Benjamin Britten (1913-1976): “The rape of Lucretia” (Il sacrificio di Lucrezia,1946)

Opera in due atti su libretto di Ronald Duncan, tratto dalla tragedia di André Obey “Le viole de Lucrèce” (1931) a sua volta ispirata dal poema di Shakespeare “The rape of Lucretia”. Prima rappresentazione: Glyndebourne, Opera House, 12 luglio 1946.
La narrazione dell’opera ha per testimoni un “Coro Maschile” (tenore) e un “Coro femminile” (soprano) che commentano l’azione. Durante l’assedio di Ardea, in una tenda i generali etruschi e romani fanno baldoria e raccontano l’esito di una scommessa: nel corso di una visita fatta di sorpresa alle mogli la notte precedente a Roma, fosse stata verificata la virtù e la castità della sola Lucrezia (mezzosoprano), la moglie di Collatino (basso).Uno dei mariti traditi, Junius (baritono), si propone di corromperla e sfida Tarquinio (baritono) a farla cedere. Eccitato dall’idea, Tarquinio esce furtivamente dalla tenda e parte per Roma sul suo cavallo. A casa, Lucrezia, con la compagnia di Lucia (soprano) e della nutrice Bianca (contralto), fila tranquillamente la lana. Tarquinio si presenta a casa di Lucrezia, chiedendo ospitalità, ma nella stessa notte l’uomo, dopo aver tentato invano di ottenerne il consenso, costringe Lucrezia a cedere alle sue voglie sotto la minaccia della spada. La mattina dopo Lucrezia manda a chiamare il marito al quale racconta l’accaduto. Collatino la conforta, ma Lucrezia si uccide con un pugnale. La morte della donna provoca lo sdegno dei romani che giurano di vendicarsi contro gli etruschi. Il Coro maschile e femminilie traggono invece una conclusione di ispirazione cristiana.

il successo di The rape of Lucretia fu ragguardevole. Nell’ottobre dello stesso 1946 raggiunse le 80 e rappresentazioni. In questa opera Britten per la prima volta crea una struttura di tipo cameristico: solo 8 interpreti e un organico strumentale è ridotto a soi quindici elementi, raggiungendo però un’altissima dimensione tragica.