Franz Lehar (1870-1940): “Paganini” (1925)


Franz Lehár (1870-1940) è famoso soprattutto per La vedova allegra, ma compose anche altre fortunate operette, il cui spirito è stato spesso definito come il “frizzare dello champagne”. Sua caratteristica fu di popolare le sue partiture di personaggi spesso presi dalla vita reale. Così fece anche con l’operetta in tre atti su libretto di Paul Knepler e di Bela Jenbach del titolo Paganini. Si trattava di una singolare dedica all’Italia, sull’esempio di quanto aveva fatto nei confronti di altri paesi: Amore  di zingaro fu un dono all’Ungheria, La vedova allegra al Montenegro, Frasquita alla Spagna, Fredericke alla Germania, Lo Tsarevich alla Russia, Il paese del sorriso alla Cina. Lehár aveva altresì confessato nel proprio diario di considerare Paganini come un’ispirazione regalatagli “dal Signore” nel giorno del suo cinquantareesimo compleanno. Alla prima rappresentazione alteatro Johann Strauss di Vienna, il 30 ottobre del 1925, i critici reagirono con esagerata severità, accusando l’autore di essersi lasciato andare verso espressioni “leggere”, malamente mescolate con accenti “seri”. Si trattò di giudizi alquanto affrettati. Infatti, quando il celebre tenore Richard Tauber cantò Paganini il 30 gennaio del 1926 a Berlino, musicologi e pubblico capirono di trovarsi davanti ad un gioiello melodico-ritmico di grande valore.
La trama dell’Operetta.