Roma, Teatro OFF/OFF VARIETY
THE CHRISTMAS SHOW
uno spettacolo di Silvano Spada
con Pino Strabioli, Giulia Di Quilio, Pierfrancesco Poggi, Santino Fiorillo
corpo di ballo Alessandro Giofrè, Virgil Maggiorani, Biagio Pagano, Luca Petronilli, Vincenzo Piazza
coreografie Francesco Spizzirri
creazioni video Fabio Massimo Iaquone spazio scenico e luci Umberto Fiore
per l’Off/Off Theatre
Roma, 29 dicembre 2024
All’OFF OFF Theatre di Roma, dove l’arte incontra il glamour e il teatro si riveste di piume di struzzo, paillettes e nostalgia, il Natale ( e non solo) si festeggia con L’Off Off Variety the Christmas Show. Un’ode spumeggiante al Varietà, quella forma d’intrattenimento che ha fatto ridere e sognare generazioni intere, prima che la televisione lo trasformasse in un ricordo sbiadito nei meandri del palinsesto. Fino al 31 dicembre, questo spettacolo ci invita a dimenticare la crisi climatica, il traffico di Roma e l’aumento delle bollette per immergerci in un caleidoscopio di luci, canzoni, risate e quel pizzico di follia che solo il Varietà sa regalare. A orchestrare questa festa natalizia è il maestro assoluto dell’eleganza teatrale, Silvano Spada, che, come un direttore d’orchestra con bacchetta di cristallo Swarovski, riporta in vita lo spirito del Varietà in tutta la sua sfavillante gloria. Ma non pensiate che sia solo un’operazione nostalgica: no, signore e signori, qui c’è innovazione, c’è brio, c’è il futuro che stringe la mano al passato con un inchino che farebbe invidia a Don Lurio. Al centro di tutto, a tenere insieme il filo di questa matassa brillantemente disordinata, c’è il formidabile Pino Strabioli, un uomo che riesce a essere maestro di cerimonie, narratore, comico e icona di stile in un colpo solo. Con quella sua voce vellutata e un modo di fare che mescola il bon ton di un caffè letterario con l’ironia di una serata al cabaret, Strabioli incanta e diverte, passando con disinvoltura da un aneddoto su Gabriella Ferri a una battuta che strappa applausi scroscianti. È come se ci dicesse: “Benvenuti a casa mia, fate pure come se foste a teatro”. E poi c’è il cast, un ensemble che sembra uscito da un film di Fellini rivisitato in chiave contemporanea. Pierfrancesco Poggi è il cabarettista che ogni palco sogna: brillante e surreale, trasforma i temi più semplici in monologhi da premio. Con la sua chitarra racconta l’Italia, attraversandone le diversità regionali e svelandone un’anima sempre autentica e universale, il tutto con battute leggere e incisive che conquistano senza appesantire. Giulia Di Quilio, la regina del burlesque, è un tripudio di charme e sensualità. Ogni suo movimento sembra studiato per ipnotizzare il pubblico, e ci riesce benissimo. È un misto perfetto di eleganza e audacia, come se Marlene Dietrich e Dita Von Teese avessero deciso di incarnarsi in una sola persona. Quando si muove sul palco, il tempo sembra fermarsi, e persino le luci sembrano inchinarsi al suo fascino. A completare questo variopinto circo di talenti c’è Santino Fiorillo, giornalista, autore e opinionista che porta una satira raffinata, tagliente come una lama di rasoio. Fiorillo non si limita a far ridere: fa pensare, e lo fa con un’ironia che punge senza mai ferire. È quel tipo di interprete che riesce a farti riflettere sul mondo mentre ti asciughi le lacrime dal troppo ridere, un equilibrio che pochi riescono a raggiungere. Non è semplice mantenere un livello costante di interesse e raffinatezza quando lo spettacolo richiede leggerezza e spensieratezza. Eppure, lui riesce sempre a far percepire con naturalezza che la sua ironia è sotto il suo controllo assoluto, dosata con maestria e consapevolezza. E poi c’è il corpo di ballo ( Alessandro Giofrè, Virgil Maggiorani, Biagio Pagano, Luca Petronilli, Vincenzo Piazza ) diretto da Francesco Spizzirri, un gruppo di artisti che definire solo “ballerini” sarebbe un insulto. Con le loro coreografie, riescono a portare il pubblico in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, da una sala da ballo anni ’50 a una scena che sembra uscita direttamente da Broadway. Ogni passo, ogni movimento è ben orchestrato, un’esplosione di energia che ti fa battere le mani a ritmo senza nemmeno accorgertene. A rendere tutto ancora più magico ci pensa il video mapping di Fabio Massimo Iaquone, che trasforma il palco in un universo parallelo fatto di luci, colori e immagini in movimento. È come se ogni scena fosse un quadro vivente, un’opera d’arte che prende vita davanti agli occhi del pubblico. Dai ricordi di Raffaella Carrà agli omaggi a Paolo Poli, ogni momento è un tuffo nella storia del Varietà, ma con un tocco moderno che lo rende attuale e coinvolgente. Ma non è solo il talento degli artisti a rendere questo spettacolo un’esperienza indimenticabile. C’è qualcosa di più, qualcosa che si sente nell’aria fin dal primo momento: una gioia autentica, contagiosa, che attraversa il palco e arriva dritta al pubblico. È il tipo di energia che ti fa dimenticare per un attimo tutti i problemi e ti fa sentire parte di qualcosa di più grande, una celebrazione collettiva della vita e della bellezza dello spettacolo. E poi, diciamolo, il pubblico non è un semplice spettatore: è parte integrante dello show. Tra risate, applausi e persino qualche accenno di canto, si crea un’atmosfera di complicità che rende tutto ancora più speciale. È come se il teatro diventasse una grande famiglia, dove tutti sono invitati a divertirsi e a lasciarsi andare, senza pensieri e senza riserve. In un mondo sempre più frenetico e caotico, L’Off Off Variety the Christmas Show è una boccata d’aria fresca, un’oasi di leggerezza e bellezza che ci ricorda l’importanza di prendersi una pausa e godersi il momento. È un viaggio nel tempo e nello spazio, un tuffo nel passato che guarda al futuro con occhi pieni di meraviglia. E allora, se volete chiudere l’anno con stile, risate e un pizzico di magia, non potete perdervi questo spettacolo. Prendete un biglietto, lasciatevi alle spalle le preoccupazioni e immergetevi in un mondo fatto di lustrini, piume di struzzo e tanto, tantissimo talento. Perché il Natale è bello, ma con un po’ di Varietà è ancora meglio.