Jesi, Teatro Pergolesi: “Tosca”

Teatro Pergolesi – Stagione Lirica 2014
“TOSCA”
Melodramma in tre atti. Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal dramma omonimo di Victorien Sardou.
Musica di Giacomo Puccini
Floria Tosca DIMITRA THEODOSSIOU
Mario Cavaradossi ALEJANDRO ROY
Il barone Scarpia THOMAS HALL
Cesare Angelotti FABRIZIO BEGGI
Il Sagrestano PAOLO ORECCHIA
Spoletta SAVERIO PUGLIESE
Sciarrone GIACOMO MEDICI
Un Carceriere GIANNI PACI
Un pastorello ILARIA FRENQUELLI
FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini”
Direttore Antonio Pirolli
Maestro del Coro Carlo Morganti
Coro di voci bianche Scuola Musicale “G.B.Pergolesi”
Maestro del Coro Michele Quagliani
Coro di voci bianche Pueri Cantores “Zamberletti” di Macerata
Maestro del Coro: Gianluca Paolucci
Regia, scene , costumi e luci Massimo Gasparon
Allestimento originario realizzato in coproduzione Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Sferisterio Opera Festival di Macerata, Teatri S.p.A. di Treviso – Società Strumentale della Fondazione Cassamarca.
Jesi, 07 novembre 2014

La 47esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi ha proposto l’allestimento della Tosca di G. Puccini per la regia scene, costumi e luci di Massimo Gasparon. Lo spettacolo già presentato sul palcoscenico della  cittadina marchigiana nel 2008 ed ancora prima realizzato per l’Arena Festival di Macerata ha subito degli adattamenti per dimensione e spazio scenico ma ben poche novità per quanto riguarda l’impianto registico e di scena. Massimo Gasparon si è ispirato ad una Roma fosca e tetra per grandezza e maestosità proiettando lo spettatore non in un barocco lezioso, ma in quello tipicamente romano: trasgressivo, forte, virile, del Caravaggio e del Bernini, con il marmo nero portoro e giallo antico per una dimensione architettonica di grandissimo impatto visivo. La chiesa di Sant’Andrea della Valle in Roma nel primo atto lo studio di Scarpia nel secondo e Castel Sant’Angelo nel terzo sono state variazioni con diverse attrezzerie ed arredo del proscenio dominante: una struttura a colonnato simmetrico e speculare dal controllato rigore architettonico laddove persino le entasi delle colonne sono pienamente proporzionate secondo regole vitruviane. Dominava un forte controllo della scena, distaccato ed imperioso verso i drammi umani rappresentati. Registicamente i movimenti sono stati alle volte alquanto di maniera e spesso sin troppo enfatici, ma ben si accostavano all’insieme visivo. I costumi in stile impero erano ricercatissimi e realizzati con materiali di gran pregio. Tra tutti assolutamente in primo piano quello della regina di Napoli Maria Carolina durante il “Te Deum” che sfilava al centro della platea contornata da nobili e prelati immersi da incensi ed essenze sacre.
Antonio Pirolli dirigeva l’Orchestra Filarmonica Marchigiana con sapiente consapevolezza sempre unito al dramma ed alla “parola” mai rinunciando alla bellezza del suono ed offrendo una lettura nell’insieme di grande spessore.
Dimitra Theodossiou (Floria Tosca) nonostante un primo atto alquanto cauto e controllato, ha saputo poi grazie alla sua fortissima presenza scenica ed alla sua vocalità offrire una prestazione di grande livello. Era vigorosa, energica e come sempre più che solida nel fraseggio così come attenta alle molteplici sfumature del canto. Peccato che la cantante tenda ad abusare in emissioni in “mezzevoci” e  “filati”   non strettamente necessari. Accettabile il tenore Alejandro Roy (Mario Cavaradossi) nonostante la sua voce non sembrasse sempre omogenea e gradevolmente squillante. Dalla sua una buona espansione lirica anche se poco portata alle sfumature ed una più che dignitosa incisività scenica.  Imperioso il baritono americano Thomas Hall (Scarpia) dal timbro corposo e dalla voce sempre ben proiettata sebbene un fraseggio nel complesso non troppo preciso. Assolutamente funzionali allo spettacolo le parti di fianco: Paolo Orecchia ( Sagrestano) Fabrizio Beggi, (Angelotti) Saverio Pugliese (Spoletta) e Giacomo Medici (Sciarrone). Sempre affidabile la prova del saldo Coro Lirico Marchigiano “Bellini”. Successo molto cordiale per tutti da parte di un pubblico attento e misurato. Foto Binci