Gioachino Rossini 150: “Maometto II(1820)

Opera in due atti su libretto di Cesare della Valle.  Mirco Palazzi (Maometto II), Mert Süngü (Paolo Erisso), Elisa Balbo (Anna Erisso), Victoria Yarovaya (Calbo), Patrick Kabongo Mubenga (Condulmiero/Selimo). Camerata Bach Choir Poznań, Karel Mitáš (maestro del coro), Virtuosi BrunensisAntonino Fogliani (direttore). Registrazione: TrinkhalleBad Wildbad, 15-23 giugno 2017. 3 CD Naxos 8.660444-46

Accolto alla prima con una certa freddezza “Maometto II” è forse uno dei risultati più alti e originali del periodo napoletano di Rossini, un’opera capace di rompere con tutti gli schemi della tradizione – il che spiega le perplessità del pubblico del tempo – di aprire nuovi orizzonti sia sul piano musicale – una drammaticità così intensa e rovente da anticipare pienamente la stagione romantica – sia su quello drammaturgico con una nuova e più compiuto fusioni di drammi storici e privati destinata ad avere grande fortuna. il tutto però calato in quella dimensione di assoluta perfezione estetica che del neoclassicismo rossiniano è la cifra più autentica e profonda. Opera imponente e impegnativa “Maometto II” ha sempre stentato a ricavarsi uno spazio stabile sui palcoscenici. Il piccolo festival Rossini in Wildbad cimentandosi con questa prova da far tremare i polsi riesce a uscirne con onore e, anzi, la presente è fra le registrazioni più convincenti uscite al festival della Foresta Nera. Merito prima di tutto di Antonino Fogliani che fornisce una delle sue migliori prestazioni. Al direttore abbiamo sempre riconosciuto una grande conoscenza di questo repertorio e una notevole brillantezza ritmica e cromatica che però in alcuni casi andava a scapito della tinta espressiva. In questo caso riesce però a far amalgamare al meglio entrambe le componenti e offrendo una lettura pienamente bilanciata fra chiarezza e intensità, molto teatrale ma sempre attenta ai dettagli orchestrali e cromatici e capace di trovare una giusta tinta sonora. Spinti dall’ottima prova direttoriale anche i Virtuosi Brunensis forniscono una delle loro migliori prestazioni. Priva di stelle di prima grandezza la compagnia di canto si mostra pienamente all’altezza di alcune delle scritture più impegnative dell’intero repertorio non solo rossiniano. Mirco Palazzi ha all’attivo gran parte dei ruoli di basso rossiniano e affronta la parte di Maometto con questa solida esperienza. La qualità della voce è innegabile, il timbro bello, la cavata ampia e sonora. Nella cavatina si nota una certa prudenza ma le colorature sono nitide e l’accento deciso anche se qualche stimbratura si nota nel settore acuto. Sul piano interpretativo tende a far emergere più la ferocia del conquistatore che la nobiltà del sovrano. Mert Süngü è un Erisso dalla voce robusta e dall’accento eroico e scandito. L’ottima dizione italiana gli permette di rendere molto bene le grandi frasi declamate del ruolo e la qualità del canto di coloratura è apprezzabile nonostante qualche difficoltà in acuto. Sorprende l’Anna Erisso di Elisa Balbo, cantante molto giovane ma già in possesso di una maturità tecnica e interpretativa ammirevoli. La voce scura e vellutata è ideale per questi tipi di repertorio, l’estensione è ampia e gli permette di reggere una tessitura quanto mai impegnativa, le colorature sono nitide e precise, la dizione chiara e autorevole. Certo qualche imprecisione si sente – specie nel settore acuto non sempre così sicuro – così come in qualche passaggio si nota una certa mancanza di esperienza ma la sicurezza con cui regge l’autentico cimento della scena finale è impressionante per una ragazza così giovane. Più in difficoltà Victoria Yarovaya buona tecnica e voce sufficiente ampia per reggere l’impervia tessitura di Calbo. Rispetto agli altri appare più spesso sulla difensiva – le rapidissime serie di coloratura di “Non temer d’un basso affetto” sono però molto ben eseguite – e con una minore personalità rispetto ai colleghi. Interessanti qualità vocali ma dizione da rivedere Patrick Kabongo Mubenga nel doppio ruolo di Condulmiero e Selimo e pienamente valida la prova della Camerata Bach di Poznań.