Verona,Teatro Filarmonico: Concerto diretto da Nikolas Nägele

Verona, Teatro Filarmonico, Stagione artistica 2020
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Direttore Nikolas Nägele
Violino
Günther Sanin
Violoncello Sara Airoldi
Franz Schubert: Ouverture, da Rosamunde D 644; Johannes Brahms: Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore op. 102; Robert Schumann: Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 (Frühlings-Symphonie)
Verona, 13 novembre 2020 – in streaming
Da qui la visione del concerto
Undicesimo concerto stagionale e terzo del progetto Filarmonico Open Stream, l’ormai tradizionale appuntamento del venerdì sul Web dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona ha proposto al suo pubblico virtuale un programma costituito da tre grandi classici del repertorio sinfonico. Introdotta per uno strano gioco del destino tra le musiche di scena della Rosamunde ed eseguita ancora oggi con questo titolo, quest’ouverture fu, in realtà, composta da Schubert per Die Zauberharfe (L’arpa magica), che, rappresentata per la prima volta al Theater an der Wien di Vienna il 19 agosto 1820, fu, insieme a Die Zwillingsbrüder, l’unica sua opera a vedere le scene mentre il compositore era ancora in vita. Accolta con scarso entusiasmo dalla critica, che la giudicò disordinata e priva del necessario intuito teatrale, riscattata qua e là da qualche sprazzo di talento, quest’opera-melologo cadde ben presto in un oblio a differenza della sua ouverture, che, ancora oggi eseguita con il titolo Rosamunde, si segnala per la vena lirica di Schubert evidente già nell’introduzione lenta e nel secondo tema del successivo Allegro in forma-sonata che si contrappone al primo di carattere gaio e ammiccante. Esito contrastato ebbe alla prima esecuzione pubblica, avvenuta il 18 ottobre del 1887 a Colonia, il Concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra op. 102 di Brahms, noto come il Doppio, composto nel 1887 e dedicato con una frase sibillina a colui per il quale è stato scritto e cioè al violinista Joachim che lo aveva sostenuto anche in questa composizione. Conclude il programma la Sinfonia n. 1 (“La Primavera”) in si bemolle maggiore op. 38, composta in appena un mese dal 20 gennaio al 20 febbraio 1841 ed eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia il 31 marzo 1841 sotto la direzione di Felix Mendelssohn.
Splendida l’esecuzione di questi capolavori da parte dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona diretta da Nikolas Nägele, autore di un’ottima concertazione che si segnala per una corretta scelta dei tempi e delle sonorità, forse un po’ eccessive in qualche passo, e per una particolare attenzione alle dinamiche. Intense e caratterizzate da un bel suono sono apparse le sezioni liriche sia dell’ouverture della Rosamunde sia della Primavera di Schumann mentre nel Doppio concerto il giovane direttore tedesco ha accompagnato, senza mai soverchiarli, i due solisti, Günther Sanin (violino) e Sara Airoldi (violoncello), prime parti della compagine areniana, i quali, dotati di una tecnica eccellente, evidente nei passi maggiormente visrtuosistici hanno splendidamente dialogato tra di loro e si sono bene integrati in un lavoro sinfonico dall’organico piuttosto particolare che aveva suscitato qualche perplessità perfino in Clara Schumann. Grande sostenitrice di Brahms, Clara, su questo lavoro, aveva affermato, infatti: Non mi pare felice l’idea di mettere insieme violino e violoncello. Il Concerto è decisamente interessante, a tratti perfino spiritoso; ma in nessun punto presenta la freschezza e il calore di altre cose di Johannes. Non credo che questo lavoro, così poco brillante, possa avere un futuro”.
Intensa è, infine, la loro interpretazione del secondo movimento, dove i due artisti hanno avuto modo di esibire  una cavata particolarmente espressiva.