sempre pertinente a quello che accade sulla scena. Il pubblico madrileno condivide risate e applausi concordi sin dall’inizio della serata, che si conclude con una vera e propria ovazione per la compagnia inglese.   Foto Teatros del Canal