William Levi Dawson (1899-1990) & Ulysses Simpson Kay (1917-1995)

William Levi Dawson (1899-1990): Negro Folk Symphony (c. 1932–34, rev. 1952) (The Bond of Africa-Hope in the night-O, le’ me shine, shine like a morning star!). Ulysses Simpson Kay (1917-1995): Fantasy Variations (1963); Umbrian scene (1963). ORF Vienna Radio Symphony Orchestra. Arthur Fagen (direttore). Registrazione: 2-3 (Negro Folk Symphony), 7 (Fantasy Variations) e 29 gennaio 2019 (Umbrian scene). T. Time: 64′ 42″ 1 CD Naxos 8559870
William Levi Dawson e Ulysses Simpson Kay, due compositori, purtroppo quasi del tutto sconosciuti  a un largo pubblico, sono i protagonisti, con alcune delle loro composizioni più significative, di un’interessante proposta discografica dell’etichetta Naxos. Di William Levi Dawson, che, nato nel 1899 ad Anniston in Alabama, all’età di 13 anni andò a studiare presso il Tuskegee Institute in Tuskegee in Alabama, dove in seguito avrebbe insegnato e che lasciò nel 1921 per approfondire i suoi studi musicali a Kansas City e al Conservatorio Americano di Chicago, è possibile ascoltare la Negro Folk Symphony. Completata nel 1834 dopo 3 anni di lavoro e rivista nel 1952, questa sinfonia fu eseguita dalla Philadelphia Orchestra sotto la direzione di Leopold Stokowski per la prima volta il 14 novembre 1934 con grande successo testimoniato dai calorosi applausi alla fine di ognuno dei tre movimenti. Aperto da un tema di carattere pentatonico, che, esposto dal corno, sarà ripreso dal corno inglese, il primo movimento, intitolato The bond of Africa, si sviluppa secondo il principio della forma-sonata con due temi dei quali il primo viene variato ritmicamente, mentre il secondo, presentato dall’oboe, si basa sulla melodia dello spiritual, Oh, My Littl’ Soul Gwine-a Shine. Intitolato Hope in the Night, il secondo movimento, aperto da tre colpi di gong, mette in contrasto due stati d’animo differenti all’interno di una struttura tripartita A-B-A, nella quale la sezione centrale richiama lo scherzo della sinfonia classica. Marcata con l’andamento Allegretto, questa sezione più leggera, che evoca i giochi dei bambini, si contrappone a quella iniziale e alla sua ripresa (Andante), nella quale sembra materializzarsi la vita monotona del popolo afro-americano in condizione di schiavitù da 250 anni. In forma-sonata, l’ultimo movimento si basa su due melodie di spiritual, O, Le’ Me Shine, Shine Like a Morning Star! e Hallelujah, Lord, I Been Down Into the Sea.
Di Ulysses Simpson Kay che, nato nel 1917 a Tucson in Arizona, fu un autore estremamente prolifico dal momento che il suo catalogo consta di circa 140 lavori in vari generi tra cui quello operistico, è possibile ascoltare la Fantasy Variations e Umbrian Scene. Nel primo brano in ascolto, composto nel 1963 su commissione di Arthur Bennett Lipkin che lo diresse il 19 novembre dello stesso anno a Portland, il principio del tema e variazioni sembra quasi rovesciato in quanto, dopo l’esposizione da parte del corno di una cellula motivica di quattro note in modo frigio che informa l’introduzione e ritorna nella maggior parte delle variazioni, il tema appare alla fine, solo dopo che sono state ascoltate le sue variazioni. Composto nel 1963 su commissione di Edward Benjamin, l’altro brano si ispira, invece, al soggiorno del compositore in Italia nel 1950, in seguito alla vittoria del Prix de Rome, e, in particolar modo, al Festival di Musica Sacra di Perugia che si tenne nell’autunno di quell’anno, anche se la scrittura è più vicina a Schönberg e a Webern.
Questi lavori di grande interesse e suggestione sono eseguiti splendidamente dalla ORF Vienna Radio Symphony Orchestra diretta da Arthur Fagen che, nella sua concertazione, riesce bene a far risaltare la grande varietà timbrica che li contraddistingue facendo emergere gli episodi solistici. Di grande suggestione è la concertazione dell’Umbrian Scene, brano particolarmente complesso nel quale si possono rilevare elementi che si richiamano alla Klangfarbenmelodie weberniana.