Verona, Teatro Filarmonico: “La Sonnambula”

Teatro Filarmonico di Verona – Stagione d’Opera e Balletto 2015/2016
“LA SONNAMBULA”
Commedia in due atti di Felice Romani
Musica di Vincenzo Bellini
Il Conte Rodolfo  SERGEY ARTAMONOV
Teresa  ELENA SERRA
Amina  GILDA FIUME
Elvino  JESÙS LEÓN
Lisa  MADINA KARBELI
Alessio  SEUNG PIL CHOI
Un Notaro  ALEX MAGRI
Orchestra e Coro dell’Arena di Verona
Direttore  Francesco Ommassini
Maestro del Coro  Vito Lombardo
Regia, scene e costumi  Hugo de Ana ripresa da Filippo Tonon
Allestimento della Fondazione Arena di Verona
Verona, 17 aprile 2016
La Sonnambula
è la commedia degli equivoci per eccellenza, ricca di pathos, gelosie, colpi di scena, il tutto condito da un misterioso fantasma nella suggestiva ambientazione elvetica. Eppure in questa rappresentazione l’unica vera “sonnambula” è proprio la musica: la concertazione di Francesco Ommassini è risultata a tratti stentata, con frequenti ricadute sulle performance dei cantanti. Nonostante la costante ricerca di una linea eterea e sognante l’effetto è stato quello di un generale appiattimento delle dinamiche, con ripercussioni sulla resa delle voci. Suggestiva, all’opposto, la ripresa di Filippo Tonon della produzione firmata da Hugo de Ana, che raccoglie la vicenda in un bucolico paesaggio collinare, che introduce l’elemento dell’impalcatura a rappresentazione della locanda di Lisa. L’idea dell’utilizzo delle proiezioni per le apparizioni del fantasma sarebbe stata ancora più efficace se realizzata su un fondale più eye-friendly, magari sollevando il velo posto davanti allo schermo (che comunque svolgeva il suo lavoro avvolgendo l’atmosfera nella trementina). Meno riuscite invece le trovate registiche: raramente ci troviamo a simpatizzare per la coppia protagonista, che oltre a qualche languido sguardo (lanciato sempre a distanza di sicurezza) non sembra particolarmente appassionata, tanto da non giustificare le profferte d’eterno amore garantite da libretto. Chi invece raccoglie tutta la nostra simpatia è Sergej Artamonov, un Conte Rodolfo pienamente all’altezza del ruolo, cui dona un’irresistibile sfumatura da tombeur de femmes. Vocalmente in ordine, Artamonov mostra una tecnica sicura e un’ottima proiezione del suono, mentre qualcosa in più può ancora essere fatto a livello dinamico. Gilda Fiume è un’Amina piuttosto flebile, fin troppo dimessa nel canto come nella recitazione. Forse anche a causa di una concertazione piuttosto flemmatica, il soprano sembra affaticato nella tessitura acuta e sovracuta, mentre il fraseggio risulta solo a tratti ben calibrato. Meglio nel primo atto, la Fiume mostra comunque una buona proiezione nel centro, mentre registicamente la sua performance rimane inficiata da evidenti lacune nella gestione dello spazio scenico. Elvino era Jesùs León, interprete più penalizzato dalla concertazione di Ommassini: la pasta vocale è molto bella e il fraseggio risulta preciso, ma anche nel caso del tenore riscontriamo una varietà dinamica piuttosto ristretta. León tende a non emergere negli insiemi, ma la sua performance migliora nel corso della recita, anche sotto questo punto di vista. Bene la Lisa di Madina Karbeli, scenicamente inappuntabile: la giovane interprete trasmette pienamente al pubblico il dramma dell’amore non corrisposto – ancor più nel momento in cui la coppia protagonista non risulta particolarmente affiatata – e la crudeltà che da esso può derivare. La voce è interessante, perfettamente udibile in tutti i registri nonostante l’emissione in fascia acuta resti perfettibile. Il fraseggio è in ordine, mentre le dinamiche sono finalmente ben calibrate. Tra i comprimari spicca la brava Elena Serra, Teresa di grande calore e di notevole potenza vocale. Meno efficace ma comunque adeguato l’Alessio di Seung Pil Choi, mentre a completare il cast troviamo Alex Magri nel ruolo di un notaro. Eccellente la prestazione del Coro, preparato da Vito Lombardo. L’accoglienza in sala, soprattutto al termine del primo atto, è risultata piuttosto tiepida, nonostante i grandi applausi tributati alle due protagoniste femminili.