Intervista al Quartetto Felix

Il Quartetto Felix, formazione per archi e pianoforte, è composto da Marina Pellegrino al pianoforte, Vincenzo Meriani al violino, Francesco Venga alla viola e Matteo Parisi al violoncello. Realtà campana di pregio, nasce nel 2015, come ci spiega Marina, in una sera d’estate, durante un semplice aperitivo tra quattro persone indirettamente legate l’una all’altra. Una scelta naturale, in cui dopo poche parole si stava già stabilendo il repertorio dal quale cominciare. Quello che accomuna questi ragazzi è la necessità di condividere un pensiero, una qualsiasi idea che possa stimolare e scuotere le loro diverse personalità.
Qual è il vostro percorso di formazione?
(Vincenzo) Ho iniziato a studiare il violino sotto la guida di mio padre. Mi sono poi diplomato al Conservatorio di Avellino con Vincenzo Corrado, un maestro al quale devo tantissimo: mi ha insegnato la bellezza del sacrificio. Ho avuto la fortuna poi di conoscere e di frequentare musicisti del calibro di Felice Cusano, Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Franco Petracchi, Antonio Meneses e Bruno Canino: artisti che, oltre ad eccellere nel loro strumento, sono stati e sono tutt’oggi cameristi apprezzati in tutto il mondo. (Marina) Ho cominciato a studiare pianoforte all’età di 11 anni, sotto la guida di mia madre, la professoressa Nella Pinto. È solo grazie a lei se oggi sto vivendo questa esperienza magnifica. Ha capito sin da subito che la musica sarebbe stata la mia compagna per la vita. La mia passione cresce ininterrottamente giorno dopo giorno, infatti oggi continuo a perfezionarmi con il Maestro Andrea Lucchesini, guida preziosa e raffinato concertista che cura e rafforza la mia personalità musicale, senza mai tralasciare il mio pensiero. (Matteo) Ho cominciato a studiare musica con mio padre su una piccola pianola a cinque anni. A dieci ho avuto in regalo il mio primo piccolo violoncello e mi sono iscritto al Conservatorio di Salerno, dove poi mi sono diplomato in violoncello con il massimo dei voti. Ho frequentato le più prestigiose scuole nazionali di perfezionamento ed ho frequentato diverse masterclass. All’attività di strumentista affianco anche quella di arrangiatore e direttore di ensemble vocali e strumentali. Nel 2012 mi sono laureato in Informatica presso l’Università degli studi di Salerno con una tesi in composizione e analisi musicale automatica e, dal 2006, sono responsabile musicale della Camerata strumentale dell’Università degli studi di Salerno. (Francesco) Mi sono diplomato al Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino. Successivamente ho iniziato il mio percorso di perfezionamento tra Accademia “W. Stauffer” e Accademia Chigiana, con il maestro Bruno Giuranna, figura fondamentale per il mio percorso di studi. Con lui ho studiato in tutto sei anni e da lui ho ereditato la passione per la musica da camera. Quando non suono la viola con il Quartetto Felix, faccio di mestiere l’insegnante e il professore ospite presso fondazioni lirico sinfoniche italiane.

Come avete deciso di formare un quartetto?
(Vincenzo) L’idea di fondare il Quartetto Felix è nata dal desiderio di poter affrontare un repertorio meraviglioso, quale è quello del quartetto con pianoforte. Decidere di iniziare un “viaggio” cameristico non è mai semplice. Ho deciso quindi di lanciare l’idea a tre amici, con i quali, avendo già collaborato in altre occasioni, avevo riscontrato una notevole affinità musicale. Sì, con un

pizzico di presunzione, posso dire di essere stato l’ideatore di questo progetto. Ho invitato Marina, Matteo e Francesco ad un aperitivo e ho chiesto: «Vi andrebbe di suonare insieme?». Dopo qualche giorno ci siamo incontrati per suonare il Quartetto K478 di W. A. Mozart. Ed è da lì che abbiamo cominciato: dalla musica, dalla felicità di suonare insieme. Ci siamo accorti subito che la cosa funzionava e che volevamo affrontare un percorso di studio comune. Un ricordo molto bello è legato alla scelta del nome. «Siamo tutti Campani…siamo felici quando suoniamo insieme, ci divertiamo…potremmo chiamarci Quartetto Felix», disse Matteo in una pausa caffè. Un «sì» quasi all’unisono si levò dalle voci di noi altri quasi increduli.

Qual è il vostro repertorio principale e che tipo di attività svolgete?
(Matteo) La letteratura per questa formazione non è vasta, se paragonata a quella per trio con pianoforte o addirittura a quella per quartetto d’archi, tuttavia molte composizioni che fanno parte del nostro repertorio sono considerati capisaldi nella storia ed evoluzione della musica da camera. Andando in ordine cronologico abbiamo in repertorio i due quartetti di Mozart(K478 e K493), il quartetto op. 16 di Beethoven, l’op. 47 di Schumann, i tre quartetti di Brahms(op. 26, 26, 60), il quartetto di Faurè op. 15, il quartetto in Re di Walton, il Quartettsatz di Mahler e il quartetto di Schnittke. Fanno parte del nostro repertorio anche autori non conosciuti dal grande pubblico come Turina, Bridge, Donatoni, Xanthoulis. La nostra attività si svolge su due binari paralleli: lo studio e i concerti. Sin dal primo giorno di prove ci è stato subito chiaro che la condizione necessaria per ottenere dei risultati importanti fosse quella di frequentare in maniera cadenzata dei corsi strutturati, in modo da conoscere sia il punto di vista d’insegnanti qualificati sia di confrontarsi con altri gruppi. Abbiamo seguito per tre anni il corso di perfezionamento all’Accademia Nazionale di S. Cecila, in seguito abbiamo partecipato ai corsi dell’Accademia Chigiana. Nel 2018 siamo entrati come gruppo ospite nel circuito dei corsi dell’European Chamber Music Academy e seguiamo i corsi dell’Accademia Europea del Quartetto presso la scuola di musica di Fiesole. L’attività concertistica è anch’essa soddisfacente, di anno in anno aumentano gli inviti ad esibirsi in rassegne sempre più prestigiose. Siamo particolarmente legati alla rassegna dei concerti di villa Walton presso i giardini La Mortella di Ischia, e da quando ci siamo costituiti come gruppo ci torniamo con piacere ogni anno per un paio di concerti. (Marina) Cercare nuovi quartetti, conoscere nuovi compositori e collaborare con loro alla stesura di un nuovo brano, è diventata una parte importante del progetto Felix.

Quali sono i principali riconoscimenti che vi sono già stati tributati?
(Marina) Oltre al prestigioso Premio Sinopoli 2017, assegnato per la prima volta ad un gruppo di musica da camera dall’Accademia di Santa Cecilia, ricevuto dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia de “I Premi del Presidente” svoltasi al Quirinale lo scorso 5 giugno, il Quartetto Felix ha ricevuto nel maggio 2019 la Borsa di Studio “William Walton”, assegnata dalla Scuola di Musica di Fiesole come migliori allievi dell’anno accademico 2018/19, inoltre, presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, il Maestro Bruno Giuranna ci ha assegnato il Diploma di Merito e Borsa di Studio, durante il Corso di Alto Perfezionamento di Musica da Camera del 2016. Nell’aprile 2019 siamo stati selezionati, a seguito di un’audizione internazionale, per l’esclusivo workshop del celebre violinista Leonidas Kavakos presso l’Accademia di Atene, esperienza che ha sicuramente aggiunto un tassello in più alla formazione concertistica del nostro gruppo.

Quali sono i vostri progetti futuri?
(Matteo) Il nostro percorso di formazione musicale continuerà anche quest’anno. Nel mese di Luglio prossimo parteciperemo alla Scuola di Musica di Fiesole ad una sessione di lezioni, concerti e seminari dell’European Chamber Music Academy. La nostra attività concertistica procederà come da calendario e stiamo selezionando nuovi brani da inserire in repertorio, soprattutto tanta musica del ‘900 e musica contemporanea. Siamo in contatto con giovani e apprezzati compositori Italiani, con i quali stiamo progettando dei lavori discografici che speriamo di proporre al pubblico l’anno prossimo. (Marina) Prossimamente saremo ospiti di diversi festival musicali: Il 27 luglio saremo al Camerota Festival “I suoni del Castello” (Salerno); il 28 luglio invece saremo a Priverno (Latina), presso l’Abbazia di Fossanova, per il Festival Pontino; mentre il 29 luglio ci esibiremo per il Festival Sesto Rocchi a San Polo d’Enza (Reggio Emilia). Nel frattempo stiamo lavorando ad un progetto molto particolare che toccherà vari ambiti storico-musicali dedicati interamente alla formazione del quartetto con pianoforte. (Francesco) Suonare, suonare, scoprire nuovi repertori, dare lustro a compositori ingiustamente ignorati, collaborare con compositori di oggi per dare vita a nuovi brani per la nostra formazione. La mia più grande aspirazione sarebbe incidere nella storia del repertorio per quartetto con pianoforte un po’ come i grandi Giuranna, Farulli, Petracchi, Accardo (per citarne solo alcuni), sono stati fondamentali nello sviluppo del repertorio dei propri strumenti. Sarebbe meraviglioso se tra una trentina quarantina d’anni, un giovane quartetto inizi lo studio di un brano trovando accanto al titolo e al nome del compositore una bella dedica al Quartetto Felix…La strada è ancora lunga, ma non si può dire che non siamo determinati in questo. (Vincenzo) Ci sono molte idee che bollono in pentola. Alcuni compositori contemporanei stanno scrivendo dei pezzi per noi e speriamo di studiarli e suonarli presto in pubblico. Devo confessare che un sogno nel cassetto è quello di fare un’incisione discografica.