Teatro Carlo Felice di Genova: “L’Amico Fritz”

Genova, Teatro Carlo Felice, Stagione Sinfonica 2014/2015 
“L’AMICO FRITZ”
Commedia lirica in tre atti su libretto di P. Suardon [Nicola Daspuro], dal romanzo omonimo di Émile Erckmann e Pierre-Alexandre Chatrian.
Musica di Pietro Mascagni
Suzel  DONATA D’ANNUNZIO LOMBARDI
Fritz LUCIANO GANCI
Beppe ALESSANDRA PALOMBA
David VALDIS JANSONS
Federico ALESSANDRO FANTONI
Hanezò CLAUDIO OTTINO
Caterina  MARGHERITA ROTONDI
Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova
Direttore  Andrea Battistoni
Maestro del Coro Pablo Assante
Opera in forma di concerto
Genova, 28 marzo 2015
Non tutte le ciambelle riescono col buco, si sa. Ed in effetti questo Amico Fritz, che lasciò perplessi gli spettatori che assistettero alla prima rappresentazione al Teatro Costanzi di Roma nel 1891, desta ancora oggi più di un interrogativo sul perchè, appena un anno dopo il trionfo di Cavalleria Rusticana, Pietro Mascagni avesse deciso di musicare un libretto tanto vacuo e melenso che il vecchio Verdi giudicò niente più che “scemo”. Eppure, a dispetto della fredda accoglienza, quest’idillio in cui non succede praticamente nulla ha conosciuto, soprattutto nella prima metà del secolo scorso, una certa popolarità, forse per l’apprezzamento verso la figura del compositore che riesce da solo a sostenere con le note l’intero dramma, cosparso qua e là di momenti musicali comunque significativi. L’esecuzione in forma concertistica, se da un lato permette di valorizzare l’unica valida componente dello spettacolo (quella musicale), dall’altro rende la serata a tratti noiosa. Sul podio dell’ottima orchestra del teatro genovese è salito ancora Andrea Battistoni, che ha prodotto una prestazione in cui sono del tutto ravvisabili i giudizi espressi in passato su questo direttore, ovvero una presenza energica e coinvolgente, ma a tratti eccessivamente esuberante. Se l’orchestra poi, anziché in buca, è posta sul palcoscenico, si potrà immaginare come in più punti quest’ultima sia stata decisamente preponderante nei confronti dei (pur bravi) solisti. Donata DAnnunzio Lombardi è stata una Suzel di garbo, dalla vocalità limpida ed adatta al ruolo, capace di bei legati anche se un poco deficitaria nello scandire la parola cantata. Alla sua destra abbiamo apprezzato un buon Luciano Ganci, tenore dalla voce ben proiettata che si fa apprezzare soprattutto per gli acuti coperti ed il fraseggio cesellato; la zona di passaggio è perfettibile e non guasterebbe anche un poco più di grana nel registro grave. Valdis Jansons, pur non convincendo appieno quanto ad intensità vocale, è stato un David apprezzabile per correttezza musicale, al pari di Alessandra Paolmba (Beppe). Hanno ottimamente completato il cast Claudio Ottino (Hanezò) ed Alessandro Fantoni (Federico), oltre a Margherita Rotondi (Caterina). Come prevedibile, desolatamente scarsa la presenza di pubblico in sala. Foto Marcello Orselli