Roma, Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo
NATIVITY
un progetto concepito dalla Fondazione Giovanna Dejua
curato da Davide Vincent Mambriani
Roma, 28 dicembre 2024
Roma, con la sua millenaria vocazione a essere crocevia di fede, arte e cultura, ospita nella Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo una mostra che si inserisce armoniosamente nel contesto delle celebrazioni per il Giubileo 2025. Nativity, un progetto concepito dalla Fondazione Giovanna Dejua e curato da Davide Vincent Mambriani, Incaricato per gli Affari Culturali del Giubileo, offre un percorso espositivo che unisce passato e presente, tradizione e innovazione. Il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione, fortemente voluto da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Rino Fisichella, conferisce all’evento un’aura di particolare solennità, sottolineandone l’importanza nell’ambito dell’Anno Santo. L’allestimento della mostra è pensato per guidare il visitatore in un viaggio che esplora il tema della natività attraverso le epoche. Il fulcro del percorso è rappresentato dal dialogo tra due opere contemporanee di Giovanna Dejua, esponenti del suo “Nuovo Progetto Astratto”, e due capolavori del Quattrocento: la Madonna del Latte con Bambino di Antoniazzo Romano e la Madonna della Salute, attribuita a un anonimo maestro dell’epoca. Questa scelta curatoriale crea un ponte ideale tra la spiritualità rinascimentale e le sensibilità artistiche contemporanee, offrendo al pubblico un’esperienza di riflessione sul significato eterno della maternità e della speranza, temi centrali nella bolla d’indizione del Giubileo, Spes non confundit. L’ambiente della Chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, con la sua atmosfera intima e sacra, accresce la suggestione dell’esposizione, invitando i visitatori a una contemplazione che è al contempo estetica e spirituale. Le opere, illuminate con cura per esaltarne i dettagli e la profondità simbolica, sono collocate in modo da stimolare un dialogo visivo e concettuale. Questa configurazione permette di cogliere sia le radici storiche che le interpretazioni contemporanee del tema della natività, in una narrazione che si sviluppa fluidamente attraverso il tempo. Mons. Rino Fisichella ha osservato come questa mostra rappresenti un’opportunità unica per coniugare fede e arte, accogliendo i pellegrini dell’Anno Santo in un percorso che testimonia la continuità del messaggio cristiano. Le parole del Dott. Angelo Paletta, Direttore della Fondazione Giovanna Dejua, sottolineano ulteriormente la centralità del progetto: “‘Nativity’ celebra la natività non solo come evento religioso, ma come tema universale che attraversa i secoli, affiancando opere del Quattrocento, del Seicento e del Settecento alle creazioni contemporanee di Giovanna Dejua, per un dialogo che è insieme storico e attuale”. Dopo la sua tappa romana, la mostra si sposterà in altri luoghi di grande valore culturale e storico, tra cui il Palazzo Chigi di Ariccia, il Museo Civico Lanuvino di Lanuvio e il Comune di Gerano. Ogni sede aggiungerà un tassello alla narrazione, arricchendo l’esperienza dei visitatori con contesti unici e profondamente legati al territorio. A luglio 2025, Nativity approderà a Firenze, dove sarà ospitata nel prestigioso Museo de’ Medici. Qui, le opere di Giovanna Dejua offriranno un’inedita prospettiva sul tema della natività, in un luogo che ha visto protagonisti artisti come Botticelli e Suttermans, evocando il legame tra l’arte e il potere dei Medici. L’evento si arricchisce anche di un approccio innovativo grazie alla sua presenza nel metaverso di Oplan City, una piattaforma digitale che consente una fruizione virtuale delle opere, ampliando l’accessibilità dell’esposizione a un pubblico globale. Questa iniziativa, che unisce tecnologia e cultura, è accompagnata dalla realizzazione di eleganti cartoline filateliche da collezione a cura di Poste Italiane, ulteriore testimonianza dell’impegno nel valorizzare e diffondere il messaggio della mostra. Nativity non è solo un’esposizione artistica, ma un progetto che intreccia profondamente fede, storia e innovazione, proponendo una visione inclusiva e attuale della tradizione cristiana. Attraverso il dialogo tra opere d’arte di epoche diverse, si rinnova il significato di tematiche senza tempo, offrendo un contributo prezioso al panorama culturale delle celebrazioni per il Giubileo 2025.