L’opera contemporanea negli USA – 3: “Anna Christie” (2018) di Edward Thomas

A New Music Drama in Two Acts Based on the play by Eugene O’Neill. Music by Edward Thomas. Libretto by Joseph Masteroff. Frank Basile (Chris Christopherson), Mike Pirozzi (Larry the Bartender), Joy Hermalyn (Marthy Owen), Melanie Long (Anna Christie) Jonathan Estabrooks (Mat Burke). Novus NY Orchestra Julian Wachner (direttore), Ben Russell (maestro concertatore). Registrazione: Bunker Studios, Brooklyn, NY, 5 e 6 febbraio 2019. 2 CD Broadway Records.

Una gestazione molto lunga ha avuto Anna Christie, che, nata dalla collaborazione tra il compositore Edward Thomas e il librettista, scomparso nel 2018, Joe Masteroff, ha occupato ben 18 anni, durante i quali l’opera ha attraversato innumerevoli fasi di sviluppo e di riscrittura dovuti essenzialmente alla necessità di rielaborare la musica per adattarla alle nuove versioni del libretto che, tratto da un lavoro teatrale in quattro atti di Eugene O’Neill del 1921 che valse al suo autore il primo di quattro Premi Pulitzer per la Drammaturgia, presenta una tematica purtroppo di sconvolgente attualità in quanto negli abusi e nei soprusi subiti da Anna molta donne di oggi possono purtroppo riconoscere quelli di cui loro stesse sono state vittime. Nel libretto di Masteroff, che si è mantenuto fedele al dramma originale riducendo i quattro atti dell’originale a due, divisi a loro volta in due grandi scene in modo da lasciare sostanzialmente intatta la struttura originaria, il messaggio di denuncia sociale che Eugene O’Neill aveva dato alla sua opera conserva la sua forza, mentre la musica esalta la centralità della figura della protagonista. Nel preludio Anna ci è presentata con due leitmotiv corrispondenti a “Anna, little Anna”, che sarà cantato da Chris, il padre che la vede ancora come un’innocente bambina, e da “Don’t leave me” che, invece, nel corso dell’opera caratterizzerà la richiesta di Mat ad Anna di sposarlo; essi rappresentano come la donna è vista dagli altri, spersonalizzandola e trasformandola in un oggetto, sebbene la nostra protagonista sembri voler aderire all’immagine paterna quasi a tentare di recuperare una felice condizione infantile, come si può notare dalla scelta del compositore di introdurre il suo ingresso con le battute iniziali del preludio, costruite proprio sul tema di “Litle Anna”. Protagonista nei temi del preludio, Anna Christie non entra subito in scena. Il primo atto si apre, infatti, nel saloon di Johnny The Priest che si trova nei pressi della South Street Seaport a New York, dove fa il suo ingresso Chris, il padre della giovane e capitano della sua chiatta di carbone, per chiedere di bere un whisky che il barman Larry non vorrebbe dargli essendosi accorto che è già brillo. Il barman è latore di una lettera della figlia Anna che Chris non vede da quando aveva cinque anni, come egli stesso rivela a Marthy, la sua attuale compagna, entrata in precedenza nel locale, prima di addormentarsi. Finalmente nel locale entra esausta per il lungo viaggio Anna, la quale racconta a Marthy di essere stata malata in un ospedale. Marthy, dopo aver svegliato Chris, va via lasciando soli padre e figlia che finalmente possono così ritrovarsi. La gioia dell’incontro è tale che Anna non riesce a rivelare il suo passato di prostituta al padre che in lei vede ancora la bambina. Un breve interludio orchestrale, nel quale viene esposto il tema di Don’t leave me”, conduce alla scena successiva che si svolge sul ponte della chiatta di Chris; sono passati dieci giorni e Anna, nonostante la nebbia, contempla la calma del mare che sembra donarle quella serenità a cui aspirava da tempo, e, quando giunge il padre che le consiglia di uscire dalla nebbia, ribadisce il suo amore per il mare manifestando la sua intenzione di vivere a contatto con esso. Dopo un nuovo interludio orchestrale fa il suo ingresso sulla scena Mat, un marinaio, che, ancora bagnato perché scampato a una tempesta, inizialmente quasi usa violenza alla donna alla quale poi rivolge delle parole d’amore chiedendole infine di sposarlo. Anna non resta indifferente alla profferte amorose di Mat, ma Chris reagisce in modo furioso nei confronti dell’uomo e ordina di allontanarsi da lui alla figlia che si rifiuta. È passata una settimana e nella cabina della chiatta di Chris, teatro della scena iniziale del secondo atto, l’uomo, preoccupato per il rapporto d’amore che si sta stabilendo tra Anna e Mat, manifesta alla figlia il suo desiderio che possa sposare un uomo di una condizione sociale migliore. La donna racconta al padre della proposta di matrimonio fattale da Mat e con sarcasmo pianifica il suo matrimonio prima di andar via in lacrime. Mat, in abiti eleganti, fa il suo ingresso subito dopo per comunicare a Chris che intende sposare Anna quello stesso giorno. La reazione di Chris è furiosa e ne nasce un violento alterco che potrebbe avere un esito tragico dal momento che quest’ultimo impugna un coltello con fare minaccioso, ma è disarmato da Mat. Attirata dai rumori, entra Anna alla quale il marinaio spiega le ragioni di quanto accaduto e, venuta al corrente del fatto che la causa della lite era stata proprio l’offerta di matrimonio, dice di amare Mat; poi, però, in stato di confusione finisce per rivelare l’abuso subito dai parenti della madre e il passato di prostituta, facendo scappar via il fidanzato, mentre il padre si allontana sotto shock. Un nuovo interludio orchestrale nel quale appare il tema rielaborato di “Don’t leave me” quasi ad anticipare lo scioglimento dell’opera, conduce alla scena successiva che si svolge due giorni dopo sul ponte della chiatta dove Chris rivela ad Anna di aver firmato per un viaggio a Città del Capo e che ha disposto in modo che lei possa godere dei suoi guadagni, aggiungendo di volerne la felicità, anche a costo di accettare il matrimonio con Mat, che giunge subito dopo mezzo ubriaco. L’uomo, dopo avere dichiarato di amare Anna ed essersi accertato di essere ricambiato, rivela di aver firmato un contratto per lo stesso viaggio a Città del Capo e che intende sposare Anna prima di partire; alla fine chiede ad Anna di giurare sul crocifisso di sua madre che ama solo lui. La donna promette a entrambi gli uomini che avrebbe trovato casa e che lì avrebbe atteso il loro ritorno.
Musicalmente l’opera, che si avvale di un’orchestrazione leggera piuttosto insolita, essendo l’organico costituito da un quintetto d’archi, dai legni non in coppia, da un pianoforte, da un’arpa e dalle percussioni, utilizzate in modo da creare anche dei momenti in cui si nota l’influenza del jazz, si segnala per un’interessante commistione di linguaggi che vanno dalla tonalità allargata a passi atonali o ad altri in cui vi sono accordi che non  risolvono in modo tradizionale. Elemento cardine dell’opera, nella quale si possono riconoscere influenze del musical e del jazz, è comunque la melodia che fluisce sempre e trova accenti di intenso lirismo nei duetti e nei veri e propri piccoli song di cui questo lavoro di Thomas è pieno.
È possibile apprezzare l’opera di Thomas nel Cd pubblicato dalla Broadway Records che si avvale del cast della prima mondiale avvenuta il 4 ottobre 2018 all’Encompass New Opera Theatre di New York, sebbene l’opera sia stata incisa in studio il 5 e il 6 febbraio del 2019. Si tratta di un prodotto di ottima qualità a partire dalla concertazione di Ben Russell, primo violino e maestro concertatore, che ha trovato dei tempi adeguati e ha saputo cogliere le finezze timbriche di questo particolare ensemble ben diretto da Julian Wachner. Nel cast vocale si segnala Melanie Long che, grazie a una voce omogenea e ben centrata anche nel registro medio-grave particolarmente sollecitato, è un’Anna Christie pienamente convincente anche sul piano interpretativo dal momento che riesce ad esprimere tutte le sfaccettature dell’animo del suo complesso personaggio. Bella voce e ottime capacità interpretative contraddistinguono anche la performance di Frank Basile, un Chris dolce nell’evocare l’infanzia della sua piccola Anna, ma anche appassionato nei momenti di maggiore tensione. Dotato di una bella voce dal timbro un po’ scuro e per questo perfettamente adatto al ruolo, Jonathan Estabrooks sul piano interpretativo è un Mat pienamente convincente come buone sono le prove di Joy Hermalyn, una Marthy vivace, e di Mike Pirozzi che mostra ottime doti d’attore interpretando un ruolo costituito da parti soltanto recitate per le quali, a volte, il compositore ha prescritto una recitazione ritmica.