Torino, Teatro Regio: “West Side Story”

Torino, Teatro Regio, Stagione lirica 2016/2017
“WEST SIDE STORY”
Musical in due atti su Libretto di Arthur Laurents, versi di Stephen Sondheim da Romeo and Juliet di William Shakespeare.
Musica di Leonard Bernstein
Edizione in lingua originale inglese con sopratitoli in italiano
I Jets
Tony, co-fondatore ed ex membro dei Jets KEVIN HACK
Riff, capo dei Jets BEAU HUTCHINGS
Action, il Jet attaccabrighe JOE BIGELOW
Baby John DANIEL RUSSELL
A-Rab RYAN P. CYR
Snowboy LOGAN SCOTT MITCHELL
Big Deal ANDY FRANK
Diesel  KYLE WEILER
Glad Hand ERIC ROLLAND
Ragazze Jets
Anybodys NATALIA SANCHEZ
Graziella LAUREN GUERRA
Velma JILL GITTLEMAN
Minnie CARLEY INGOLD
Clarice CONCETTA MORABITO
Gli Sharks
Bernardo, capo degli Sharks  WALDEMAR QUINONES-VILLANUEVA
Chino JULIO CATANO-YEE
Pepe CAMERON MITCHELL JACKSON
Luis GEORGIOS MANIADIS METAXAS
Anxious NAHUM MCLEAN
Nibbles MATTHEW RANAUDO
Moose A.J. LOCKHART
Ragazze Sharks
Maria JENNA BURNS
Anita KEELY BEIRNE
Consuelo KELSEY ELISABETH HOLLEY
Rosalia/Una ragazza NATALIE BALLENGER
Francisca KAYLA MONIZ
Teresita LAUREN SOTO
Margarita NIKKI CROKER
Altri
Doc DENNIS HOLLAND
Schrank MICHAEL SCOTT
Krupke KENN CHRISTOPHER
Swing  JEFF SULLIVAN
Orchestra del Teatro Regio
Direttore Donald Chan
Regia e coreografia originali Jerome Robbins riprese da Joey McKneely
Scene  Paul Gallis
Costumi Renate Schmitzer
Trucco Hannelore Uhrmacher
Suono Rick Clarke
Luci Peter Halbsgut
Allestimento BB Promotion
Martedì 6 dicembre 2016
Due strutture laterali in legno che rappresentano due palazzi con delle scale di emergenza metalliche e uno sfondo con l’immagine di New York. La strada, l’ambiente principe, è così resa con semplicità e chiarezza. La scenografia, firmata da Paul Gallis, è sempre essenziale per ricreare ogni ambiente. Per il negozio da sposa, ad esempio, uno specchio, un porta-abiti in metallo con delle grucce con dei vestiti appesi, due manichini. Per il drugstore di Doc un bancone appena accennato e quattro sedie. Dei ventilatori a ventola appesi. Un juke-box. Un letto. Al centro ci sono gli interpreti. Le belle coreografie di Joey McKneely sono le vere protagoniste dello spazio scenico: il corpo, la corporeità è al centro. Il ritmo è incalzante, rapidissimi i cambi scena. Tutto incastra lo spettatore che non percepisce il trascorrere del tempo. Le atmosfere sono ben realizzate grazie alla gestione delle luci di Peter Halbsgut da manuale. La regia di Jerome Robbins, ripresa da Joey McKneely, è molto curata. Nulla è lasciato al caso. Imponente il lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi e sulle relazioni sceniche, tutte in linea con il libretto. Intenso il finale dopo il climax drammatico raggiunge il culmine. Scenicamente tutti gli attori hanno onorato il proprio ruolo, esibendosi con precisione in tutte le coreografie. La direzione musicale di Donald Chan è vivace, accarezza ogni singolo brano e lo valorizza, conducendo in modo appassionato la validissima Orchestra del Teatro Regio. Forse, a volte, incede per intensità di volume, senza comunque coprire le voci e minimamente turbare l’armonia dello spettacolo. Complessivamente valido il cast vocale. A nostro avviso ha brillato l’Anita di  Keely Beirne, vera cantante-attrice: balla con eleganza e sensualità, canta e recita da vero animale da palcoscenico.  Accanto a lei si distingue Jenna Burns perfettamente calata nel personaggio di  Maria, oscillante tra il suo amore e la relazione con la sua cultura di origine. La sua voce è graffiante, squillante, a tratti un po’ mettallica ma comunque sempre ben gestita. Kevin Hack ben interpreta la complessità psicologica di Tony. Una bella presenza scenica, una voce interessante e chiara, una certa estensione, anche se con qualche cedimento. Buona la voce di Beau Hutchings nei panni di Riff, anche se non sempre preciso nel registro acuto. Strepitosa la sua presenza scenica. Ci ha colpito la rotondità della bellissima voce di Natalie Ballenger (Una ragazza) che, da fuori campo, ha offerto una magnifica interpretazione del celebre Somewhere. In sintesi, un spettacolo notevole di cui è sempre viva l’anima sociale che muove le scelte di Bernstein e che costituisce il cardine fondamentale del musical, la sua indiscutibile modernità. È stato accolto molto bene dal pubblico torinese che ha ricambiato le grandi emozioni vissute con copiosi applausi. Un altro goal per il Teatro Regio di Torino, l’unica tappa italiana del tour che sta portando l’allestimento, unico perché ripropone la regia e le coreografie originali di Robbins, nelle principali città europee.

 

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