Sferisterio Opera Festival 2010 – “A maggior gloria di Dio”
“I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA”
Dramma lirico in un Prologo e quattro atti su libretto di Temistocle Solera, dal poema omonimo di Tommaso Grossi.
Musica di Giuseppe Verdi
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
Arvino ALESSANDRO LIBERATORE
Pagano MICHELE PERTUSI
Viclinda ALEXANDRA ZABALA
Giselda DIMITRA THEODISSIOU
Pirro ANDREA MASTRONI
Un priore della città ENRICO COSSUTTA
Acciano LUCA DALL’AMICO
Oronte FRANCESCO MELI
Sofia ANNUNZIATA VESTRI
Ballerina solista, ANBETA TOROMANI
Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”
Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”
Gruppo di danza “Aeros”
Direttore Daniele Callegari
Maestro del coro David Crescenzi
Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
Coreografie Gheorghe Iancu
Movimenti coreografici di massa e mimici Roberto Maria Pizzuto
Disegno luci Sergio Rossi
Macerata, 5 agosto 2010
Parafrasando il titolo potremmo dire:”I Lombardi alla prima… all’arena”, visto che abbiamo assistito a un debutto assoluto per lo Sferisterio di Macerata. Un’occasione importante, per la quale occorevano interpreti degni di entrare nei memoriali del Festival. Così Pizzi, in veste di direttore artistico, è riuscito a riportare lo straordinario cast che, nel gennaio 2009, cantò i Lombardi al Regio di Parma: Michele Pertusi, Dimitra Theodossiou, Francesco Meli e Daniele Callegari alla direzione. Una rosa di interpreti che è stata la carta vincente di questa produzione.
Visivamente l’allesitmento si presenta con la stessa impostazione del Faust (e che ritroveremo anche ne La forza del destino). Una semplice pedana lignea, una grande croce, filo conduttore del tema della stagione: “A maggior gloria di Dio”. Appare ben valorizzata la struttura murale dell’arena, grazie alle bellissime luci di Sergio Rossi, che ha saputo ricreare il baluginare delle acque del Siloe e, con grandi fasci di luci, le torri di Gerusalemme.
Pier Luigi Pizzi ha indubbiamente dato il meglio di se nei costumi: domina il nero per i Lombardi, abbinato al viola o al grigio, l’Oriente è invece caratterizzato da abiti colorati e scintillanti.
Sul versante musicale, Daniele Callegari (impegnato anche in Forza del destino), ha imposto una concertazione focosa, bellicosa, sanguigna. Abbiamo già fatto cenno al valore degli interpreti. Dimitra Theodossiou è stata una Giselda generosa nel canto e nell’interpretazione. La voce è possente, ricca di colori e in grado di dominare gli scatti ascensionali dell'”allegro” No! giusta causa ma anche di cantare con grande dolcezza nei momenti più estatici della partitura.
Francesco Meli con questa sua interpretazione di Oronte, ha dimostrato di avere raggiunto una notevole maturità vocale e di poter fare sfoggio anche di un fraseggio nobile e vigoroso.
Altro protagonista d’eccezione, e non poteva essere altrimenti, il basso Michele Pertusi che in Pagano, conferma il suo carisma sceneico e le qualità della sua voce vellutata, tonda, spontaneamente sonora e di un canto sempre morbido, duttile e stilisticamente adeguato.
Negli altri ruoli abbiamo ascoltato Alessandro Liberatore, un Arvino dalla voce chiara e bene impostata, Alexandra Zabala che presta a Viclinda, una caratterizzazione forte ed energica, oltre a una bellissima voce di soprano lirico. Adeguati ai rispettivi ruoli anche Luca Dall’Amico (Acciano), Annunziata Vestri (Sofia), Andrea Mastroni (Pirro) ed Enrico Cossutta (un priore della città).
Nel corso dello spettacolo, il pubblico ha mostrato un particolare gradimento per il celebre assolo di violino dell’atto III, che precede alla morte di Oronte. Un brano mirabilmente interpretato dal violinista Michelangelo Mazza con l’aggiunta della presenza danzante di Anbeta Toromani, brava ma del tutto fuori luogo. Grande successo anche per il Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini nel celebre ” O Signor che dal Tetto natio “. Una serata caratterizzata da un crescente e trionfale successo. Foto Tabocchini