Milano, Teatro alla Scala: “L’elisir d’amore”

Teatro alla Scala – Stagione d’Opera e Balletto 2014/2015
“L’ELISIR D’AMORE”
Melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani, da Le Philtre di Eugène Scribe.
Musica di Gaetano Donizetti
Adina ELEONORA BURATTO
Nemorino VITTORIO GRIGOLO
Belcore MATTIA OLIVIERI
Dulcamara MICHELE PERTUSI
Giannetta BIANCA TOGNOCCHI
Attore JEAN PEZZALI
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Direttore Fabio Luisi
Maestro del coro Bruno Casoni
Regia Grischa Asagaroff
Scene e Costumi Tullio Pericoli
Luci Hans Rudolf Kunz
Produzione Teatro alla Scala
Milano, 23 settembre 2015

L’Elisir d’amore con la regia di Grischa Asagaroff e le luci di Hans Rudolf Kunz decolla dall’aeroporto di Malpensa – dove è stata eseguita per la prima volta di fronte allo sguardo stupito di turisti, passeggeri e piloti – per atterrare al Piermarini. Il regista tedesco opta per un’ambientazione che intreccia un periodo Ottocentesco ad un mondo fantastico Tale scelta, che potrebbe inizialmente sembrare infelice, risulta nel complesso positiva ed opportuna. I costumi di Tullio Pericoli sono ricercati e volti a sottolineare la comicità ed i tratti dei singoli personaggi. Unica nota forse stonata è l’immagine di un Belcore che pare essere vestito da Re Bianco di “Alice nel Paese delle Meraviglie” con tanto di scettro in mano, facendo sì che il personaggio risulti un po’ grottesco.  Per quanto concerne la parte musicale, l’opera è diretta da Fabio Luisi. Il maestro ligure dirige il preludio – in cui i continui passaggi da forte a piano vengono sottolineati senza che essi risultino pesanti o forzati – in maniera elegante e precisa. Anche nel prosieguo, Luisi è abile nel rispettare l’equilibrio tra massa sonora orchestrale e voci del coro o dei solisti. Il ruolo dell’innamorato Nemorino spetta al tenore Vittorio Grigolo che fin da subito nella cavatina “Quanto è bella, quanto è cara” dimostra di saper gestire con grande padronanza il suo personaggio. La voce è energica, ma allo stesso tempo delicata in alcune intenzioni espressive, così che ben riesce nel difficile compito di dare rilievo ai diversi sentimenti che accompagnano il protagonista, dalla tristezza di “Una furtiva lagrima”, realizzata in modo impeccabile, all’euforia di “Esulti pur la barbara”. Peccato per il duetto “Una parola, o Adina” in cui recita un po’ troppo come se Nemorino fosse un bambino insicuro ed impacciato.
Ottima anche la performance di Eleonora Buratto (Adina) i cui acuti precisi e puntuali ben evidenziano il carattere del personaggio, dapprima frivolo e capriccioso e successivamente serio e sincero. Dotata di buona agilità vocale e doti interpretative, la sua voce risulta sempre protagonista, sia in mezzo al coro (“Benedette queste carte!”) sia nelle parti che sottolineano il triangolo amoroso in cui si trova coinvolta. Michele Pertusi interpreta con discreta efficacia il personaggio di Dulcamara. Il basso dimostra disinvoltura sul palcoscenico e buone qualità vocali. Peccato che qualche volta sacrifichi le suddette qualità per dare un rilievo più marcato alla recitazione, come nella barcarola a due voci in cui fatica nel seguire l’orchestra, inserendo – per mimare il senator Tredenti – dei fischi all’interno del duetto, rallentandone così il tempo. Questa idea risulta comunque apprezzabile e divertente. Il giovane baritono Mattia Olivieri interpreta il seducente “sargente” Belcore, ma la sua voce non risuona accattivante come dovrebbe. Il cantante dimostra comunque di saper mantenere un buon controllo vocale, soprattutto negli insiemi e di saper ricercare le varie sfumature timbriche. Se pur non precisissimo sul finale di “Come Paride vezzoso”, Olivieri si rivela all’altezza del ruolo. Bravo inoltre per la sua recitazione. Il personaggio di Giannetta, interpretato da Bianca Tognocchi, è ben riuscito, come dimostra il racconto con il coro delle paesane, in cui pure nell’esecuzione di un piano, il soprano riesce ad emergere con la giusta brillantezza. Impagabile, come sempre, il Coro diretto da Bruno Casoni. Gli oltre sette minuti di applausi finali coronano una rappresentazione convincente, firmata da un cast musicale tutto italiano.