“Senza trucco!”… Anna Maria Chiuri

Il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, originaria dell’Alto Adige, si è diplomata al Conservatorio “A. Boito” di Parma sotto la guida del soprano Jenny Anvelt e parallelamente si è perfezionata con il tenore Franco Corelli. Ha vinto diversi concorsi quali Cascinalirica, Mario Del Monaco, Mario Basiola, Francesco Paolo Tosti, Gianfranco Masini e il Concorso Internazionale Tchaicovskij a Mosca (unica italiana classificatasi nella sezione Canto dall’istituizione del concorso). Ha collaborato con grandi teatri italiani e all’estero quali: La Scala di Milano, il Massimo di Palermo, il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli, il Carlo Felice di Genova, la Fenice di Venezia, il Verdi di Trieste, ecc, sotto la direzione tra gli altri di Daniele Callegari, Angelo Campori, Giuliano Carella, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Panni e molti altri. Il timbro brunito e l’ampia estensione vocale le hanno permesso di debuttare importanti ruoli verdiani come la  Messa da Requiem, Amneris in Aida, Azucena ne Il Trovatore, Quickly in Falstaff, Fenena in Nabucco, ecc. E’ stata inoltre Adalgisa in Norma di Bellini, Santuzza in Cavalleria rusticana di Mascagni, la Zia Principessa in Suor Angelica di Puccini, La Principessa di Bouillon in Adriana Lecouvreur di Cilea, La Cieca e Laura in  Gioconda di Ponchielli. Per ciò che riguarda il repertorio in lingua francese Carmen, Ragonde ne Le Comte Ory, Dalila nel  Samson et Dalila . Svolge un’ intensa attività concertistica per la diffusione del Lieder tedesco e russo.Tra gli impegni futuri ricordiamo:  Azucena ne Il Trovaore in forma di concerto con l’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo e Donato Renzetti, Carmen a Ljubljana e Un ballo in maschera a Liegi.

Il tratto principale del tuo carattere?
Forza e disponibilità.
Il tuo principale difetto?
La pazienza: non la so gestire. O ne ho troppa o troppo poca. Aggiungo che ho una tendenza ad essere polemica.
Segno zodiacale?
Bilancia ascendete Acquario…aria…aria….volo!!!
Superstiziosa?
Diciamo…ni.
Cioè?
Vivo nel mondo reale ma credo che ci siano piccoli eventi, che a volte possono sembrare insignificanti, che ci riportano alla mente situazioni, che attirano la nostra attenzione in modo particolare. Piccole cose che ci paiono senza significato che però ci prendono, ci turbano…oppure ci sorprendono. Ho imparato a fidarmi molto del mio “intuito” ed a volte mi rendo conto di quante cose accadono per spingerci in una direzione verso la quale mai e poi mai avremmo pensato di poter andare.
Cosa volevi fare da grande?
Il veterinario.
Letture preferite
Sono una “onnivora”! Leggo di tutto…dalla filosofia ai nodi da pesca.
Un libro che hai amato…?
“La Certosa di Parma” di Stendhal.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
No. Sono sempre state mie…La famiglia mi hanno assecondato.
La musica è stata una vocazione?
Si…Un  vero e proprio mezzo di comunicazione, di espressione di me stessa.
Cosa ti manca di più nella tua vita di oggi?
Qualcosa che spero di trovare presto.
La delusione più grande?
Mi deludono le persone superficiali che non scendono nel profondo della loro anima.
I tuoi ricordi più cari?
La mia infanzia.
Che importanza dai al denaro?
Ha valore se lo si puo’ spendere.
In cosa sei più spendacciona?
Libri e vestiti.
Collezioni qualche oggetto?
Orologi a parete.
Una collezione decisamente particolare…
Amo gli orologi a parete. Quando sono nata mio padre comprò un orologio a pendolo il cui suono mi ha accompagnato per tutta la mia infanzia. Riuscivo a sentire i suoi rintocchi anche mentre dormivo, così sapevo sempre che ora era. Mi svegliavo presto per andare a scuola, vivevo in un paesino di montagna e la scuola era lontana. La pendola mi avvertiva del tempo che mancava al mio risveglio.  Ho ancora quella  pendola e da quella ho iniziato a raccogliernene  altre, anche piccole, oppure orologi vecchi, ma sempre a parete che carico in modo che i rintocchi non siano mai sincroni. Mi piace sentire il suono del tempo che passa.
Raccontami un tuo sogno ricorrente?
Ultimamente sogno di essere incinta…ma senza pancione.
Di che cosa hai paura?
Dell’altezza.
Nel senso che soffri di vertigini?
Si ho paura dell’altezza, penso siano vertigini anche se nessuno mi ha mai spiegato che sintomi dia. Nonostante questo,  continuo a sfidare le situazioni, mi manca l’aria in quei casi, ma poi, obbligandomi, riesco in molti casi a vincere il panico e a rimanere vigile controllando la situazione. Recentemente ho cantato una Elektra di Strauss ho dovuto dare voce ad una Klytemnestra che cantava ad 8 mt di altezza sopra il palcoscenico, scendendo poi dal quell’altezza con una scala ripida ed appesa…non male per chi ha terrore dell’altezza no?
Direi…Il momento di maggior orgoglio?
Quando guardo mia figlia.
La tua più grande sfida?
La mia vita attuale.
A te, chi o cosa ti imbarazza?
Mi imbarazzano i complimenti.
La situazione più rilassante?
Guardare le montagne innevate.
Materia scolastica preferita?
Italiano e filosofia.
Città preferita?
Roma.
Colore preferito?
Rosso.
Fiore preferito?
La rosa rossa.
La Vacanza
o il viaggio che vorresti fare ?
Vorrei andare in India.
Giorno o notte?
Sicuramente la notte.
La tua giornata ideale
Cantare e tornare a casa da chi mi ama.

Il tuo rifugio ?
La mia casa.
Il film più amato?
Tutti insieme appassionatamente e Frankestein junior.
La stagione dell’anno?
Autunno.
Il posto dove si mangia peggio?
Fuori dall’Italia.
Il tuo rapporto con il cibo?
Amo mangiare…
Piatto preferito?
Mi piacciono i piatti di carne. Carne alla brace, in umido,brasato,arrosto…anche perchè li digerisco molto bene. Probabilmente in una delle mie vite passate ero un carnivoro, un cacciatore…uno squartatore…ehehehe! A parte gli scherzi oltre alla carne mi piace molto la verdura ed il pesce. Non amo molto la pasta, preferisco il riso ed adoro le zuppe. Evito la pizza. Per noi cantanti il cibo e molte volte un premio, molte volte una consolazione. Meglio scegliere quello giusto per il nostro stomaco.
Il tuo piatto forte in cucina?
I primi ed i dolci.
Vino rosso o bianco?
Vino rosso.
Cosa non manca mai nel tuo frigo…
Il latte di Soja.
Il tuo debole in cucina…
.
..il cibo.
La musica che ascolti in genere?
Standard jazzJazz  mescolato a ritmi latini.
Il cantante preferito?
Frank Sinatra, Domenico Modugno, Nicola Arigliano, Ella Fitzgerald, Mina, Ornella Vanoni, Fabrizio De Andrè.
A chi non conoscesse la tua voce, cosa le faresti ascoltare?
La Messa da Requiem di Verdi.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
Come un bambino che si meraviglia sempre.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa canteresti?
Il Leporello del Don Giovanni di Mozart.
Scusa?…Leporello?
Si amerei fare Leporello. Tutte le volte che lo dico le persone sgranano gli occhi e mi prendono per una persona “molto speciale” (  leggi pazza). Credo che Mozart sarebbe stato solleticato dall’idea di un alleato femmina per Don Giovanni. Trovo che i ruoli mozartiani siano splendidi, sono piu’ affascinata da quelli maschili e Leporello è quello che mi prende di piu’…Trascrivere le conquiste amorose del proprio padrone, il catalogo…Se Don Giovanni avesse un Leporello donna, chissà che shock scoprirsi alla fine innamorato di “lei”? Complicità totale e fatale: e poi? Da pazzi ok…ahahha.
Il primo disco acquistato?
Era un’edizione in nastri dell‘Aida, che ho distrutto a forza di sentirle, con Leontyne Price, Placido Domingo, Sherril Milnes e Grace Bumbry. Prima ho imparato tutta la parte di Aida…e poi mi sono innamorata di Amneris….ma è rimasta ancora la passione per  Leontyne Price…

Il tuo rapporto con la televisione?
Mi piacciono i gialli e i polizieschi…la guardo ma anche no, non ne sento la mancanza.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Parlo, rido,cammino, mangio un gelato…quello che capita.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Manco io…ci sto pochissimo…mi piace  stare dietro le quinte e gaurdare da lì lo spettacolo
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Faccio le boccacce…non ho mai smesso fin da piccola.
Come vorresti morire?
Di notte al lume di candela mentre nevica…
Stato d’animo attuale?
Malinconicamente risoluto.
Il tuo motto?
“Stat rosa pristina nomine…nomina nuda tenemus”….ossia “l’antica rosa rimane nel nome, noi possediamo soltanto nudi nomi”… E’ la frase conclusiva del Nome della rosa di Eco