Ottorino Respighi (1879 – 1936): “Antiche danze ed arie per liuto, prima suite per orchestra d’archi”

Antiche danze ed arie per liuto, prima suite per orchestra d’archi
Simone Molinaro (1599): Balletto “Il Conte Orlando” (Allegretto Moderato) –
Vincenzo Galilei (1550): Gagliarda (Allegro Moderato, Andantino mosso) – Ignoto (fine del sec. XVI): Villanella (Andante cantabile) – Ignoto (fine del sec. XVI): Passo mezzo e mascherada (Allegro vivo)

Nelle Suite di Antiche danze ed arie per liuto confluiscono, amalgamandosi in una sintesi perfetta, l’attività di musicologo e quella di compositore di Ottorino Respighi il quale, allo stesso modo degli altri compositori della cosiddetta generazione dell’Ottanta, manifestò sempre un grande interesse per la musica antica italiana, in ciò influenzato certamente dall’attività di musicologi che alla fine dell’Ottocento avevano tentato un recupero della nostra tradizione musicale. Grazie all’attività di questi musicologi, tra cui spiccano i nomi di Torchi, che aveva pubblicato un’opera in sette volumi L’arte musicale in Italia, e di Chilesotti, autore di una raccolta in nove volumi di musiche rinascimentali, Biblioteca di rarità musicali, alla fine dell’Ottocento era stato avviato un recupero della tradizione musicale italiana alla quale aveva partecipato anche Respighi, che, in qualità di musicologo, aveva pubblicato, dopo averle revisionate, musiche di Vivaldi, Monteverdi e Marcello. Ad ispirare, nel 1917, la composizione della prima suite, che, al pari delle altre, è costituita da libere trascrizioni di originali intavolature per liuto, fu, però, molto probabilmente, il Lautenspieler des 16 Jaharhunderts, un’antologia di cinquecentesche arie per liuto pubblicata nel 1890 da Chilesotti, da cui Respighi trasse alcuni brani.
Il primo movimento, strumentato con eleganza per archi e due oboi, è costituito dal Balletto “Il Conte Orlando” tratto dall’ Intavolatura di liuto libro 1 di Simone Molinaro (Genova, 1565 – Genova, 1615), grande virtuoso di questo strumento. Il secondo movimento, che si avvale di una strumentazione più ricca di cui fanno parte due flauti, due oboi, il corno inglese, due fagotti, due corni, l’arpa, il clavicembalo e gli  archi,  è costituito da una brillante Gagliarda di Vincenzo Galilei, (Santa Maria a Monte  1520 – Firenze  1591), padre del grande scienziato Galileo Galilei. Di autore ignoto è la successiva Villanella di carattere cantabile, finemente strumentata per flauto, oboe, arpa e archi i quali, all’inizio, imitano con il pizzicato il suono del liuto. Sempre di autore ignoto è l’ultimo movimento, Passo mezzo e mascherada, una pagina brillante riccamente strumentata per la presenza di due flauti, due oboi, due fagotti, due corni, una tromba, il clavicembalo e gli archi.