Alessandro Scarlatti (1660-1725): Arie da Opere e Sinfonie

Daniela Barcellona (mezzososoprano), Concerto de’ Cavalieri, Marcello Di Lisa (direzione) Brani da “Marco Attilio Regolo”* ; “Telemaco”*; “Griselda”, “Tigrane”*; “Carlo re d’Allemagna”*; “Cambise”* – * Prima registrazione mondiale. Registrazione: 23-27 agosto 2010, Roma, Auditorium Parco della Musica. 1 cd Deutsche Harmonia Mundi 88697842162
All’inizio del XVIII sec. l’opera di stile italiano si è diffusa in tutta Europa ad eccezione della Francia dove impera la Tragédie-Lyrique. Ora, ad opera anche delle nuove importanti figure di librettisti, quali Apostolo Zeno e Pietro Metastasio, si configurano nuovi generi teatrali: l’opera seria. Dai libretti, quasi sempre incentrati su vicende tratte dalla storia greca e romana, vengono eliminati i riferimenti e i personaggi comici che passeranno nell’ Intermezzo il quale segnerà la nascita dell’opera buffa. Figura di “trait d’union” tra l’operismo seicentesco e le nuove forme che da questo si stavano sviluppando, è certamente quella del compositore palermitano Alessandro Scarlatti. Trasferitosi dodicenne con la famiglia a Roma, esordisce come operista all’età di 19 anni, nel febbraio del 1679, con l’opera Gli equivoci nel sembiante. Il successo è immediato e grazie anche alla protezione della regina Cristina di Svezia si avvia verso una brillantissima carriera compositiva. Attivo tra Roma, Firenze e Napoli, fu soprattutto in questa città, nella quale giunse per la prima volta nel 1684, che Scarlatti lasciò la sua impronta più significativa. Tra le sue opere si ricordano il Pirro e Demetrio (1694), Mitridate Eupatore (1707), Tigrane (1715), l’opera comica Il trionfo dell’onore (1718) e La Griselda (1721). Sono importanti le innovazioni stilistiche apportate da Scarlatti all’opera: stabilisce lo schema della “sinfonia avanti l’opera” che si apre con un movimento veloce, al quale segue un breve adagio e in chiusura nuovamente un allegro, generalmente su un tema di danza. Introduce un ampio uso del “recitativo accompagnato”, che si contrappone a quello “secco”, allo scopo di raggiungere forti effetti drammatici; opera la codificazione definitiva dell’aria “col da capo” e fissa un uso dell’orchestra sempre più ricco e vario.
Dopo questa doverosa premessa, ci fa piacere potere ascoltare finalmente un cd dedicato a questo importante compositore, attraverso un’ampia carrellata di sinfonie e arie, molte in prima incisione assoluta. Le arie, non hanno ancora quella ampiezza di espressioni, o meglio di “affetti” che ritroveremo ad esempio in Vivaldi o Handel, ma certamente mostrano il suo grande talento compositivo. Affidare  queste pagine a una cantante come Daniela Barcellona cioè non una classica “specialista ” del Barocco, assume un calore particolare. Il mezzosoprano triestino è eccellente, sia sul piano interpretativo che in quello strettamente vocale, in particolare nelle arie di taglio epicheggiante. Lodevole anche la concertazione di Marcello Di Lisa, che cura i colori, il brio e la giusta dimensione teatrale dell’esecuzione. Finalmente un cd che esce dalla solita logica di mercato!