Paul Hindemith (1895-1963): “Die Harmonie der Welt” (1957)

Opera in cinque atti su libretto proprio. Prima rappresentazione: Monaco di Baviera, Prinzregententheater, 11 agosto 1957.
Atto I – scena 1:
a Praga nel primo decennio del XVII secolo l’aiutante di Giovanni Keplero, Ulrich Grüber (tenore) cerca di impedire che lo studente Tansur (basso), fuggito da Württemberg, interpreti la recente apparizione di comete come segnale di future sciagure. Wallenstein (tenore) osserva la scena e chiede ad Ulrich di procurargli un oroscopo da Keplero.
Scena 2: Nel cimitero di Württemberg la madre di Keplero, Caterina (contralto) scava nella fossa del marito defunto per cercarn il cranio dal quale ricavarne una coppa che difenderà il figlio dal maligno.
Scena 3: il re  Rodolfo (basso) contempla, solitario il cielo stellato con un cannocchiale. Non condivide le teorie di Keplero, secondo le quali l’ordine dell’Universo rispecchierebbe le regole della vita sulla terra., soltanto l’intervento di alcuni servitori placa la furia del sovrano contro l’astronomo.
Scena 4: mentre le voci in strada annunciano l’abdicazione di Rodolfo, Ulrich si reca dal maestro ad annunciargli che le autorità di Liez lo vorrebbero al loro servizio. L’astronomo accetta l’incarico.
Atto secondo – scena 1: Wallenstein riesce a convincere i poveri abitanti di un quartiere di Praga distrutto dalla guerra dei cent’anni a  cedergli un’area dove gli potrà erigere il suo palazzo, poi comanda a Tansur di arruolare nuovi soldati.
Scena 2:  a Linz, davanti alla chiesa, Ullrich chiede la mano della piccola Susanna (soprano), figlia di Keplero. Il pastore Hizler (basso) nega Keplero la cena, a causa delle sue idee rivoluzionarie, mentre Susanna e il barone Starhemberg prendono le difese dello scienziato. Scena 3:  Tansur riesce finalmente ad arruolare Ulrich nell’esercito di Wallenstein.
Atto terzo- scena 1: mentre la piccola Susanna contempla la luna, sopraggiunge Caterina, ricercata per stregoneria; ma  il suo comportamento disturba la pace domestica  e il figlio la convince a tornare a Wurttemberg.
Scena 2:  il processo per stregoneria viene improvvisamente interrotto da un ordine dell’autorità, portato da Keplero stesso. La popolazione non condivide la strana decisione: la strega, liberata, potrà infatti  convertire Keplero e la sua famiglia ai suoi riti magici.
Atto quarto A Praga durante un ricevimento Tansur, divenuto nel frattempo assistente di Wallenstein, e Ulrich si incontrano.Wallenstein sta per marciare contro gli svedesi ma sente che la sua abituale fiducia in se stesso lo abbandona. Sopraggiunge Keplero che illustra ai presenti le sue teorie relative alla armonia delle sfere. Il generale, impressionato, crede che esse possano in qualche modo servire alle sue brame ed invita lo scienziato a seguirlo in Slesia, nonostante egli lo avverta con fermezza che la scienza non potrà mai venire a patti con scopi terreni e politici.
Atto quinto – scena 1: dopo la vittoria degli svedesi Ulrich torna in patria e incontra Susanna; egli è profondamente deluso perché delle teorie di Keplero non è restato nulla.Susanna, sola, pensa tristemente che non rivedrà più Keplero, recatosi a Regensburg per una riunione dei Principi Elettori.
Scena 2: i Principi Elettori insistono affinché il debole re, Ferdinando II, tolga a Wallenstein  il comando dell’esercito. Ammalato, Keplero, nelle febbre del delirio intuisce che è impossibile raggiungere la verità assoluta: soltanto nella morte si ritrova l’armonia universale. Wallenstein viene ucciso e mentre Keplero spira risuona l’armonia delle sfere. Ritornano in scena i personaggi del dramma assumendo, trasfigurati, le forme dei Pianeti ruotanti attorno al Sole. Tutti sono parte di un’unica essenza Divina, di un’unica armonia universale.

Il titolo dell’Opera si riferisce da un lato al testo di Keplero “Harmonices Mundi libri V” (1618), dall’altro al trattato di Hindemith e “Unterweisung Im Tonsatz” in cui i problemi armonici e tonali sono correlati al sistema di movimento universali. Come “Mathis der Maler”, “Die Harmonie der Welt” è una vera e propria confessione e riflessione autobiografica sulle ragioni supreme che reggono l’universo. A un ordine cosmico ove tutto ha una sua eterna e giustificata collocazione, si oppone il disordinato “divenire” delle esistenze umane contingenti, come testimoniano i molti episodi collaterali. L’importanza svolta da categoria assolute e metafisiche oltre che dagli eventi storici spiega anche il lato debole dell’opera, dato dalla scarsa caratterizzazione dei personaggi. L’opera è stata composta all’insegna della scala tonale tradizionale, in un periodo in cui già imperava la dodecafonia. Per questo Hindemith è stato accusato di “accademismo”, tuttavia è riuscito a esprimere qui la sua concezione di ordine universale anche nell’armonia della musica, grazie all’utilizzo armonico della tonalità in funzione simbolica di  opposizione fra essere e divenire,. gli “gli atti iniziano e si concludono totalmente, evidenziando sempre un legame armonico riconoscibile con la tonalità di base. L’uso di intervalli brevi rappresenta le istanze metafisiche dello scienziato, mentre gli intervalli larghi sono simbolo delle forze ostacolanoo la realizzazione di un progetto universale” (A.Briner). Tra i momenti più belli del dramma, sono da evidenziare le intense emozioni liriche, eredi della tradizione liederistica tedesca e del ciclo “Marienleben” dello stesso Hindemith. Prima che l’opera fosse ultimata, Hindemith rielaborò alcuni essenziali nuclei musicali in una sinfonia per grande orchestra, che porta lo stesso titolo (pubblicata nel 1951), a tutt’oggi la più eseguita. Scarse invece le riprese teatrali dell’opera.  Il compositore stesso, conscio della complessità della partitura, nel 1960 ne fece una versione “breve” (qui proposta) nella quale la partitura era oggetto di svariati tagli.