L’Arlesiana di Cilea dall’ipotesto all’opera

di Giancosimo Russo con la prefazione di Michele Girardi
Arance Editrice (2018)
Volume di 328 pagine, brossura, formato 14 x 21; ISBN 978-88-255-1765-1
€17,00
Pubblicata nel mese di settembre del 2018 per i tipi della casa editrice Aracne, la monografia, L’Arlesiana di Cilea dall’ipotesto all’opera di Giancosimo Russo costituisce un contributo completo ed esaustivo su questo lavoro del compositore di Palmi che, come avverte nell’interessante prefazione Michele Girardi, «veniva considerato come l’autore di un’opera sola, alla stregua di Mascagni e Leoncavallo, sia pure di un capolavoro indiscusso come Adriana Lecouvreur (1902)». In questo libro, frutto di un lavoro di ricerca che risale alla tesi di laurea, discussa dall’autore nel 2007 presso l’allora Facoltà di Musicologia di Padova, Giancosimo Russo, compositore e dottorando presso l’Università di Berna, indaga con rigoroso metodo scientifico la protogenesi dell’opera partendo dai due racconti di Daudet, La chèvre de M. Seguin e L’Arlesienne, pubblicati nella raccolta Lettres de mon moulin del 1869, fino alla versione del 1912 passando per l’analisi della traduzione di Abele Savini della pièce di Daudet, andata in scena al Théâtre de Vaudeville di Parigi nel 1872 con le musiche di Bizet. Dopo un capitolo nel quale lo studioso, grazie alla sua competenza binata di compositore e letterato, mostra, con esempi musicali, come Cilea abbia colto il senso profondo dell’Arlesienne di Daudet andando ben oltre il libretto di Leopoldo Marenco, la monografia propone le edizioni critiche sia del libretto del 1897 sia del testo di Daudet nella traduzione di Savini. Completato da due interessanti appendici nelle quali è possibile leggere i due racconti di Daudet e il libretto della versione definitiva del 1953, questo lavoro costituisce un notevole contributo alla conoscenza di quest’opera la cui fortuna è stata per troppo tempo legata alla romanza del protagonista, il celebre Lamento di Federico, autentico cavallo di battaglia di grandi tenori da Enrico Caruso, primo interprete al Lirico di Milano, fino a Pavarotti.
Elegante la presentazione editoriale curata dalla casa editrice Aracne.