Staatsoper Stuttgart, Stagione 2024/25
“CASANOVA”
Operetta-rivista in sette quadri su testi cantati di Rudolph Schanzer ed Ernst Welisch.
Musica di Ralph Benatzky rielaborata su motivi tratti dall’ operetta “Cagliostro in Wien” di Johann Strauss jr.
Musica di Ralph Benatzky rielaborata su motivi tratti dall’ operetta “Cagliostro in Wien” di Johann Strauss jr.
Casanova MICHAEL MAYES
Barberina MARIA THERESA ULLRICH
Laura ESTHER DIERKES
Hohenfels MORITZ KALLENBERG
Trude STINE MARIE FISCHER
Helene MAYA GUSENOVA
Waldstein JOHANNES KAMMLER
Costa ELMAR GILBERTSSON
Menuzzi KAI KLUGE
Dohna FLORIAN HARTMANN
Staatsorchester Stuttgart
Staatsopernchor Stuttgart
Direttore Cornelius Meister
Maestro del coro Bernhard Moncado
Regia Marco Štorman
Scene Demian Wohler
Costumi Yassu Yabara
Coreografia Cassie Augusta Jørgensen
Luci Valentin Däumler, Clemens Garzella
Drammaturgia Ingo Gerlach
Stuttgart, 22 dicembre 2024
Come ultima nuova produzione nel 2024 la Staatsoper Stuttgart ha presentato Casanova, una Revueoperette (genere teatrale che mescola elementi dell’ operetta classica e della rivista) che alla sua prima esecuzione, avvenuta a Berlino nel 1928, ottenne un successo trionfale e rese famoso il gruppo vocale “Comedian
Harmonists” che si esibiva negli intermezzi. Il testo di Rudolph Schanzer ed Ernst Weilisch fu musicato da Rudolph Benatzky, che utilizzò come base la musica dell’ operetta Cagliostro in Wien di Johann Strauss jr, aggiungendovi elementi dello swing, del tango e della musica sacra in un melange stilistico assai riuscito nella sua combinazione di elementi eterogenei. Una proposta culturale di sicuro interesse, che ci consentiva di gettare uno sguardo sull’ atmosfera culturale della città posta sulla Sprea, che nel decennio intercorso tra la fine del Secondo Reich e la brutale affermazione del nazionalsocialismo visse una stagione dorata e irripetibile. Una vera e propria primavera culturale dove la parola d’ordine era carpe diem, un tripudio di arte,
pensiero e creatività. Era il decennio delle audaci tele espressioniste, della creatività in editoria, del Bauhaus, dei pionieri della psicologia, dei cosiddetti “drag balls”, del cabaret, di Metropolis, e di esperimenti audaci in campo cinematografico e teatrale che furono simboleggiati dalla figura di Marlene Dietrich. Gli artisti più importanti dell’ epoca (Bertolt Brecht, Otto Dix, Max Liebermann, Erich Kästner, Joachim Ringelnatz, Billy Wilder e altri ancora) si incontravano al Romanische Café sul Kurfürstendamm mentre Josephine Baker portava in Germania il charleston con la sua apparizione nel 1926 al Nelson-Theater sul Ku’damm. Anche in campo musicale la scena berlinese degli anni Venti si caratterizzava per il tono audace e sperimentale della programmazione. Nel 1928 Bertolt Brecht e Kurt Weill presentavano per la prima volta nel Theater auf Schiffbauerdamm Die Dreigroschenoper, che divenne da subito un successo mondiale. Tre anni prima, Erich Kleiber diresse alla Staatsoper Unten Den Linden la prima rappresentazione del Wozzeck di Alban Berg, mentre nel Tiergarten la Krolloper di Otto Klemperer proponeva i primi esempi di regia operistica moderna. La presa del potere da parte delle camicie brune hitleriane decretò
la fine di quest’ epoca dorata e molti tra gli artisti più rappresentativi del mondo culturale berlinese dovettero cercare scampo all’ estero. Anche l’ attività dei “Comedian Harmonists” fu progressivamente limitata in maniera drastica, a causa dell’ origine ebraica di tre dei componenti che alla fine fuggirono anche loro negli Stati Uniti.
Come ultima nuova produzione nel 2024 la Staatsoper Stuttgart ha presentato Casanova, una Revueoperette (genere teatrale che mescola elementi dell’ operetta classica e della rivista) che alla sua prima esecuzione, avvenuta a Berlino nel 1928, ottenne un successo trionfale e rese famoso il gruppo vocale “Comedian
![](https://www.gbopera.it/wp-content/uploads/2024/12/1_stutt_casanova_hpk0563-512x328.jpg)
![](https://www.gbopera.it/wp-content/uploads/2024/12/3_stutt_casanova_hpk0917-257x384.jpg)
![](https://www.gbopera.it/wp-content/uploads/2024/12/2_stutt_casanova_hpk0908-512x341.jpg)
Casanova non ebbe il successo duraturo di atri lavori composti da Benatzky, come ad esempio l’ operetta Im weißen Rösl (Al cavallino bianco) che divenne celeberrima anche in Italia. Per l’ ascoltatore odierno, la combinazione delle melodie di Strauss con gli elementi ritmici del jazz si rivela comunque estremamente interessante e piacevole. Tutto il collage è confezionato con abilità da un compositore che sicuramente conosceva
a fondo il suo mestiere e sapeva indovinare i gusti del pubblico. Nella versione rappresentata alla Staatsoper i sette quadri dell’ operetta si susseguivano senza pausa e i dialoghi originali erano sostituiti con testi tratti dal libro Verzeichnis einiger Verluste della scrittrice Judith Schalansky, pubblicato nel 2018 e vincitore del Premio Strega Europeo, una serie di flashback sull’ antica Saffo. Ci sono anche testi pubblicitari degli anni Venti, che parlano di mezzi per moltipicare la potenza sessuale e aggiungono un tocco di ironia. Il regista amburghese Marco Štorman, che qui a Stuttgart aveva ottenuto grandi successi con le sue regie di Nixon in China, L’ Orfeo e Götterdämmerung, ha realizzato una messinscena ispirata ai modelli del musical, con una scena fissa rotante dotata di una lunga scalinata e costumi moderni. Nell’ insieme era uno spettacolo che si guardava con piacere, movimentato nell’ azione ma forse un po’ sovraccarico ed esagerato in certi punti.
![](https://www.gbopera.it/wp-content/uploads/2024/12/stutt_casanova_hpo0672-512x319.jpg)
![](https://www.gbopera.it/wp-content/uploads/2024/12/stutt_casanova_hpo0915-512x310.jpg)
![](https://www.gbopera.it/wp-content/uploads/2024/12/stutt_casanova_hpo1011-512x313.jpg)