Intervista a Emily de Salve

Emily de Salve, baritono, intraprende gli studi pianistici all’età di tredici anni sotto la guida di Antonella Napoli, ma la sua passione per l’organo la porta a diventare organista di tre chiese nel suo paese d’origine, Tuglie, provincia di Lecce. Nel 2003 intraprende lo studio del canto lirico nella vocalità di sopranista, sotto la guida del soprano Maria Mazzotta di Lecce. Scopre così, di avere una voce molto estesa e adatta a ruoli drammatici. Nel giugno del 2006 decide di sostenere l’esame di ammissione al conservatorio Tito Schipa di Lecce, cantando l’Habanera dalla Carmen di Bizet lasciando basita la commissione tanto da non essere ammessa. Nel 2009 ritenta l’esame di ammissione e, grazie al soprano Amelia Felle che rimase molto colpita dalla vocalità di sopranista, venne poi ammessa. Nel 2010 la svolta sotto consiglio del maestro Maurizio Picconi cambia  vocalità studiando da baritono abbandonando del tutto la vocalità di sopranista.  Esegue concerti in varie chiese della città, palazzi baronali teatri vari con successo di pubblico e di critica.
Debutta come  basso nel Requiem di Mozart nella chiesa di Sant’ Antonio a Fulgenzio a Lecce, si esibisce per i cortili aperti nel 2012 collabora con il coro lirico di Lecce per la stagione lirica 2013 nel Ballo in maschera di G.Verdi ed il Requiem di Haydn. Nel giugno 2013 viene contattata dal regista Gianni Torres per partecipare ad un film documentario, “Unique”, che è stato proposto in anteprima assoluta a Bari al Bifest il 5 aprile 2014, con la presentazione di Mariela Castro da Cuba. Frequenta il quinto corso di canto lirico al Tito Schipa di Lecce in attesa di portare a termine gli studi il 07 luglio 2014, giorno dell’atteso diploma.
Chi è Emily de Salve?
Emily è una transessuale, la prima in Italia ammessa in un conservatorio di musica o forse anche nel mondo direi. Penso di essere anche l’unica ad essersi esibita in varie chiese e teatri in tutta la storia dell’opera in Italia! E poi Emily è soprattutto una persona che, come le altre, cerca con forza di volontà e caparbietà di gestire la propria vita con dignità e disciplina. Ognuno di noi è in verità tante cose… io avuto l’opportunità di poter condividere le sfumature del mio essere con la musica che sempre mi ha sostenuto nella mia vita. Un punto di riferimento stabile in un cammino spesso poco lineare.
Quando varchi la soglia del conservatorio per i tuoi studi cosa senti nel profondo del tuo cuore?
Sicuramente per me è un motivo di orgoglio e una grande soddisfazione per aver ottenuto questo grande risultato. Non è stato facile farsi riconoscere come “artista”: le persone spesso si fermano all’involucro, ma è una cosa che nel tempo ho accettato sino a comprendere. Quando mi alzo la mattina penso a quanto ho fatto e quanto riuscirò a fare e questo mi da l’energia sufficiente per affrontare la giornata e fare musica nel modo migliore.
Oltre ad un grosso percorso personale hai avuto anche difficoltà nell’inserirti all’interno di una struttura musicale ufficiale?
Si, ho avuto delle difficoltà. Nel 2006 non fui ammessa proprio perchè transessuale: la commissione era a disagio e non sapeva dove inserirmi se tra gli uomini o le donne avendo dei documenti maschili. Ma il coraggio di alcuni e l’intraprendenza di altri hanno permesso poi questo sogno. Il talento, credo, poi gioca un ruolo importante. E io credo ancora al merito. Quello era il mio posto, mi aspettava e così è stato.
Da dove hai preso sempre questa grandissima forza e dignità che traspare?
Sicuramente è innata. Forse credo sia dovuto al mio segno zodiacale: sono del segno del toro, quindi molto tenace, con un carattere forte e se una porta non mi si apre rischio di sfondarla! Sono indomabile e determinata in ogni cosa. Se non fossi stata così avrei rischiato di essere schiacciata molte volte dalla vita.

Hai mai pensato di arrenderti?
Mai! Chi si arrende e’ perduto! Ci sono stati momenti difficili, ma l’amore per me stessa e per le persone che hanno sempre creduto in me mi ha permesso di andare avanti senza cedere. Sono quando voglio una vera e propria macchina da combattimento!
Come vivi la tua diversità?
In maniera molto naturale in verità. Sono ben inserita nella societa’ ho tanti amici che mi amano e mi apprezzano per come sono oltre ad essere sostenuta da una famiglia splendida. Ecco la famiglia è per me un luogo sacro di rifugio e sostegno e non smetterò mai di ringraziarla per amarmi con splendida naturalezza.
ll tratto principale del tuo carattere?
Simpatia! Non traspare già dalle prime righe? Forse sono troppo seria… [ride]
Il tuo principale difetto?
Sono una persona abbastanza permalosa e allo stesso tempo sfrontata. Forse è solo una forma di difesa. Dico sempre quello che penso, alle volte in modo irruento e poco diplomatico, ma la verità premia sempre. Io in questo ci credo fermamente e confido. Prometto che sarò più moderata!
Superstiziosa? 
Sono molto superstiziosa. Ricorda che sono una donna del sud! Fa parte della mia cultura, ho nelle mie vene magia e credenze. Quindi attenzione!
Cosa volevi fare da grande?
Il mio sogno era quello di fare l’organista, in parte, in verità, realizzato e poi eccomi cantante. Stranezze della vita?
Letture preferite?
Amo molto leggere. Appena posso mi ritaglio dei momenti solo per me. Chiaramente riviste di opera sono il mio pane quotidiano. Mi tengono aggiornata su quello che accade. E poi leggo GBOPERA… ed eccomi qui. Bello, vero? Amo la poesia perché un mondo senza rime non sarebbe un mondo armonico.
Un libro che hai amato ? 
Non ci crederai, ma “Cuore” è stato ed è ancora un libro che amo ed ho amato. Pieno di sentimenti forse ad oggi “superati”, ma che sento appartenermi: la lealtà, l’ottimismo e la forza nelle avversità. Sentimenti sani!
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
Come ti dicevo, sono molto sostenuta dalla mia famiglia. Sia come persona che come artista. Mi ha influenzato in termini di consapevolezza del mio talento.
La musica è stata una vocazione?
Si da sempre! La musica non si sceglie, non si ama forzatamente. La si trova dentro di sé e la si accetta come unica scelta possibile. Come ho accettato tante cose di me e come faccio ogni giorno, mettendomi sempre in discussione. Si può fare musica anche senza emettere un suono quando ci si comporta in maniera onesta con chi ti ama e, chissà, anche con chi ti ama meno.
Cosa manca di più nella tua vita oggi?
Forse il vero Amore. Potrei dirti che la musica è tutto, ma una persona accanto che ti ama e ti sostiene è importante. Ma c’è da qualche parte. Mi sta aspettando. Ti saprò dire!

La delusione più grande?
Quando avevo bisogno nella mia vita di un aiuto e sostegno in tutto, mio padre ha vacillato. Non ha avuto fiducia in me e nel mio talento. Ma sto dimostrando che si sbagliava. Quello che sono in fin dei conti è anche grazie a lui.
I tuoi ricordi più cari?
Quando ero organista ero amatissima! Tornerei volentieri a quei tempi! Mi sentivo protetta e coccolata e poi, nel mio nido tra le canne dell’organo, ritagliavo il mio mondo e nutrivo i miei sogni.
Che importanza dai al denaro? 
Non sono una persona ipocrita come avrai intuito: il danaro e’ importante quanto basta per vivere dignitosamente. Cerco di non dargli altri valori. In questa società è difficile ma ci provo.
In cosa sei più spendacciona? 
Prodotti per la cura del corpo!… Mi voglio tanto bene.
Collezioni qualche oggetto?
Sarò banale, ma ho migliaia di opere liriche in cd e dvd! Sono sempre attenta a registrare tutto il possibile e fagocitare il possibile!
Mi racconti un tuo sogno ricorrente…
Sarò ripetitiva e noiosa, ma riguarda sempre la musica. Ho sognato che il Maestro Riccardo Muti ha voluto ascoltare la mia voce scritturandomi in un opera del ‘700… speriamo che sia uno di quei sogni premonitori!
Di che cosa hai paura?
Non ridere, ma ho ancora paura del buio. Dormo sempre con qualche luce accesa anche diffusa.
Qual’è il tuo sogno più ambizioso? 
Certamente cantare al Metropolitan di New York. Non dico alla Scala perchè in Italia siamo ancora un po’ retrogradi, ma chissà un giorno! Come donna ne ho tantissimi, ma li voglio ancora tenere per me. Sono superstiziosa no?
Il momento di maggior orgoglio?
Quello di essere considerata una bella persona ed un’artista, anziché una transessuale.
La tua più grande sfida?
A livello artistico poter emergere a livello internazionale e nella mia vita affrontare con dignità ed a testa alta ogni mia giornata. Due ambizioni importanti non trovi?
Chi o cosa ti imbarazza? 
Non tante cose, ma il dover scappare in bagno durante un concerto credo che sia quasi inquietante! In generale, l’ignoranza e la grettezza mi imbarazzano allo stesso modo.
La situazione più rilassante… 
Assistere a una bella rappresentazione sia operistica che di prosa, ma anche rimanere a casa con gli amici o da sola con la mia adorata cagnetta.
Materia scolastica preferita?   
Musica e solo musica.
Città preferita?
Roma, con i suoi profumi , i suoi colori e tutti i bei ricordi che mi ha lasciato.
Colore preferito?
Verde, ma vesto di nero! …Snellisce e io sono perennemente a dieta!
Fiore preferito?
Due: la rosa e tulipano. Per il profumo la prima e per la fierezza il secondo. Si può essere “colorati”, ma tenaci! Profumati, ma con spine pungenti! Potremmo creare un ibrido, che dici?

La vacanza o il viaggio che vorresti fare?
Vorrei visitare i luoghi dell’antico Egitto.
Giorno o notte?   
Assolutamente la notte. Di giorno vorrei dormire e capovolgere il tutto, ma mi sa che non è possibile.
Il tuo rifugio? 
La mia casa che amo tanto è il mio rifugio. Tra le mie cose, la mia musica e le mie abitudini. Quando mi perdo nella frenesia della giornata solo a casa ritrovo un po’ me stessa e l’equilibrio che mi aiuta a farmi stare meglio.
Il film più amato? 
“La vita e’ bella” di R. Benigni. È poesia allo stato puro. Mi commuove sempre.
La stagione dell’anno?
Assolutamente la primavera… la rinascita, il ritorno alla vita, i colori e quel vento che spazza via tutte le malinconie dell’inverno.
Il posto dove si mangia peggio?
Per me in un  ristorante greco…
Il mio preferito…
Bene, hai bisogno allora di mangiare in Salento. Credimi che cambierai idea!
Il tuo rapporto con il cibo?
Adoro il cibo: mi piace guardarlo e mi piace sentirlo, sperimentare e cucinarlo.
Piatto preferito? 
Senza dubbio le mie lasagne, che preparo in tutti i modi: dalla versione farcitissima a quella “light”.
Il tuo piatto forte in cucina?
Beh, direi orecchiette alla Norma! Tanto per rimanere sempre e comunque in tema operistico…
Vino rosso o bianco? 
Da non crederci, ma non bevo vino né alcolici! È una questione di gusto, chissà perché, ma non mi piacciono molto..
Cosa non manca mai nel tuo frigo? 
Non sono una compulsiva nella spesa, ma non manca ma la mia Coca Cola Zero… Si può dire vero?
Il tuo debole in cucina? 
Amo i dolci e amo prepararli per gli amici e organizzare serate dove ci dedichiamo agli zuccheri. Ma ogni tanto si può eccedere senza scrupoli di coscienza.
La tua colonna sonora preferita (intesa come musica che ascolti in genere)?
Il “Lohengrin” di R. Wagner.

Il cantante preferito?
Nella musica pop Laura Pausini; nella lirica Renata Tebaldi, per la naturalezza e per la sua incomparabile morbidezza di emissione.
A chi non conoscesse la tua voce, cosa faresti ascoltare?
“Come Paride vezzoso” dall’Elisir d’amore, senza ombra di dubbio.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
Il mio amore è Verdi, ma aspetto di maturare tecnicamente per poterlo affrontare. Ora canto Mozart, Donizetti, Bellini. Cercare comunque di farlo al meglio è un grandissimo obiettivo.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa ti piacerebbe cantare?
Mamma Agata dalle “Convenienze teatrali “di G. Donizetti. Credo che al trucco ed al parrucco poi non avrebbero molte difficoltà a darmi sembianze di donna formosa ed ironica!
l primo disco acquistato…
“La Traviata” con  la Scotto, Kraus  e Bruson, diretta da Muti.
Il tuo rapporto con la televisione?
Questa sconosciuta! Veramente guardo poco la tv, a meno di qualche programmazione di opera o musicale in genere. Alle volte certe incompetenze mi infastidiscono e non riesco neppure a vedere quelle. Sono sanguigna!
Cosa fai un’ora prima di esibirti? 
Esercizi di respirazione per moderare l’ansia.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Non mancano mai i miei affetti che porto nel mio cuore ed a cui dedico ogni mia rappresentazione e poi fiori….
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Che sono meravigliosa, ma anche che devo assolutamente dimagrire!
Come vorresti morire? 
C’è una canzone di Dalida… ecco anche io vorrei morire sulla scena!
Stato d’animo attuale?
Assolutamente felice! Ed in armonia con me stessa. Non c’è cosa più bella e stabilizzante.
Il tuo motto?
Voglio, comando e posso!
Prossimi impegni? 
Ad  ottobre debutterò a Venezia per la Biennale Musica in un opera contemporanea (Magen Zeite Opera) del compositore Gabriele Cosmi.