Tomás Cotik: “Sonate e partite per violino solo” (1720) di Johann Sebastian Bach

Cd 1: Sonata per violino n. 1 in sol minore, BWV 1001(Adagio- Fuga. Allegro-Siciliana-Presto); Partita per violino n. 1 in si minore, BWV 1002 (Allemanda-Double-Corrente-Double. Presto- Sarabande-Double-Tempo di Borèa-Double); Sonata per violino n. 2 in la minore, BWV 1003 (Grave-Fuga-Andante-Allegro). T. Time: 57′ 43″
Cd 2: Partita per violino n. 2 in re minore BWV, 1004 (Allemanda-Corrente-Sarabanda-Giga-Ciaccona); Sonata  per violino n. 3 in do maggiore, BWV 1005 (Adagio-Fuga-Largo-Allegro assai); Partita per violino n. 3 in mi maggiore, BWV 1006 (Preludio-Loure-Gavotte en Rondeau-Menuet I-Menuet II-Bourrée-Gigue). T. Time: 60’50”. Tomás Cotik (Violino). Registrazione: 2019 Portland State University, Portland, Oregon, USA. T. Time: 118′ 33″ 2CD Centaur Records CRC 3755/3756

«Uno dei maggiori violinisti mi disse una volta che non aveva mai visto nulla di più perfetto per diventare un buon violinista, né avrebbe potuto consigliare nulla di più utile per l’insegnamento, di questi Soli per violino senza basso»
Così Carl Philipp Emanuel Bach si esprimeva in una lettera del 1774 a Johann Nikolaus Forkel, musicologo fervente ammiratore di Johann Sebastian Bach, sulle Sonate e partite per violino solo del padre. Composte quando Bach era Kappelmeister alla corte di Cöthen, queste sonate e partite, chiamate nel manoscritto «Sei solo / à / Violino / senza / Basso / accompagnato. /Libro primo / da Joh.Seb.Bach / ao. 1720», presentano una scrittura tecnicamente strabiliante per l’epoca dal momento che al violino, considerato fino a quel momento uno strumento solista che ha bisogno dell’accompagnamento, è dato dal compositore di Eisenach uno status di completezza che gli permette di sostenere anche strutture polifoniche come le fughe delle Sonate. Per questa ragione quest’opera, che sconcertò i violinisti contemporanei per la scrittura ardita, costituisce ancora oggi un campo di prova per ogni virtuoso.

Quest’incisione, realizzata dal violinista Tomás Cotik per l’etichetta Centaur, si impone immediatamente come un’edizione di ottima qualità. Dotato di una tecnica raffinata, Cotik affronta questi capolavori del genio di Bach con profondo senso dello stile grazie ad un’attenzione al fraseggio realizzato secondo i principi peculiari del Barocco e con una visione del ritmo, non metronomica, ma tesa ad accentuare i suoni di maggiore importanza per lo sviluppo del discorso sui quali l’artista indugia sempre con finezza. La sua raffinata tecnica consente a Cotik, inoltre, di metter in evidenza le strutture polifoniche delle fughe, nelle quali il soggetto e il controsoggetto, in situazioni di doppie corde, sono sempre ben delineati, mentre la sua espressiva cavata regala momenti di intenso lirismo negli Adagi della prima e della terza sonata e nel Grave. Tra le pagine più belle di questa incisione si segnala la bellissima e famosissima, anche per la trascrizione pianistica di Busoni, ciaccona della seconda partita e la fuga della terza sonata, eseguite da Cotik in modo da esaltare, laddove è richiesto, la complessa scrittura polifonica di cui sono dotate. Brillanti e caratterizzati da una grande unguaglianza ritmica sono, infine, tutte le danze rapide delle partite e gli ultimi movimenti delle sonate.