“Attila” a Busseto

Festival Verdi 2010 – Teatro “Verdi” di Busseto
“ATTILA
Dramma lirico in un prologo e tre atti, libretto di Temistocle Solera completato da Francesco Maria Piave, dalla trilogia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner.
Musica di Giuseppe Verdi
Attila GIOVANNI BATTISTA PARODI
Ezio SEBASTIAN CATANA
Odabella SUSANNA BRANCHINI
Foresto ROBERTO DE BIASIO
Uldino CRISTIANO CREMONINI
Leone ZYIAN ATFEH
Coro e Orchestra del Teatro Regio di Parma.
Direttore Andrea Battistoni
Maestro del Coro Martino Faggiani
Regia Pierfrancesco Maestrini
Scene e costumi Carlo Savi
Video proiezioni Alfredo Trosi
Luci Bruno Ciulli
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
Busseto, 16 ottobre 2010
Allestire uno spettacolo operistico all’interno del piccolo teatro di Busseto rappresenta sempre una sfida: le distanze vengono annullate, la finzione teatrale ridotta. Ben vengano quindi rappresentazioni che, puntando su qualcosa di eccessivo, presentino il gioco teatrale in un’ostentata immediatezza. Lo spettatore è introdotto in uno spazio vuoto in cui la quasi totalità della scenografia è assolta dalle video proiezioni di Alfredo Troisi: un campo di battaglia, un bosco lussureggiante, il viaggio periglioso degli abitanti di Aquileia attraverso la navicellaAttila diventa una sorta di racconto fantasy in cui troviamo il barbaro, legato ai colori più vicini alla terra, scontrarsi col guerriero Romano pittato di verde, la forza. Volutamente “sopra le righe”, i costumi di Carlo Savi ben connotano i personaggi. Rigorosa la regia di Pierfrancesco Maestrini.
Giovanni Battista Parodi, Attila, non possiede in primis uno strumento di grande caratura: rifugge però da soluzioni smaccate, accenta opportunamente costruendo un personaggio molto efficace. Il baritono Sebastian Catana, Ezio, ha il grande merito di mantenere costante il colore della propria voce, sostanzialmente chiaro, evitando la ricerca di tinte più fosche: molto musicale, resta piuttosto algido nella grandeur del proprio personaggio. Susanna Branchini, complice anche l’impianto registico, propende per una visione di Odabella pugnace: la bellissima voce lirica trova tuttavia i momenti migliori nell’assolo dell’atto primo, nonostante piani e  pianissimi un po’ fortunosi. Il  Foresto di Roberto De Biasio favorisce il lato languido del personaggio, facendo affidamento su una voce di buon volume che comunque tende ad assumere inflessioni nasaleggianti sul passaggio. Sempre stentoreo l’Uldino di Cristiano Cremonini. Scenicamente e vocalmente imponente il Leone di Zyian Atfeh.  La direzione di Andrea Battistoni è ben calibrata, ottima nell’assecondare i cantanti, consona la scelta dei tempi. Discreta la prova del coro. Numerosissimi e esultanti applausi festeggiano l’intera compagnia, in particolare il giovanissimo direttore… Trionfa il Festival “dei giovani”.
Foto Roberto Ricci, Teatro Regio di Parma