Napoli, Teatro di San Carlo: “Il lago dei cigni” di Ricardo Nuňez

il lsgo dei cigni

Napoli, Teatro di San Carlo, stagione 2018-2019
IL LAGO DEI CIGNI”
Musica Piötr Il’ic Čjajkovskj
Coreografia Ricardo Nuňez da Marius Petipa e Lev Ivanov ripresa da Patrizia Manieri
Odette/Odile LIUDMILA KONOVALOVA
Sigfried ALESSANDRO STAIANO
Rasputin ERTUGREL GJONI
La regina Madre NATALIA MELE
Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Direttore Aleksej Baklan
Scene e costumi  Philip Binot
Napoli, 18 giugno 2019
Non è nostro uso recensire la ripresa di un titolo nello stesso Teatro a brevissimo termine ma, oltre al fatto di aver assistito a un nuovo cast di solisti, c’è da dire che la ripresa estiva de Il Lago dei cigni di Ricardo Nuňez al Teatro di San Carlo resterà nella storia del Corpo di ballo del Massimo napoletano per le vicende legate ai diritti dei lavoratori del settore danza. Sì, perché per la prima volta i Tersicorei hanno aderito in massa allo sciopero indetto da SLC-CGIL, FISTeL-CISL e FIALS contro il precariato al San Carlo, facendo saltare la prima a pochi minuti dall’inizio dello spettacolo, con la platea gremita da un pubblico proveniente da molte regioni d’Italia. Come scrivono i sindacati, «le ultime normative emesse dal Governo nazionale sul precariato nazionale fanno sì che in assenza di fondi per la stabilizzazione non si possa assicurare un futuro a precari e aggiunti in tutti i settori dove sono presenti e, nella fattispecie, in aree artistiche dell’Orchestra, del Coro e del Ballo […] dopo anni di sacrifici e di grande professionalità artistica profusa dai Lavoratori». Pur non essendo giunti a un risultato esaustivo, la Direzione del Teatro ha accolto tutte le istanze dei lavoratori. Per la prima volta anche il mondo della danza inizia a dimostrarsi compatto nella difesa dei propri diritti, che non sono e non devono essere da meno rispetto a quelle degli altri lavoratori.
Non è mancato il sostegno da parte del pubblico, foltissimo in tutte le recite nonostante si trattasse di una ripresa. E questo è chiaramente legato alla forza di un titolo che ha fatto la storia del balletto diventandone l’icona principale, poiché il cigno veicola nell’immaginario collettivo l’idea per eccellenza della danzatrice classica e dell’eterno conflitto tra bene e male, l’idea del ‘doppio’, la seduzione e l’infedeltà. A dimostrazione della sete di arte che vale anche per la danza.Nei ruoli principali (in alternanza con Luisa Ieluzzi e Jacob Feyferlik) Liudmila Konovalova e Alessandro Staiano. Diplomatasi all’Accademia del Teatro Bolshij di Mosca, Liudmila Konovalova dal 2010 fa parte del Wiener Staatsballet di cui oggi è prima ballerina. Impeccabile nella performance, pur non dotata di linee lunghissime e di una fisicità di ‘impatto’ sa convincere il pubblico, che le ha tributato meritate ovazioni. Alessandro Staiano, formatosi alla Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo sotto la direzione di Anna Razzi, è attualmente l’elemento maschile della Compagnia su cui si punta maggiormente. Il ruolo di Siegfried richiede per lui ancora studio e pulizia tecnica. L’estrema precisione che richiede il balletto classico, specie nella difficile conclusione dei momenti di adagio, non è ancora il suo punto di forza. Tuttavia ha saputo compensare con la consueta presenza scenica e la potenza delle elevazioni, conquistando il plauso convinto del pubblico.Sulla danza maschile c’è da sottolineare che spesso si pretendono troppa ‘grazia’ e linee ‘femminili’ da parte degli uomini, per cui – fatta salva la doverosa pulizia nell’estensione delle ginocchia e nella chiusura delle posizioni di arrivo – è importante ricordare che nel balletto la differenza di genere dovrebbe essere maggiormente visibile. In questo Staiano offre al pubblico una serie di qualità che portano in scena una danza maschile non contaminata dalla ‘morbidezza’ estrema che spesso, sui palcoscenici contemporanei, contamina i movimenti dei danzatori rendendo il gesto maschile di una effeminatezza stucchevole. E non si voglia leggere questo commento in maniera distorta: al di là dell’orientamento personale di ciascuno (indiscutibilmente privato e libero), i ruoli del balletto classico sono ben definiti e la tecnica differisce tra uomo e donna proprio per esaltare le qualità fisiche di ciascun genere. Una riflessione per il futuro, ma anche per la formazione dei giovani danzatori che si avviano al professionismo. Il Corpo di ballo in questa ripresa de Il Lago dei cigni è apparso più compatto e motivato, forte del rodaggio della messa in scena ma anche dell’unità di intenti. L’orchestra è stata diretta con vigore dal Maestro Aleksej Baklan. Sensibilmente soddisfatto il pubblico. Prossimo appuntamento al San Carlo a luglio con Pulcinella di Francesco Nappa. (foto Francesco Squeglia)