Ancona, Teatro delle Muse: “Attila”

Ancona,Teatro delle Muse,Stagione lirica 2022
“ATTILA”
Drammalirico in un prologo e tre atti su libretto di Temistocle Solera Libretto diTemistocle Solera tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner
Musica Giuseppe Verdi
Attila ALESSIO CACCIAMANI
Ezio VITALIY BILYY
Odabella MARTA TORBIDONI
Foresto SERGEY RADCHENCO
Uldino ANDREA SCHIFAUDO
Leone ANDREA TABILI
Orchestra sinfonica”G.Rossini”
Coro Lirico Marchigiano”V.Bellini”
Coro di voc ibianche”Artemusica”
Direttore Marco Guidarini
Maestro del coro Riccardo Serenelli
Maestro del coro voci bianche Angela De Pace
Regia Mariano Baudin
Scene e luci Lucio Diana
Costumi Marianna Carbone
Nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse
Ancona,30 settembre 2022
Sono passati venti anni dalla riapertura del teatro delle Muse di Ancona e da allora è tornata la stagione lirica autunnale. Quest’anno si apre nel nome di Giuseppe Verdi con uno dei suoi più significativi tidoli dei cosiddetti “anni di galera”: Attila.
Questa partitura giovanile verdiana (del 1847) era assente dal teatro anconetano dal lontanissimo 1875. Una doverosa ripresa che è anche segno di piena ripartenza post-pandemico.  Attila dunque ritorna in una nuova produzione, affidata alla regia di Mauro Baudin che ha optato per un allestimento sobriamente classico.Una scelta azzeccata che ha permesso allo spettatore di seguire l’opera con attenzione, senza troppe distrazioni di tipo “cervellotico”. Le scene, firmate da Lucio Diana (che ha curato in modo suggestivo ed efficace anche le luci) sono dominate da giganteschi tronchi di una foresta dove si trova l’accampamento di Attila. Sullo sfondo un sipario, su una base rotante, si apre su immagini che rimandono al Risorgimento italiano, agli anni che vedevano la nascita dell’Attila. Storicamente adeguati e di bell’impatto visivo, i costumi di Marianna Carbone. Sul versante musicale, Marco Guidarini, con sicuro piglio direttoriale, ha saputo far emergere tutti i colori intensi, lirici, magmatici della partitura. L’orchestra sinfonica “G.Rossini” ha ben risposto alle intenzioni del direttore. Precisi, puntali, adeguati  nello sfoggiare i giusti colori, anche i mumerosi numerosi interventi corali affidati al Coro lirico Marchigiano “V.Bellini” istruito dal Maestro Riccardo Serenelli.Valido anche l’apporto del coro voci bianche “Artemusica” sotto la direzione di Angela Pace. Complessivamente adeguato il cast. Alessio Cacciamani nella parte del protagonista ha mostrato un timbro caldo, brunito e omogeneo sia nel registro acuto che in quello grave. Ottima l’esecuzione dell’aria “Mentre gonfiarsi l’anima” e della successiva cabaletta “Oltre quel limite” (correttamente eseguita con il “da capo”) nel primo atto. Inoltre il cantante si mostrato è attento a ricercare la parola scenica tanto cara a Verdi. Ottime anche le capacità attoriali. Non è da meno Marta Torbidoni, che debuttava nell’arduo ruolo di Odabella.Il soprano ha dominato grandiosamente il personaggio sin dalla difficilissima cavatina “Santo di patria” nel prologo. La salda emissione vocale gli permette ottime agilità nella successiva aria e cabaletta, oltre alle raffinate mezzevoci nel recitativo e nell’aria “Liberamente or piangi” del primo atto.Anche sul piano espressivo la Torbidoni si mostrata credibile nel delineare un personaggio così sanguigno. Vitaliy Bilyy si è cimentato nel ruolo di Ezio. La voce forse non è pienamente “verdiana”, ma, complessivamente il  baritono cerca buone intenzioni nel fraseggio e raggiunge un adeguato livello espressivo nell’aria “Dagli immortali vertici” e nella successiva cabaletta “È gettata la mia sorte” del secondo atto. Sergey Radchenko è un Foresto potente vocalmente generoso, ma poco incline alla varietà di accenti. Riesce comunque a sfoggiare una giusta dose di espressività nell’aria “Che non avrebbe il misero” nel terzo atto. Vocalità luminosa e squillante quella di Andrea Schifaudo (Uldino), corretto Andrea Tabili (Leone). A fine recita generosi applausi per tutti. Successo personale  per Cacciamani e Torbidoni.La stagione lirica proseguirà con “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa previsto il 14 e il 16 ottobre.