Catania, Teatro Massimo Bellini: “Adelson e Salvini” (1825)

Teatro Massimo Bellini – Stagione Lirica e del balletto 2018
“ADELSON E SALVINI”
Dramma per musica in tre atti adattato da un libretto di Andrea Leone Tottola, basato sul romanzo omonimo nella raccolta Les Épreuves du Sentiment di François-Thomas-Marie de Baculard d’Arnaud.
Musica di Vincenzo Bellini
Prima versione
Nelly, orfana JOSÉ MARIA LO MONACO
Fanny, giovane vassalla di Adelson LORENA SCARLATA
Madama Rivers, governante in casa d’Adelson KAMELIA KADER
Salvini, amico di Adelson  FRANCESCO CASTORO
Lord Adelson CORRADO CARMELO CARUSO
Struley, nobile proscritto GIUSEPPE DE LUCA
Bonifacio CLEMENTE ANTONIO DALIOTTI
Geronio, confidente di Struley OLIVER PÜRCKHAUER
Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Maestro del Coro Luigi Petrozziello
Regia Roberto Recchia
Scene Benito Leonori
Costumi Catherine Buyse Dian
Luci Alessandro Carletti
Nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi
Catania, 30 settembre 2018
Dopo la prima rappresentazione moderna nel 2016 al Teatro Pergolesi di Jesi, registrata dalla Bongiovanni, e la pubblicazione di un Cd da parte di OperaRara, delle quali abbiamo dato ampiamente conto, la prima opera di Vincenzo Bellini, Adelson e Salvini, nella prima versione del 1825 ristabilita grazie all’edizione critica patrocinata da Casa Ricordi, è approdata nel Teatro del capoluogo etneo che ha dato i natali al compositore siciliano. A Catania è stata messa in scena in un allestimento coprodotto con il Teatro Pergolesi di Jesi, il cui aspetto visivo (regia di Roberto Recchia, scene di Benito Leonori, costumi di Catherine Buyse Dian e le luci di Alessandro Carletti) è stato descritto nella recensione del DVD alla quale si rimanda anche per le questioni di natura filologica e musicale. In questa edizione catanese, il cast, del tutto rinnovato eccezion fatta per Clemente Antonio Daliotti che, già Bonifacio nella già citata produzione jesina, ha confermato anche dal vivo le qualità vocali (valida tecnica) e attoriali, interpretando in modo brillante il suo ruolo, è stato ben diretto da Fabrizio Maria Carminati. La sua concertazione si segnala per un’ottima scelta sia del tempi, briosi al punto giusto  negli Allegro e ben calibrati nei cantabili senza mai creare cali di tensione, sia delle sonorità, adeguate all’organico da camera scelto da Bellini per questo suo lavoro giovanile, e soprattutto rivolte a fare emergere le parti solistiche in particolar modo negli episodi concertanti. Complessivamente di buon livello anche il cast a partire da José Maria Lo Monaco, una Nelly pienamente convincente grazie a una voce ricca di colori e di armonici e a un’ottima tecnica evidente nelle colorature realizzate con la giusta morbidezza; intensa è la sua interpretazione di Dopo l’oscuro nembo, la perla della partitura che Bellini ritenne degna di riprendere nei Capuleti. Alle prese con un ruolo arduo dal punto di vista vocale, Francesco Castoro appare ben centrato nella parte di Salvini, del quale rende in modo efficace il tormento interiore sul piano interpretativo. Il tenore, che può contare su una voce di bel timbro chiaro ben proiettata sugli acuti, è autore di un prova pregevole sin dall’iniziale duetto con Bonifacio fino alla bellissima aria Sì cadrò… ma estinto ancora del terzo atto cantata con particolare attenzione al fraseggio e allo stato d’animo malinconico del personaggio. Un fraseggio ed un’intonazione curati contraddistinguono anche la performance di Corrado Carmelo Caruso che, nell’altro ruolo del titolo, ha disegnato un Adelson di una certa nobiltà d’animo sul piano sia vocale che scenico. Nel complesso corretto  lo Struley di Giuseppe De Luca mentre attenta a tratteggiare una Fanny, tormentata dall’amore inizialmente non corrisposto per il suo maestro Salvini, è apparsa Lorena Scarlata. Ben centrati nei loro ruoli anche Kamelia Kader (Madame Rivers) e Oliver Pürckhauer (Geronio). Buona la prova del coro, ben preparato da Luigi Petrozziello.