Roma, Teatro Olimpico, Festival Internazionale della Danza dell’Accademia Filarmonica Romana
Mudéjar… bailando mi tierra!
Coreografia e regia: Miguel Angel Berna
Interpreti: Miguel Angel Berna, Manuela Adamo, Yolanda Barrero, Yasmina Pineda, Yasmina Sànchez, Ramón Artigas, Francisco Morgado, Pablo Perez
Musicisti: Alberto Artigas, Antonio Bernal, Ernesto Cossio,Miguel Angel Fraile, Josué Barres, J. Luis Seguer
Voce: Lorena Palacio
Costumi María José Mora
Direttore suono Kike Cruz
Direttore luci Bucho Cariñena
Roma, 6 marzo 2012
Il Festival internazionale della danza va in scena al Teatro Olimpico di Roma con quattro proposte estremamente diverse tra loro ma molto interessanti. Dopo la Compañía Española de Danza con Miguel Angel Berna, nuova stella della danza spagnola, dal 13 al 18 Marzo sarà la volta di Eleonora Cassano, étoile argentina già partner del grande Julio Bocca, che racconterà in scena la vita e le imprese di un mito come Evita Perón a sessant’anni dalla sua scomparsa. Di tutt’altro effetto l’evento che vedrà l’esibizione della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, dal 21 al 25 Marzo, con un programma decisamente accattivante; basti citare Kylián, Preljocaj, Petit e Petipa. Una serata da non perdere per chi volesse veder danzare, lo speriamo, le stelle di domani. Chiude il Festival, dall’11 al 22 Aprile, la creazione di Emiliano Pellisari Paradiso, che porta così a compimento la sua trilogia sulla Divina Commedia.
Tanto entusiasmo, venendo alla serata cui abbiamo assistito, ha accolto Miguel Angel Berna con il suo Mudéjar… bailando mi tierra!. Il danzatore spagnolo ha voluto raccontare la sua Spagna, o quello che dalla danza spagnola emerge con più evidenza e forza: grande passione, ritmo ma soprattutto tradizione, contaminazione e incontro di culture. Non è un caso che Berna usi il temine Mudéjar, che si riferisce a quei musulmani che continuarono a vivere nella penisola iberica dopo la riconquista cristiana. Conservando la propria cultura e religione diedero vita a quella forma d’arte detta appunto Arte mudéjar, che si presenta come una fusione dello stile cristiano con elementi di ispirazione araba e che influenzò l’architettura, la decorazione, la musica e naturalmente la danza. E proprio la danza, quella di Miguel Angel Berna è straordinaria; egli incanta e rapisce il pubblico con l’impressionante velocità, il busto eretto e fiero ed una non comune presenza scenica.
Piedi e gambe disegnano immagini vorticose e lo portano con maestria ad attraversare in largo e lungo il palco mentre le sue mani scandiscono il ritmo con il suono delle nacchere in uno scambio continuo con i musicisti. È la jota, di cui Berna è considerato tra i massimi virtuosi interpreti, protagonista del palco dell’Olimpico, un’antica danza tradizionale praticata in quasi tutta la Spagna ma con caratteristiche diverse a seconda delle regioni d’origine. Con l’obbiettivo di riportare in auge questa tradizione, rinfrescarla per renderla fruibile da un pubblico giovane, Miguel Angel Berna crea uno spettacolo dinamico, che si presenta come un concerto di danze; dieci brani eseguiti dalla piccola formidabile orchestra che accompagnano altrettante balli. Bellissima musica dal vago sapore orientale ma energica e ricca di spunti che porta ad una danza veloce piena di ritmo e carica emotiva, grazie anche alla bella e talentuosa voce di Lorena Palacio.
Nonostante ciò il fenomeno spagnolo avrebbe potuto osare di più, soprattutto riguardo l’impianto dello spettacolo. Manca del tutto un interazione tra lui, protagonista assoluto e i suoi danzatori, che sono bravi e precisi, a volte intensi ma non sempre riescono ad emozionare. I costumi di Maria José Mora, pur comprendendo la necessità di andare oltre la tradizione sono sembrati troppo semplici e poco accattivanti. Le luci vorrebbero creare un pathos continuo ma i ripetuti coni di luci finiscono per risultare ripetitivi e scontati, oltre che tenere quasi sempre nella penombra i musicisti e parte del palco Il pubblico, però, è stato trascinato e travolto dalle brillanti e straordinarie esecuzioni di Miguel Angel Berna. In fondo tutti erano li per questo. Grande successo e tanti applausi.