Elena Mosuc: la forza dell’ equilibrio

Ritratto del soprano Elena Mosuc a ragione considerata una delle massime “belcantiste” in campo internazionale.
Raccontiamo qualcosa di te… Sei nata in Romania ma adesso vivi a Zurigo…
Si. Sono nata a Iasi dove ho studiato canto e iniziato la mia carriera. Grazie ai concorsi di canto, nel 1990 sono riuscita a venire in Occidente.In quello stesso anno ho debuttato a Monaco, come Regina della Notte del “Flauto Magico” che già avevo cantato in Romania.
Un ruolo che ti ha portato fortuna. Lo canti ancora?
Si, ma non spesso. Nella prossima stagione lo canterò non più di due volte. Non fa molto bene alla voce. Lo tengo come una sorta di esercizio di stile, un “test” per controllare tecnica e estensione.
Per adesso stai cantando Micaela nella “Carmen” all’Arena di Verona. Un ruolo di tutto riposo, in confronto a Mozart…
Certamente. Micaela o Liù nella “Turandot”, sono ruoli che possono sembrare “facili” in realtà sono un banco di prova per il controllo dell’espressività e dell’uso del legato. Cantare all’Arena è sempre emozionante anche se evito il più possibile i luoghi all’aperto. Una situazione poco favorevole per la voce.Per quanto l’acustica possa essere buona, l’emissione risulta sempre un po’ forzata
Questa “Carmen” a Verona offre almeno l’occasione di sentirti in Italia…
Vero.Purtroppo qui la situazione dell’opera è piuttosto difficile. Dovevo cantare “Lucia di Lammermoor” al San Carlo di Napoli. Ci tenevo moltissimo,ma l’opera è stata cancellata, di punto in bianco…
Purtroppo succede e anche spesso ultimamente. Avremo modo di sentirti nella prossima stagione in qualche teatro italiano?
Canterò Zerbinetta nell'”Ariadne auf Naxos” di Strauss a Genova nel febbraio 2009
A proposito di Zerbinetta sei l’interprete di questo ruolo in recente dvd di una produzione dell’Opera di Zurigo con la regia di Claus Guth..
Si, uno spettacolo molto interessante. Gluth ha voluto mettere in evidenza il sentimento della solitudine che spesso caratterizza la vita dell’artista…
L’Opera di Zurigo è il teatro dove canti più frequentemente, visto che abiti in questa città…
Si.Vivo a Zurigo, visto che ho sposato uno svizzero.Almeno posso fare casa e teatro…
Tuo marito è un musicista?
E’ un avvocato, ma suona il pianoforte e ha una passione autentica per la musica.
Figli?
No. I figli sono una cosa seria. La maternità e la professione, nel mio caso, le vedo inconciliabili.
Torniamo alla tua attività artistica. Com’è il tuo rapporto con i registi, visto che, spesso, in teatri come Zurigo o altri, si producono spesso spettacoli diciamo, particolari…
Mi trovo spesso ad affrontare delle visioni registiche molto originali, a loro modo coerenti, ma non certo con la drammaturgia originale del musicista…
Tipo?
Nel 2002 ho cantato i “Puritani” in un allestimento nel quale Arturo era lo stesso Bellini, Elvira invece era una ballerina classica. Il regista aveva costruito tutta una storia, teatralmente valida ma non erano certo “I Puritani”. Pensa che ho cantato l’opera in tutù e in scarpette da ballo…
e magari con le punte…
Certo. Da ragazza ho praticato molta ginnastica artistica e ho mantenuto una certà agilità. Ho ricevuto i complimenti da una vera ballerina..(risata…)
Hai accettato una cosa del genere e ti sei pure divertita…ma non ti sei mai ribellata a certe invenzioni registiche?
A Berlino, mi sono trovata a cantare “Maria Stuarda” di Donizetti in un allestimento dove ero o stesa a terra o su una sedia a rotelle…
Assurdo. Ti sei rifiutata..?
Non ho cancellato per rispetto del pubblico, ma è stata dura….
E anche faticosa: cantare un’opera come “Stuarda” per terra o su una carrozzella è fisicamente dura!
Certo che si…
…e ti sarai trovato spesso a cantare in situazioni quanto meno “strane”…
Tante volte! L’anno scorso, a Zurigo, nello “Zauberflote”, nel secondo atto uscivo da un frigorifero!…
Assurdo! E il pubblico come reagiva?
Rideva…
Qui in Italia credo sarebbe andata diversamente…Lasciamo stare, valà! Parliamo un po’ della tua voce: la possiamo definire quella di un soprano lirico d’agilità?…
Se proprio vogliamo inserirla in una categoria, diciamo di si...
Non canti in un repertorio molto ampio…
Non mi interessa cantare tante opere, preferisco cantarne dieci opere ma in modo convincente sotto ogni punto di vista.
Sono completamente d’accordo con te, anche perché canti titoli non sono certo facil, ad esempioi: “Anna Bolena” o “Maria Stuarda”….
Certo. Bellini e Donizetti sono gli autori sui quali punto in modo particolare: “Capuleti e Montecchi”, “Beatrice di Tenda”, “Il Pirata”, “Lucrezia Borgia”, “Maria di Rohan”, “Roberto Devereux” sono i titoli che intendo affrontare nei prossimi anni, gradualmente, senza nessuna fretta. A Dio piacendo vorrei cantare almeno per ancora venti anni! Aggiungo un’opera nuova dopo avere ben valutato il ruolo sotto ogni punto di vista, ovviamente per primo se rientra nelle mie caratteristiche vocali, senza nessuna forzatura
Una scelta saggia. Sei così anche caratterialmente?
Si. Credo di avere raggiunto un carattere equilibrato e pacato
Il tuo difetto principale?
Sicuramente saranno molti. Ti posso dire di essere stato sempre poco paziente, anche se adesso mi sembra di avere trovato anche questa dimensione. Può essere un mio difetto l’essere poco combattiva. Non mi sono mai fatta strada a gomitate
Cosa volevi fare da grande?
Non mi vedo in una dimensione diversa da quella del canto. Non sono sufficienti le parole ad esprimere la gioia che provo nel cantare.
Che importanza dai al denaro?
Sono una persona fortunata ma, credimi non canto per i soldi. Spesso canto senza pensare a quale può essere il compenso.
La gelosia?
E’ un sentimento che non mi appartiene
Un tuo rimpianto?
Sul piano professionale mi sarebbe piaciuto avere un maggiore spazio discografico. Le incisioni che ci sono adesso sul mercato, rappresentano la fase iniziale della mia voce e carriera. Tanto sono consapevole che il mercato discografico ha dei meccanismi…”misteriosi”!
L’ultima volta che hai pianto?
Mi commuovo molto facilmente: quando vedo un film, se rivedo una persona che non incontravo da tempo.
Il giorno più felice della tua vita?
Sono molti i momenti belli che ho vissuto. Ricordo con particolare gioia quando ho cantato per la prima volta con un’orchestra. Essere circondata dal suono degli strumenti era incredibile.E’ stato indimenticabile anche il mio debutto a Monaco nella “Lucia di Lammermoor”. All’uscita per gli applausi mi sono sentita letteralmente travolgere! Questo è stato un altro momento in cui ho pianto. L’anno scorso, quando ho cantato alla Scala in “Traviata” mi sembrava di essere in uno stato di “trance”. Mi sembrava di vivere una sorta di sdoppiamento:io che ascoltavo un’altra cantante. Non mi è mai successa una cosa del genere!

Un ricordo triste?
Quando è morto mio nonno, al quale ero legatissima
Sei superstiziosa?
Più che superstiziosa direi che, a volte, mi sembra di percepire delle negatività
Le città che ami di più….
Due mondi opposti: Gerusalemme, la città sacra per eccellenza e Las Vegas come massima espressione dell’illusione della vita. Mi attraggono le situazioni di vita completamente diverse
Il colore preferito?
In estate il bianco, altrimenti il nero e il rosso
Il fiore preferito?
I fiori li amo tutti: rose, gigli, fiori di campo. Tutti, indistintamente!
Il tuo rapporto con il cibo?
Ahi! Tocchiamo un argomento dolente! Come puoi constatare ho un rapporto fin troppo buono con il cibo. Sono rigorosa nel canto, senza regole a tavola!
Il piatto preferito?
Mangio letteralmente di tutto. Non saprei darti una preferenza. Solitamente mangio la pasta quando ho una recita.
Vino bianco o rosso?
Vino rosso.
Cosa leggi abitualmente?
Leggo molto: dai libri legati alla spiritualità : Salmi e testi sugli angeli, libri di medicina, biografie. Ho appena terminato di leggere quella del soprano Renée Fleming.
Il passatempo preferito?
La fotografia. Quando vado in Giappone vengo presa in giro, perché sono peggio di un giapponese. Ho già più di 60 album di foto e ne ho moltissime ancora da riordinare! Pensa che a breve cambio casa. Sto male all’idea di affrontare gli scatoloni che dovrò riempire!
I tuoi cantanti preferiti?
Maria Callas, Virginia Zeani, una voce molto bella, ricca di armonici e di bella tecnica, Renata Scotto, una maestra nell’arte del fraseggio,e secondo me. Ho lavorato con lei in “Lucia di Lammermoor” ed è stata una collaborazione molto bella. Sul fronte della musica “pop”, ammiro molto Celine Dion.
Dimmi ancora qualcosa sulla Scotto, regista…
Ti posso dire che ho lavorato veramente molto bene con lei. Ha le idee molto chiare, sa esattamente quello che vuole, sempre attentissima a ogni dettaglio e in grado di farti vivere in pieno il personaggio.
A chi non ti conosce cosa faresti ascoltare?
Un’aria di “belcanto”. Sinceramente non saprei cosa scegliere
Un viaggio che vorresti fare?
Sono molto attratta dall’India.
Quale personaggio del presente o del passato avresti voluto essere?
Mi piacerebbe viaggiare nel tempo, ad esempio nella Palestina ai tempi di Cristo o, in anni più recenti, rivivere l’atmosfera di una recita con Maria Callas alla Scala.
La forma d’arte che ami di più?
La pittura
Il tuo rapporto con la televisione
Guardo un po’ quello che capita, in particolare, qualche film o documentari.Mi dispiace dirlo ma, qui in Italia, l’offerta, soprattutto culturale è decisamente misera…
E quel poco, va in onda a notte fonda…
Vero. Qualche sera, o meglio notte fa, dopo una recita o visto lo “Stabat Mater” di Rossini diretto da Muti.
I film che hai amato di più?
Il “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli e “Via col vento”
Attori preferito?
Sophia Loren e Kevin Costner
Se dovessi cambiare qualcosa nel suo fisico cosa cambieresti?
Nulla! Devo solo perdere 5 chili. Sono andata a Milano da una nutrizionista per avere una dieta equilibrata che mi faccia calare senza perdere energia che mi serve per cantare.
Cosa non manca mai nel tuo camerino ?
Delle piccole icone che porto sempre con me
La cosa che detesti di più?
L’arroganza. E la cafonaggine, che è poi un’altra versione dell’arroganza. Spesso regnano sovrane nei “dietro le quinte” della mia professione!
Il dono di natura che vorresti avere?
Vorrei avere le capacità per esprimermi attraverso la scrittura, scrivere libri sarebbe una bella aspirazione.
Come vorresti morire?
Mentre sto cantando o nel sonno
Umore attuale?
Sereno
Un tuo motto?
Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te

Il soprano Elena Mosuc è nata a Iasi in Romania. Dal 1990, anno della sua vittoria del Concorso ARD e del Concorso di Montecarlo, si esibisce con regolarità nei più prestigiosi Teatri d’Opera del mondo.
Ha lavorato con direttori quali: Nello Santi, Bruno Campanella, Marcello Viotti, Placido Domingo, Nikolaus Harnoncourt, Michel Plasson, Daniel Oren, Lorin Maazel, Valery Gergiev, Leopold Hager, Fabio Luisi, Sir colin Davis e molti altri.
Di grande rilievo il suo debutto al Teatro alla Scala nel 2007 come Violetta in La Traviata nello storico allestimento di Liliana Cavani. I suoi prossimi impegni la vedranno protagonista nelle più prestigiose realtà operistiche mondiali: Zurigo, Bologna, Torino, Genova, Berlino, Bruxelles, Tokyo, Vienna, Bilbao, Oviedo, Barcelona, Londra, Munchen, Amburgo ed altre ancora.
E’ unanimemente considerata una delle migliori belcantiste della sua generazione.
Nell’estate 2001 esordisce all’Arena di Verona in Rigoletto nel ruolo di Gilda e ne La Traviata in quello di Violetta e nell’aprile 2002 torna a Verona per cantare nel Don Giovanni al Teatro Filarmonico. Nell’estate areniana 2006 e 2008 interpreta la parte di Micaela in Carmen.