Como, Teatro Sociale: “Così fan tutte”

Como, Teatro Sociale, Stagione d’Opera 2024/25
COSÌ FAN TUTTE”
Dramma giocoso in due atti su libretto di Lorenzo da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Fiordiligi KATARINA RADOVANOVIĆ
Dorabella MARA GAUDENZI
Guglielmo DAVIDE PERONI
Ferrando PIETRO ADAINI
Despina CRISTIN ARSENOVA
Don Alfonso MATTEO TORCASO
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coro OperaLombardia
Direttore Francesco Pasqualetti
Maestro del coro Diego Maccagnola
Regia Mario Martone ripresa da Raffaele Di Florio
Scene Sergio Tramonti
Costumi Vera Marzot
Luci Pasquale Mari
Allestimento Fondazione Teatro San Carlo di Napoli – coproduzione Teatri di Opera Lombardia
Como, 13 dicembre 2024
Il circuito teatrale di OperaLombardia conclude la riproposizione della trilogia mozartiana diretta da Mario Martone con “Così fan tutte”: è l’occasione giusta per ribadire un concetto già poco tempo fa espresso in occasione di un altro spettacolo, ovverossia la capacità di alcune regie di mantenere la propria forza espressiva, se non addirittura aumentarla, con gli anni. La trilogia di Martone è senz’altro un progetto ancora validissimo, semplice (senza essere banale) nella costruzione scenica, efficace nelle dinamiche tra personaggi, rispettoso del background originale senza per questo risultare polveroso. Per quanto riguarda specificamente “Così fan tutte“, siamo di fronte alla meno riuscita delle tre regie, a causa principalmente di un’organizzazione spaziale della scena un po’ troppo generica, ma questo non inficia minimamente la piena fruizione dell’opera da parte del pubblico, né le dinamiche della recita. Tutto l’apparato creativo è funzionale alla riuscita dello spettacolo, ma sono, in particolar modo, le prove attoriali dei cantanti a conferire la maggior forza espressiva al gioco scenico, tra salti, piroette, travestimenti, mantenendo un’atmosfera gustosamente settecentesca che talvolta strizza l’occhio a Goldoni. Sul piano musicale invece qualche risultato più alterno l’abbiamo notato, a cominciare dalla direzione di Francesco Pasqualetti, che all’ultimo minuto ha sostituito Federico Maria Sardelli: tutta l’opera si è avvalsa di un’aurea mediocritas nella conduzione, e certo non possiamo attribuire a Pasqualetti quello che c’è parso il limite più chiaro della recita, ossia la scelta di un’infinita edizione integrale, senza la concessione nemmeno del taglio di un ritornello; al poliedrico maestro pisano possiamo, tuttavia, attribuire perlomeno una certa mancanza di mordente, che avrebbe forse facilitato la fruizione di questa versione dell’opera. Ma, come già detto, chapeau anche solo per essere intervenuto così all’ultimo. Il giovane cast è stato selezionato tramite il premio AsLiCo, nel gennaio 2024, e probabilmente per questo presenta complessivamente performance lodevoli: Mara Gaudenzi è una Dorabella di ottimo carattere, emissione precisa, suono tondo e smaltato, in grado anche di mettere un po’ in ombra la Fiordiligi di Katarina Radovanović sicuramente cantante di classe, ma ci è parsa non del tutto a proprio agio nel ruolo, soprattutto nel primo atto; il baritono ascolano Davide Peroni è stato un valente Guglielmo, ben fraseggiato,  dall’emissione limpida e con una brillante presenza scenica, portato alla luce con grande coinvolgimento; Pietro Adaini è stato un Ferrando vocalmente sicuro, convincente, disinvolto scenicamente; nei panni di Don Alfonso abbiamo ascoltato Matteo Torcaso, piacevole basso buffo, “gigione” al punto giusto, senza scivoloni di cattivo gusto; non ci è parsa del tutto vocalmente a fuoco Cristin Arsenova, una Despina scenicamente ricca di verve ma piuttosto generica nel canto, forse perché troppo concentrata nella recitazione. Per quanto breve, molto apprezzato è stato l’apporto del Coro OperaLombardia, istruito con attenzione dal maestro Diego Maccagnola. Tutto sommato, dunque, abbiamo assistito a una recita piacevole, molto più che dignitosa nei risultati, ma forse un po’ “col freno tirato“, sia sul piano della compostezza scenica sia su quello di alcune performance: in ogni caso, meglio così che dover mandar giù altre letture scellerate, come avvenuto di recente, qui e altrove.