Reggio Emilia, Teatro Valli: “Lo Schiaccianoci”

Reggio Emilia, Teatro Valli, Stagione di danza 2014-2015
“LO SCHIACCIANOCI”
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Libretto Marius Petipa basato sulla storia di E. T. A. Hoffmann
Coreografia Vasilij Vajnonen
Clara / Fata Confetto OLESYA NOVIKOVA
Schiaccianoci / Il Principe ANDREY YAKHNYUK
Balletto Yacobson di San Pietroburgo
Scene Vladimir Firer e Aleksandr Khramcov
Reggio Emilia, 11 febbraio 2015

Preceduto da un’abbondante nevicata è arrivato anche Lo Schiaccianoci al Teatro Valli di Reggio Emilia. Insomma, se proprio non è Natale che almeno ci sia la neve. È arrivato nella versione che Vasilij Vajnonen creò nel 1934 (coreografia utilizzata da molte compagnie russe; ricordiamo ad esempio il Teatro Stanislavskij di Mosca) e interpretato dal Balletto Yacobson di San Pietroburgo impreziosito per l’occasione dalla presenza di due solisti ospiti: Olesya Novikova, First Soloist del Balletto Mariinskij di San Pietroburgo e Andrey Yakhnyuk, First Soloist del Balletto del Teatro Mikhailovskij, compagnia che ultimamente ha fatto molto parlare di sé anche grazie all’arrivo delle superstar Osipova e Vasilev. Circa la versione proposta della coreografia, sarà opportuno fare qualche distinguo. Se confrontiamo i due video della versione di Vajnonen del Teatro Mariinskij, (quella degli anni ’90 protagonista Larissa Lezhnina e quella recentissima con Alina Somova) si noterà che ora la Compagnia che diede i natali al balletto tende ad affidare il ruolo di Clara ad una bambina e ad impiegare gli allievi dell’Accademia Vaganova durante il ricevimento del primo atto, avvicinandosi in questo all’originale di Lev Ivanov del 1892. Ad Aleksandr Gorskij (come poi farà Vajnonen), nel revival del balletto del 1919, spetta invece l’aver eliminato i personaggi della Fata Confetto e del suo Cavaliere affidando le loro danze a Clara e allo Schiaccianoci e trasformando la vicenda in un sogno. E così è stato anche per la versione messa in scena al Teatro Valli, utilizzando però i bambini come parte del corpo di ballo nell’atto primo. Le scene di Vladimir Firer e Aleksandr Khramcov sono il tipico prodotto da viaggio per tournée: tele dipinte (che in sé non sarebbero nulla di male, ma quella raffigurante la cittadina innevata e impiegata all’atto primo durante l’arrivo degli ospiti manca completamente di spazialità) e oggetti scenici ridotti al minimo. Luci davvero poco efficaci nel tinteggiare il passaggio dal mondo reale a quello onirico ed esecuzione (ahinoi) su base registrata.
Di Olesya Novikova c’è poco da dire: ottima. Gli amanti del balletto la ricorderanno per le frequenti apparizioni italiane all’Opera di Roma e il Teatro alla Scala, dove da ultimo ha dato vita alla versione di Raymonda ricostruita da Sergei Vikharev. Ideale per proporzioni e per l’uso della pantomima all’atto primo, tutte protese a raffigurare la bambina alla vigilia di Natale, quanto ferrata e regale nel Pas de deux (all’inizio dell’Andante maestoso sfoggia un attitude che sembrerebbe durare un’eternità) dove la musicalità non viene mai assoggettata alla mera esecuzione: si veda a proposito l’utilizzo squisito della tecnica par terre nell’ipnotica ‘variazione della Fata Confetto’. Andrey Yakhnyuk è stato un Principe complessivamente piacevole, dotato di un salto non prodigioso ma di una buona batteria, come per gli entrechat alla variazione. Bravi tutti i soliti impiegati nel Divertissement. Altrettanto positiva la prova del Corpo di Ballo, numeroso e omogeneo, soprattutto al Valzer dei fiori dove i criteri di bellezza e armonia hanno avuto la meglio. Per quanto riguarda la Compagnia, il repertorio e la storia della formazione sono informazioni che si possono ricavare tranquillamente anche in rete: noi vi segnaliamo la presenza del Balletto Yacobson all’ultima edizione del Dance Open Festival di San Pietroburgo – manifestazione che in Russia sta sempre ricevendo sempre più consensi -, dove è stato protagonista del Grand Pas Electrique dal balletto Barbe-bleue di Petipa, nella nuova coreografia di Vasilij Medvedev. Qui qualche foto dell’evento. Teatro esaurito e prodigo di applausi.