Beethoven e Mozart per il 50° anniversario della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma

Roma, Chiesa centrale del Policlinico Gemelli
Concerto per il 50° anniversario della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Sacro Cuore
Orchestra Sinfonica giovanile, elementi dell’Orchestra “Mozart” e dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia.
Coro Lirico Italiano, Coro della Scuola Popolare di Musica di Testaccio
Direttore e corno solista  Alessio Allegrini
Maestro del coro Renzo Renzi
Soprano Anna Carnovali
Mezzosoprano Isabella Palermo
Tenore Romolo Tisano
Baritono Carmelo Corrado Caruso 
Wolfgang Amadeus Mozart: Concerto per Corno e Orchestra n.1 in Re maggiore K 412
Ludwig van Beethoven: Sinfonia n.9 in Re minore Op, 125 “Corale” per soli, coro ed orchestra
Roma, 16 novembre 2011

Serata celebrativa per il cinquantenario della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma svoltasi  in un contesto prestigioso e nel quale soprattutto si ha la piacevole e  rassicurante sensazione del sentire che  la musica è di casa, grazie all’impegno ed alla grande competenza del prof. Massimo Ferrucci, Direttore Artistico e Musicale dell’Orchestra Sinfonica Giovanile, compagine nata proprio con l’idea di portare la grande Musica Sinfonica all’interno della facoltà di Medicina e Chirurgia. E infatti proprio per il fatto di essere nata nell’ambito di un contesto universitario, questa orchestra ha un organico composto in parte da elementi appartenenti all’ambiente accademico ed in parte da professionisti di chiara fama che, appartenenti ad altre prestigiose istituzioni concertistiche, hanno voluto mettere a disposizione la loro esperienza per il raggiungimento di una maggiore maturità musicale del gruppo.
La serata prevedeva un programma forse sulla carta un po’ ambizioso se non altro per la complessità organizzativa richiesta ma va detto subito che lo sforzo compiuto è stato senza dubbio premiato dai risultati  e soprattutto dal successo decretato al termine del concerto dal numeroso pubblico intervenuto. Senz’altro lodevole la scelta dei brani eseguiti sia per la loro assoluta indiscutibile bellezza, sia per la loro appropriatezza alla circostanza in considerazione del valore etico e di quanto la nona rappresenti non solo all’interno del mondo musicale ma in modo più ampio ed universale nella storia del pensiero dell’uomo. Anche la scelta di restare nell’ambito del RE sicuramente suggerita dall’impianto tonale beethoveniano, tonalità associata da  Rimskij Korsakov  al colore giallo e quindi al senso di identità, alla letizia ed all’estroversione, ha ulteriormente contribuito in modo probabilmente involontario ma ugualmente efficace  a sottolineare il clima della serata. Il maestro Alessio Allegrini, nella duplice veste di direttore e corno solista nel concerto di Mozart, ha offerto nel complesso un’esecuzione molto convincente  e ricca di comunicativa, passando con disinvoltura  ed appropriatezza stilistica da una raffinata ed elegante esecuzione della partitura mozartiana ad una lettura della complessa e arcinota pagina beethoveniana vivace, equilibrata ed intensa ma nello stesso tempo felicemente scevra da ogni retorica. Molto bravi l’orchestra e soprattutto i quattro solisti vocali, questi ultimi tutti in sintonia con le intenzioni interpretative del direttore e bene in grado di dominare sia le difficoltà intrinseche della partitura sia quelle causate da un’acustica della chiesa non proprio ottimale. Il soprano Anna Carnovali ed il mezzosoprano Isabella Palermo hanno cantato con molto gusto e musicalità sia pure con un volume vocale che se certamente non può essere giudicato insufficiente in assoluto, forse è sembrato lievemente sproporzionato rispetto a quello delle parti maschili. Molto musicale  e sicurissimo nelle impervie note della parte è apparso il tenore Romolo Tisano il quale ha esibito un bel colore vocale che, unitamente alle intenzioni interpretative, è risultato particolarmente adatto ad esprimere il contenuto del testo. Decisamente ottima  la prestazione del baritono Carmelo Corrado Caruso che si è particolarmente distinto per l’ampiezza, l’omogeneità la morbidezza  della voce e soprattutto per l’eccellente dizione tedesca e una capacità nel rendere il senso della parola poetica davvero non comuni.
Buona anche se un po’ penalizzata dall’acustica  la prova del coro diretto con entusiasmo da Renzo Renzi. Infine da segnalare positivamente la cura messa nella realizzazione del programma di sala che ha fornito anche a chi non era un appassionato di musica cosiddetta “colta” un utilissimo strumento per avvicinarsi piacevolmente ma con serietà ad un mondo che talvolta specialmente ai più giovani può risultare ostile , ma solo per la mancanza di valide occasioni di contatto.