Teatro Pergolesi di Jesi: “Carmen”

Jesi, Teatro G.B. Pergolesi, Stagione 2019
“CARMEN”
Opéra-comique in quattro atti (in lingua originale francese) , libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée. Versione con i dialoghi originali e con alcuni dialoghi modificati (a cura di Opéra-Théatre de Metz Métropole).Edizione Alkor Barenreiter
Musica di Georges Bizet
Carmen MIREILLE LEBEL
Micaela ANNA BORDIGNON
Frasquita MARGHERITA HIBEL
Mercédès MARTINA RINALDI
Don Josè ENRICO CASARI
Escamillo SERGIO FORESTI
Dancairo TOMMASO CARAMIA
Remendado VASSILY SOLODKYY
Zuniga ANDREA TABILI
Moralès GIACOMO MEDICI
Lilias Pastia (ruolo parlato) FRANCESCO MATTIONI
Orchestra Filarmonica Marchigiana, Coro del Teatro della Fortuna di Fano, Pueri cantores “D.Zamberletti” di Macerata
Direttore Beatrice Venezi
Maestro del coro Mirca Rosciani
Maestro del coro di voci bianche Gian Luca Paolucci
Regia Paul-Emile Fourny
Scene Benito Leonori
Costumi Giovanna Fiorentini
Luci Patrick Méeus
Nuova produzione in collaborazione con Opéra-Théatre de Melz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims at Centre Lyrique Clermon Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.
Jesi, 22 dicembre 2019
Si conclude la cinquantaduesima stagione lirica di tradizione con un’opera importante, che viene riproposta nella versione originali con i dialoghi (alcuni riscritti): Carmen. Un nuovo allestimento firmato da Paul-Emile Fourny, che ci propone una lettura desueta, ma interessante, dell’opera di Bizet. Lo stesso regista parla di una lettura più contemporanea, ma rispettosa dell’opera, evitando gli stereoti “esotici” per sviluppare al meglio la drammaturgia. Ne esce una protagonista decisamente femminista, che  combatte per essere riconosciuta come donna libera e rivendicare questo status, come hanno fatto nel corso della storia. L’atmosfera scenica è quella di un noir televisivo ambientato tra gli anni 50′ r 60′. In fondo la Carmen è la storia di un crimine, quindi l’azione scenica inizia con la scoperta di due corpi davanti ad un teatro, dove una compagnia sta allestendo l’opera di Bizet, uno di questi è proprio quello di Carmen. È l’inizio di un  flashback che porterà a scoprire  che l’autore dell’omicidio è Don Josè, l’ispettore di polizia. Un’ambientazione contemporanea che, come già fatto cenno, bandisce,  sia nelle scene di Benito Leonori e nei costumi di Giovanna Fiorentini a una Spagna di maniera. In linea con l’allestimento le luci di Patrick Mèeusi, che si tingono di un bellissimo blu notturno sul finale. Dal punto di vista musicale abbiamo trovato un’orchestra filarmonica marchigiana  in ottima forma, merito della direzione di Beatrice Venezi che ci ha dato una concertazione attenta a tutti i colori della partitura e al giusto equilibrio tra buca e palcoscenico. Omegeno e  potente  il Coro del Teatro della Fortuna di Fano, sotto la direzione di Mirca Rosciani. Valido l’apporto dei Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata, preparati dal maestro Gian Luca Paolucci. Successo personale per la Carmen di  Mireille Lebel. Voce di bel timbro mezzosopranile, solida e omogena, con il fraseggio accurato,  ha dato al personaggio forse un tono meno seducente, ma più malizioso e irriverente. Vocalmente corretta la Micaela di  Anna Bordignon alla quale forse è mancato un tocco di delicatezza in più. Elemento che riteniano congenito a questo personaggio. Sanguigno e virile il Don  Josè di Enrico Casari. A tale partecipazione interpretative non corrisponde sempre la linea di canto, qua e la faticosa e poco controllata in acuto. Una prova comunque ricca di pathos nella recitazione. Non sempre a fuoco vocalmente l’Escamillo di Sergio Foresti nonostante la  spavalderia e sicurezza scenica. Valide le prove di  Margherita Hibel e Martina Rinaldi, rispettivamente Frasquita e Mercédès. Una bella prova di canto e recitazione, considerando  che sono cantanti del corso di formazione professionale per cantante lirico solista del progetto Sipario Bis Bis. I due contrabbandieri Dancairo e Remendado interpretati da Tommaso Caramia e Vassily Solodkyy ci sono sembrati molto credibili ed efficaci. Così come il sicuro Morales di Giacomo Medici e il persuasivo Zuniga di Andrea Tabili. Completava il cast Francesco Mattioni nei panni dell’oste Lilias Pastia Grande successo a fine recita, con generosi applausi a tutto il cast, per un teatro tutto esaurito.Non ci resta che attendere i prossimi mesi, per scoprire quali saranno i titoli della Stagione 2020.